Sono devastato.
Non ho più i miei capelli.
Non riesco a smettere di piangere.
Stanotte ho dormito solo due ore.
Pensavo ai miei capelli che cascavano sulle mie spalle, sul lavandino, sul pavimento, e mi sembrava di sentire ancora il ronzio della macchinetta che li tagliava via, tagliando via per sempre anche una parte di me che non tornerà, nemmeno quando i capelli ricresceranno.
E piangevo.
Pensavo a tutte le cose che sto perdendo per colpa della Bestia.
E piangevo.
Pensavo a quanti cazzo di giorni sono che sono chiuso in questa stanza.
E piangevo.
E poi pensavo al fatto che non ho alternativa, che se voglio sopravvivere devo farmi andar bene tutto questo schifo: la prigionia, la chemio, gli intrugli, l'operazione e tutto il resto.
E piangevo ancora.
E mi girano le palle a elica all'idea di non avere alternativa, di non avere scelta.
E mi manca la mia vita, e mi manca la libertà, e la mamma, e Giulia, e i miei amici.
E mi manca papà.
Mi manca perfino Asia, anche se la vedo praticamente tutti i giorni.
Mi manca la nostra normalità.
E non riuscivo proprio a smettere di piangere.
Spingo via il lenzuolo con un calcio e mi alzo per andare in bagno. Stamattina devo fare la tac al torace, quella che non ho più fatto perché sono svenuto; tra poco verrà Ester a chiamarmi per accompagnarmi in Radiologia.
Sono tutto sudato.
Come se non bastasse l'aver dormito poco, in quel poco sono pure riuscito a fare quel fottuto incubo della Bestia che mi insegue.
Mi spoglio in fretta e vado subito sotto la doccia, evitando di proposito di guardarmi allo specchio.
Non voglio guardarmi senza capelli.
La sensazione dell'acqua sulla mia testa nuda mi fa rabbrividire e mi fa di nuovo scoppiare a piangere. Ho paura di toccarla e lascio che l'acqua ci scorra sopra, scivolando sul mio corpo.
Tremo.
Aumento la temperatura dell'acqua, ma tremo ancora.
Provo a distrarmi da questa sensazione stranissima di avere la testa nuda.
Penso a Giulia, iniziando a farmi le solite fantasie su di lei; la immagino nuda, completamente, come ancora non l'ho mai vista. Immagino il suo corpo sotto le mie mani, sotto la mia bocca, sotto di me. Immagino di toccarla e baciarla dappertutto e poi...
Niente.
Non funziona.
Stavolta no.
Non riesco a lasciarmi andare.
Non faccio che pensare alla mia cazzo di testa pelata.
Esco dalla doccia più nervoso di quando ci sono entrato e infilo l'accappatoio, mettendomi subito il cappuccio.
Non voglio guardarmi.
Non so se troverò mai il coraggio di guardarmi.
Credo che non lo troverò mai.
Mai!
"Buongiorno Leo, sei pronto?"; è arrivata Ester, con tanto di carrozzella al seguito.
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Leo (Io non ho finito)
FanfictionCom'era la vita di Leo, prima della terribile scoperta della Bestia? Com'è cambiata la sua vita quando si è trovato davanti ad una verità così devastante? La storia di Leo prima di Braccialetti Rossi, ma anche durante e dopo: gioie, dolori, amori, a...