Capitolo 227: Lunedì, 6 agosto 2012

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Stamattina nessuno mi sveglia e dormo fino alle 9 passate. Mentre sto facendo colazione arriva Carlo.

"Ciao Leo! Meno male, ci sei! Temevo di non trovarti!".

Io rido. "Pensavi che fossi già in giro per l'ospedale?"

"No, pensavo che ieri sera anziché rientrare fossi scappato chissà dove!"

"Eh! Magari!"

"Allora? Com'è andata ieri?" mi domanda mentre mi prende il polso.

"Benissimo."

"Sei stato bene?"

"Anche troppo!"

"Non hai strafatto?"

"No, anche perché dopo un paio di bracciate ero già a corto di fiato..."

"Questo è normale, lo sai... Sei fuori allenamento e il tuo fisico ne ha passate tante ultimamente..."

"Sì sì, lo so..."

"Ti sei comunque divertito?"

"Sì, un sacco! Ma com'è che stamattina non si vede nessuno? Non è venuto nessun infermiere, e nemmeno la Strega..."

"Ed io ti sembro nessuno? Beh, grazie per la considerazione..."

"Eddai Carlo! Non te la prendere! Certo che ti considero! Ma non mi pare vero che non devo fare nessun controllo, nessun esame..."

"Hai fatto tutto due giorni fa, oggi non è necessario ripetere niente, dato che stai bene."

"E allora potevo starmene a casa un giorno in più, no?! Che senso ha avuto farmi rientrare se tanto non mi fate niente!"

"Leo, non ricominciare con questa storia, su! Se la Lisandri ha deciso così ha le sue buone ragioni e non sta a te discuterle."

"Ah, non sta a me?!" esclamo puntando l'indice contro il mio petto. "E allora a chi sta?! Mi pare che è di me che stiamo parlando!"

"Senti, piuttosto... Ti aspetta nel suo studio alle 10:30."

"Ah... Mi ha convocato?!"

"Sì, ti ha convocato".

Non mi piace granché andare nel suo studio, mi mette soggezione.

E poi ho ricevuto troppe brutte notizie là dentro.

"Ma sai perché?" domando mentre sento l'ansia crescere.

"No."

"Eddai Carlo! Sì che lo sai!"

"No, ti garantisco che non lo so. Sono l'ultimo arrivato qui. Mi dicono solo lo stretto necessario."

"Credi che sia per i risultati della tac e della risonanza?"

"Potrebbe essere, ma non ne sono sicuro".

Ok, più che essere in ansia diciamo che me la sto facendo sotto dalla paura.

"Sai se ha mandato a chiamare anche mio padre o mia sorella?"

"Leo, te lo ripeto: non so niente. So solo che ti aspetta per le 10:30".

È l'ora più lunga della mia vita.

Cerco di non pensarci ma è inutile.

Cerco di farmi coraggio ma la paura continua a prevalere.

E se il tumore non si fosse ridotto?

E se non mi possono operare?

E se prima devo fare ancora chemio?

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now