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Lily













Da poco più di un anno lavoravo al Bar Restaurant Cafè di Al per pagarmi gli studi.
Il college di Heartford non è dei più costosi, ma neanche così economico, almeno non per me.
Anche se può sembrare strano, mi piaceva fare la cameriera in quel locale: arredamento in stile anni '50, datore di lavoro simpatico, turni flessibili e colleghi più o meno della mia stessa età. Nelle giornate più piene capitava anche di muoversi tra i tavoli sui pattini a rotelle. Era divertente.
Al aveva un'attenzione particolare per gli studenti universitari. Ripeteva sempre quanto fosse importante studiare e avere 'un pezzo di carta' per trovare lavoro. Lui non ha potuto farlo e ha dovuto faticare molto per aprirsi un'attività tutta sua.
Tutti noi dipendenti lo consideravamo una sorta di padre, un po' brontolone ma con un cuore grande.
"Al, io ho finito per oggi, posso staccare mezz'ora prima? Avrei degli impegni..." Non feci in tempo a finire la domanda che sentii la campanella della porta suonare.
"Nuovi clienti in arrivo!" Si limitò a dire Al.

Ok, ritiro la parte riguardo alla flessibilità dei turni.

Sospirai rassegnata e mi voltai per vedere chi fosse entrato: un gruppo di ragazzi, chiassosi e in preda alle risate. Non facevano altro che spingersi e fare finta di prendersi a pugni.
"Nessun Rocky è come il primo!" Disse uno di loro.
"Hey, non sottovalutare la profondità di Rocky Balboa!" Replicò quello biondo.
Sorrisi scrollando il capo. Era evidente che non sapevano apprezzare Rocky V.
Presi il blocchetto per le ordinazioni e strinsi di nuovo il nodo del grembiule.

A quanto pare i miei impegni dovranno aspettare.

A catturare la mia attenzione fu l'ultimo ragazzo del gruppo ad entrare: silenzioso, sguardo basso, sorriso lieve. Sembrava pensieroso e di tanto in tanto uno dei suoi amici gli dava un colpetto col gomito per farlo partecipare alla conversazione. Lui alzò lo sguardo e sorrise più apertamente. Aveva un gran bel sorriso; non so perché, ma appena lo vidi spuntare sulle sue labbra mi ritrovai anch'io a sorridere.
Nessun altro aveva bisogno di essere servito, quindi andai direttamente verso il loro tavolo. Erano in cinque e a dir la verità stavano un po' stretti in un tavolo per quattro, ma sembravano essere a loro agio. Erano talmente coinvolti nel loro dibattito cinematografico da non accorgersi minimamente della cameriera al loro tavolo. Non si accorsero neppure che di tanto in tanto il mio sguardo si posava su quel ragazzo bruno, dal sorriso dolce e gentile. Ora aveva l'espressione corrucciata, concentrato sul menù.
Mi schiarii la voce per segnalare la mia presenza: "Buon pomeriggio, cosa posso portarvi?"
I loro sguardi si posarono su di me incuriositi e avvertii uno strano tuffo al cuore quando anche il suo lo fece: occhi caldi e scuri, incorniciati da folte ciglia. Era eye-liner quello?
Non ebbi il tempo di appurarlo mentre segnavo le ordinazioni, ma non riuscivo ad evitare di sbirciare verso di lui: perché continuava a fissarmi?
Decisi che fosse meglio fare finta di niente e concentrarmi sul blocchetto.
Il biondino dagli occhi blu, che chiamavano Niall, gli sedeva accanto e fu incaricato di raccogliere le preferenze dei suoi amici, a quanto pare molto affamati e...indecisi.
"Zain,tu che prendi?" Chiese Niall al ragazzo che mi stava fissando.
Ci guardammo di nuovo negli occhi per qualche secondo prima che lui distogliesse lo sguardo ed io finissi di prendere le loro ordinazioni.
Ammetto che mi metteva un po' in soggezione.

Forse ho qualcosa sulla faccia?

L'aria che mossi allontanandomi fece contrasto sulle mie guance accaldate, ero arrossita?

Nell'attesa gli schiamazzi ripresero e non c'era bisogno di tendere l'orecchio per riuscire ad ascoltare ciò che dicevano.
Non che io fossi stata particolarmente interessata.
Insomma era praticamente impossibile non sentirli.
"Ehi, non è niente male qui! Zain potresti chiedere se hanno bisogno di un dipendente in più! Mi hai detto che cercavi lavoro" Disse uno di loro dalla parlantina veloce.
"Non so... sì in fondo non hai torto, Liam" Disse lui.
"Oh, grazie di avermelo riconosciuto, amico!" Il tono era evidentemente sarcastico.
Cercava lavoro? Quindi anche lui studiava. Che ovvietà, certo che studiava, in fondo poteva avere su per giù la mia età. Ma poi per quale motivo mi interessava?

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora