Capitolo 238: Venerdì, 17 agosto 2012

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Sono qui da più di un mese ormai, ma la sveglia presto è proprio una di quelle cose a cui non riesco ad abituarmi.

Ok, Ester non entra urlando come fa Ulisse e non tira su le veneziane di botto come fa Laura, ma il risultato non cambia: sono solo le sette ed io vorrei dormire almeno altre tre ore.

Ieri sera, tra l'altro, io e Matteo siamo rimasti svegli fino all'una passata, continuando le nostre esilaranti sfide alla Play usando solo la mano sinistra e mangiando i biscotti di Asia (solo io, in realtà, perché lui ha detto di averne già mangiati abbastanza e non vuole ingrassare).

"Buongiorno ragazzi!" ci saluta Ester mentre tira su anche la veneziana della seconda finestra.

"Vai prima da lui, così io dormo ancora" brontolo indicando Matteo e coprendomi con il lenzuolo fin sopra la testa.

"Grazie tante per la cortesia, Mister Sorriso! Ma ti lascio volentieri il posto!" ribatte lui a voce troppo alta per quest'ora del mattino.

"Mettetevi d'accordo" ride Ester. "Facciamo testa o croce?"

"Facciamo che torni tra due ore?!" esclamo io scoprendomi il viso e sfoderando il mio sorriso ammaliatore.

"Certo re Leone, a sua disposizione! Dai, vado prima da Matteo che devo solo misurargli la febbre. Con te la faccenda è un po' più lunga!"

"Ecco, ti pareva!" si lamenta Matteo.

"Di che ti lamenti?! Farei a cambio volentieri con te, per la mia faccenda un po' più lunga!"

"Oh, sentite!" sbotta Ester. "Facciamo che siccome ho due termometri, vi provate subito la febbre tutti e due!" decide alla fine, porgendo i termometri a entrambi.

"36 e mezzo" annuncio io quando me lo tolgo.

"37 e due. Ti ho battuto" dice Matteo qualche secondo dopo.

"Ah guarda! Questi sono i casi in cui perdo volentieri!" ribatto mentre Ester mi avvolge il braccio col manicotto per misurare la pressione.

"Non ricominciate per favore... Bene, la pressione è tornata normale."

"Lo dico sempre io, che non so che mi tenete qua a fare!"

"Non saprei proprio" ride Ester reggendomi il gioco, mentre mi sente il polso. "Bisognerebbe chiederlo alla Lisandri."

"Tanto la Strega mica te la dice la verità!"

"E quale sarebbe la verità?"

"Che mi tiene qua per bellezza!"

"Oh! Ecco svelato il mistero, allora! Su, bellezza, vediamo come va la gamba".

Io mi scopro dal lenzuolo ed Ester comincia ad esaminarmi la gamba, dicendo subito che è tutto a posto e chiedendomi se avverto ancora la sensazione di calore di ieri.

"No no... È passata."

"Bene, adesso do un'occhiata all'incisione e ti rifaccio la medicazione" dice indossando i guanti. "Ok?"

E io sbianco.

Mi ricordo le medicazioni della ferita dopo la biopsia e non sono state per nulla delle belle esperienze.

"Ok..." rispondo deglutendo.

"Non ti faccio male, promesso."

"Lo dici per dire! Guarda che mi ricordo benissimo le medicazioni alla gamba!"

"Ma Leo, questa qua è un'incisione da due punti, non è paragonabile. Stai tranquillo".

Decido di fidarmi, o almeno di provarci, e scosto leggermente il camice, stando bene attento a non scoprire troppo.

Leo (Io non ho finito)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora