Capitolo 192: Lunedì, 2 luglio 2012

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Inspiro profondamente quando mi ritrovo davanti alla porta dello studio della Lisandri.

Busso piano ed attendo che la sua voce mi inviti ad entrare.

Stavolta papà si è imposto ed è voluto entrare insieme a me.

A niente sono servite le mie proteste.

Per una delle prime volte nella sua vita, è stato irremovibile.

E così adesso siamo seduti davanti alla Lisandri.

E al dottor Alfredi, il primario di chirurgia.

E già questo non mi fa presagire nulla di buono.

Né i loro sguardi hanno niente di rassicurante.

La Lisandri si è già tolta gli occhiali.

Come per prepararsi a darmi la cattiva notizia.

Non provo paura.

Non molta almeno.

Quello che mi pervade è più uno strano senso di rassegnazione.

"Non facciamola tanto lunga" dico con tono canzonatorio accennando un sorriso: "È un osteosarcoma?".

Mi rendo conto di aver esagerato nel momento stesso in cui gli occhi del dottor Alfredi si sollevano dalla mia cartella clinica per posarsi di nuovo su di me.

Non sono più sicuro di voler sentire la risposta, ma capisco che ormai è tardi.

"Leo..." mormora papà poggiandomi una mano sulla coscia e stringendola.

Ma niente potrà servire a cambiare quello che sta per accadere.

"Sì, Leo" risponde la Lisandri sostenendo il mio sguardo. "È un osteosarcoma di terzo grado".

"Terzo grado?"; istintivamente indietreggio verso lo schienale della sedia. "Tre su quattro?! Quindi significa che..."

"È piuttosto aggressivo".

Il silenzio più totale cala nella stanza mentre cerco ancora di capire cosa sia appena successo.

Cerco di calmarmi.

Cerco di concentrarmi su tutte le energie positive che possiedo.

Cerco di non perdere del tutto la testa.

Ci sono così tante cose che vorrei chiedere, ma non riesco a parlare.

Perfino respirare mi sembra stia diventando impossibile.

Trattengo le lacrime mordendomi il labbro con forza pur di non piangere.

Sento papà sospirare accanto a me.

Sento la sua presa sulla mia coscia farsi ancora più forte.

Mi fa quasi male.

Sento la sua voce rivolgere ai dottori quella domanda che io non oso fare: "E adesso? Come intendete procedere?".

"Domani facciamo una pet per verificare lo stadio del tumore, dopodiché metteremo in atto il piano terapeutico più adeguato" risponde il dottor Alfredi guardando me anziché papà.

"Non lo operate?" domanda ancora papà.

"Sapremo come procedere esattamente dopo la pet" spiega la Lisandri. "Dopo aver valutato eventuali metastasi e coinvolgimenti dei linfonodi. In ogni caso, con un tipo di tumore così aggressivo ed esteso, prima di operare si rende necessaria la chemioterapia neoaduviante per rendere più efficace e meno demolitivo l'intervento".

Tumore di terzo grado.

Pet.

Metastasi.

Linfonodi.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now