Capitolo 159: Mercoledì, 30 maggio 2012

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"Sono a casa!".

Nessuno mi risponde.

Papà è in caserma, ma Asia dovrebbe essere a casa.

"Ciao!" dico a voce più alta mentre lascio cadere per terra lo zaino. "Asia, ci sei?".

No, pare che non ci sia. In cucina c'è il tavolo apparecchiato per due e sui fornelli spenti ci sono due pentole: una piena d'acqua e una con un sugo alle melanzane. Provo a chiamarla ma non mi risponde.

"Che fine hai fatto?" le scrivo, e intanto metto a scaldare l'acqua per cuocere la pasta.

"Scusa, sono rimasta a pranzo da Michele e mi sono dimenticata di avvisarti" mi scrive pochi minuti dopo.

Ok, poco male dai, vorrà dire che mangerò sul divano, così posso anche stendere la gamba che oggi mi fa parecchio male. Stamattina era solo un leggero fastidio e ho deciso di fare lo stesso educazione fisica, ma poi ho dovuto chiedere al prof. di sedermi perché non ce la facevo più dal dolore. In due anni di liceo non ho mai saltato educazione fisica, e negli ultimi due giorni sono già due volte. Il prof. ha detto che finché non gli porto un certificato medico che è tutto a posto, me ne starò seduto in panchina. Che palle! Non ho voglia di andare dal dottore e non ho voglia di dirlo a mamma e papà che hanno ben altro a cui pensare. Ad ogni modo la scuola ormai sta finendo, quindi pazienza se dovrò restarmene fermo.

Ho un sacco di compiti di matematica da fare per domani, ma dato che più tardi devo andare dall'Uomo Talpa, quelli li metto da parte per lui e studio storia; gli esercizi di francese e di spagnolo, invece, non ho voglia di farli; chiederò a Donata di farmeli copiare; non mi dice mai di no.

"Andiamo a prenderci un gelato, quando finisco con l'Uomo Talpa? 😁" scrivo a Giulia.

Giulia: "Ho un sacco da studiare 😔. Forse riesco sul tardi."

"Verso le 7 vado da mia mamma... Non puoi rimandare lo studio a dopo?"

Giulia: "No, sono già d'accordo con Cecilia e Arianna. Dobbiamo fare un lavoro di gruppo."

"Che palle! Ti volevo vedere! 😕"

Giulia: "Posso farmi lasciare in ospedale da Cecilia alle 8, e prendiamo insieme il bus verso casa 😊"

"😃 Solo se ci sediamo in fondo e pomiciamo per tutto il tempo! 😜"

Giulia: "Andata! 😉".


Asia non dovrebbe essere qui.

E invece c'è, e sta camminando nervosamente avanti e indietro davanti alla porta della stanza della mamma.

Nemmeno papà dovrebbe essere qui.

E invece c'è pure lui, seduto con le spalle curve e la testa bassa.

Li guardo da lontano mentre mi sembra di non riuscire a muovermi; mi tremano le gambe, sono bloccato, e mi dico che nemmeno io dovrei essere qui.

O forse avrei dovuto esserci prima.

Molte ore fa.

Non riesco a correre.

Non riesco nemmeno a camminare veloce.

Cammino lentamente verso di loro, desiderando che il corridoio non finisca mai. Sono come alienato, e l'unica cosa che mi ancora alla realtà in questo momento è il dolore alla gamba.

È successo qualcosa.

E io non lo vorrei sapere.

Asia si ferma di colpo quando si accorge di me, e papà solleva la testa a guardarmi.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now