Capitolo 103: Mercoledì, 4 aprile 2012

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Il cellulare squilla, squilla, squilla, e io non ho nessuna voglia di rispondere. Non so nemmeno perché ho lasciato la suoneria! La tolgo sempre e per una volta che l'ho dimenticato, qualcuno pensa bene di rompermi le palle all'alba.

Chiunque sia, non sembra intenzionato a smettere.

Sbuffo e allungo la mano verso il comodino per prenderlo, tenendo ancora gli occhi chiusi, e rispondo senza nemmeno guardare chi è.

"Pronto?!" dico con tono molto scocciato. "Non si tritano lebpalle a quest'ora del mattino!"

"Buongiorno, eh?!" mi risponde Mattia divertito.

"Che cazzo vuoi?! Saranno le 6!"

"Sono le 7:45 e ti sto aspettando già da un pezzo. Te lo sei scordato?!"

"Ah cazzo!" esclamo saltando giù dal letto. Oggi c'è sciopero degli autobus, papà è in caserma e ad Asia serviva la macchina della mamma, così mi sono messo d'accordo con Mattia. "Non è suonata la sveglia..." dico mentre vado verso il bagno.

"O più probabilmente l'hai spenta e ti sei riaddormentato".

Sì, è andata così. E siccome la mamma non è venuta a chiamarmi, speravo di restare a letto. Anzi, quasi quasi mi sa che ci torno, a letto, tanto direi che la mamma dorme ancora e che quando se ne accorgerà sarà troppo tardi.

"Dai muoviti!" mi dice Mattia. "Sennò facciamo tardi! Ti do cinque minuti, altrimenti ti lascio a piedi, eh?!"

"Mi sa che resto a casa" gli rispondo io. "Tanto mia madre dorme... Farò finta di non essermi svegliato in tempo."

"Tua madre è sveglia" dice lei comparendomi davanti. "E tu adesso metti il turbo e te ne vai a scuola".

Beccato!

"Eddai mamma, per una volta..." dico provando a fare un sorriso molto convincente. "Pensa che bello, passiamo la mattina insieme... Ti aiuto a sistemare i fiori, eh?"; le circondo le spalle con un braccio e le do un bacio, mentre sento Mattia dall'altra parte del telefono che se la ride.

"E no, mio caro!" ribatte lei. "Non sono stata due ore a farti ripetere il latino per niente, ieri sera! Stamattina ti offri volontario, che devi recuperare l'insufficienza dell'ultima versione!"

"Muoviti!" mi dice Mattia ridendo, e poi chiude la telefonata.

"Dai, veloce!" esclama la mamma spingendomi verso il bagno.

Che palle! Odio prepararmi in fretta! E i capelli ovviamente non stanno come devono stare!

"Fanno schifo?" chiedo a Mattia indicandomeli, appena lo raggiungo sotto casa.

"Cosa?"

"I capelli, no?!"

"Ma no...!" risponde lui sospirando.

"Ok..." dico guardandomi nello specchietto dello scooter. "In effetti non sono poi così male, dai!"

"Monta, su!" dice passandomi il casco. "Siamo in ritardissimo."

"Ma cazzo! Col casco i capelli mi diventano un disastro per davvero!"

"Glielo dici tu a tua madre?!"

"Cosa?"

"Che ti ho lasciato a piedi perché non volevi rovinarti l'acconciatura?!"

"Che tritapalle che sei!" esclamo prendendo il casco e mettendomelo, mentre salgo dietro di lui.

Ancora due mesi prima che finisca la scuola, e io ormai sono al limite della sopportazione. Ok che da un lato mi diverto pure, ma non ne posso più di compiti, interrogazioni e quant'altro. Per fortuna che domani iniziano le vacanze di Pasqua, e per fortuna che l'interrogazione di latino è andata bene, ho preso 7. La mamma sarà contenta, soprattutto perché lei il latino lo ha sempre odiato e ieri sera è rimasta a studiare fino a tardi con me pur di farmi recuperare l'insufficienza.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now