Capitolo 2: Sabato, 24 dicembre 2011

183 3 0
                                    

Sono quasi le 10:30 quando entro in cucina stiracchiandomi.

"Buongiorno!" mi sorride mamma seduta al tavolo, intenta a preparare i segnaposto per il pranzo di domani.

"Buongiorno..." rispondo io con la voce ancora assonnata, chinandomi a darle un bacio per poi proseguire verso il frigo e prendere il mio bicchierone di caffellatte freddo che come al solito lei mi ha già preparato.

"Cosa vuoi da mangiare? Biscotti? Pane e marmellata?"

"Faccio io, tu stai lì."

Lei mi rivolge un sorriso dolce e si alza. "Mi fa piacere Leo, lo sai".

Sì, lo so.

So che le fa piacere prendersi cura di me, ma io ho sempre paura che si stanchi troppo.

"Va bene" sospiro. "Pane e marmellata."

"Due fette?" mi chiede illuminandosi.

"Facciamo tre" rispondo sedendomi al tavolo e cominciando a bere il caffellatte.

"Come fai a bere quella roba ghiacciata in inverno, io lo devo ancora capire!" esclama lei mentre spalma la marmellata di albicocche sul pane.

"E io devo ancora capire com'è che a voi non fa schifo il latte caldo" dico mentre do un'occhiata ai cartellini sparsi sul tavolo, su cui lei ha già scritto i nostri nomi con una biro dorata che deve aver preso in prestito da Asia. "E Asia dov'è?"

"In camera sua a studiare".

Mamma appoggia il piatto col pane davanti a me e poi mi si siede di fronte, ricominciando a scrivere. 

"A studiare?! Di già?! Certo che è proprio una secchiona!"

Lei ride, facendo ridere anche a me. "Dovresti seguire il suo esempio appena un po' e saremmo a posto!"

"Dai, non ti puoi mica lamentare! Non sono mai stato bocciato!"

"Sì, ma la prossima volta ci mando papà a parlare con i professori, che io non ne posso più di sentirmi dire sempre le solite cose: ha le capacità ma non si impegna, durante le lezioni è distratto, fa troppo lo spiritoso..."

"Vabbè dai..., brontolano un po' ma poi la sufficienza per promuovermi me la mettono!" esclamo mordendo il pane.

"Perché stai simpatico a tutti! Però..."

"Tranne a quella di matematica!" puntualizzo. "Lei credo proprio che non mi sopporti e la cosa è reciproca, sia con la prof che con la materia!"

"A proposito di matematica, io e papà stavamo pensando che dopo le vacanze di Natale sarebbe il caso che prendessi qualche ripetizione."

"Eh?! No no, mi arrangio da solo!"

"L'anno scorso c'è mancato poco che ti rimandasse, è meglio pensarci per tempo."

"Ma che palle! Non ne ho voglia! Mi basta già sorbirmela a scuola, la matematica!"

"Leo, non essere testone come al tuo solito!"

"Riparliamone dopo le vacanze, ok? Parliamo di Natale adesso" dico affrettandomi a sviare il discorso. "Chi viene domani?" domando prendendo in mano un cartellino su cui c'è scritto Gianni.

"Mettilo giù che hai le mani sporche di marmellata!" protesta mamma togliendomelo di mano. "I soliti: Beppe e Simona coi bambini, Grazia, Giorgio e Sandra con Eleonora e Gianni da solo."

"Da solo? Ma quindi Marco e Claudio non ci sono?" domando deluso.

"No, quest'anno fanno il Natale con la madre."

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now