Capitolo 210: Venerdì, 20 luglio 2012

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Mi sento stanchissimo, eppure stanotte ho dormito. Dev'essere colpa della chemio, o forse dei miei neutrofili in vacanza. Prima, mentre Laura mi misurava i parametri, ho praticamente continuato a dormire e non mi ricordo niente di quello che mi ha detto, se erano buoni o no, ma non penso di avere la febbre alta, non mi sembra.

Quando è andata via, sono di nuovo crollato in un sonno profondo, e adesso mi sono appena risvegliato col rumore del carrello della colazione. È un'inserviente che non ho mai visto, minuta, giovane e carina, coi capelli rossi e le lentiggini.

"Buongiorno" mi dice sorridendo mentre appoggia il vassoio sul tavolino ai piedi del letto, e io noto che ha davvero un bellissimo sorriso.

"Ciao... Marta" le rispondo mettendomi seduto e leggendo il suo nome sul cartellino. "Scusa ma non mi va di mangiare niente. Porta pure via".

Non solo non ho per niente fame, ma la sola idea di mangiare mi fa venire la nausea, e ovviamente ho anche il terrore di vomitare.

"Ah... ok"; lei riprende in mano il vassoio ma mi guarda perplessa. "Ma sei sicuro che non vuoi che lo lasci qui? Magari tra un po' ti viene fame..."

"No no. Sicuro. Porta via."

"Va bene" mi dice lei stringendosi nelle spalle. "Come vuoi."

"Grazie".

Le sorrido e lei ricambia, rimette il vassoio nel carrello e poi se ne va, chiudendo la porta.

Un attimo dopo però la porta si riapre e appare Laura con il vassoio in mano.

"Re Leone, stamattina si mangia!" esclama poggiandolo rumorosamente sul tavolino.

"No. Non ho fame."

"Non mi interessa se non hai fame!" dice portandosi le mani sui fianchi e guardandomi in modo molto serio. "Si mangia."

"Come sarebbe?!" protesto io. "Ma se ti ho detto..."

"Niente ma!"; spinge il tavolino, avvicinandolo a me, e continua a fissarmi in quel modo, esattamente come la prof. di matematica quando scopre che non ho fatto i compiti per casa.

"Ti ho detto che non ho fame. E poi non ho nessuna voglia di vomitare!"

"Non è mica detto che vomiti."

"Certo! Non è mica detto! Beh, non è mica detto non è abbastanza! Mi fa troppo schifo vomitare. Non ne posso più!"

"Mi dispiace, ma è un rischio che devi correre. Bisogna che ricominci a mangiare, sono già passati due giorni."

"Ma tanto c'è questa, no?!" esclamo muovendo il braccio con la flebo.

"Non è la stessa cosa. Stai dimagrendo a vista d'occhio Leo, non va bene. Devi essere in forze per affrontare al meglio la chemio."

"E mica solo quella...!" sospiro io alzando gli occhi al cielo.

La chemio, il fattore G, l'antibiotico, l'antipiretico... Tutti i fantastici regali della Bestia. Sono un drogato, praticamente. La prossima volta che Orietta mi chiederà se assumo stupefacenti, mi toccherà dirle di sì.

"Non possiamo aspettare ancora qualche giorno?"; cerco di usare un tono e uno sguardo convincenti, ma Laura non molla.

"No."

"E allora domani. Aspettiamo fino a domani. Domattina ti giuro che mangio."

"No."

"Stasera?".

Ma lei scuote la testa con decisione. Nemmeno sfoderare uno dei miei sorrisi migliori serve a niente.

"No. La nutrizione in vena alla lunga è rischiosa. Tu ce l'hai già da due giorni e non è la prima volta nell'ultimo mese. Non possiamo prolungarla oltre."

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now