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N/A: canzone del capitolo | NBDY – Battlezone













Lily










Riaprii gli occhi lentamente, quasi contro voglia, proprio come dopo aver fatto un bel sogno. Quella mattina aveva il sapore del sole caldo che filtrava dalle tende della finestra, il profumo di Zain, i colori luminosi e nitidi della quiete dopo la tempesta, il suono dei nostri respiri rilassati.
Quel letto era sempre stato per noi un posto dove scontrarci, discutere, chiarirci e amarci fino a toccarci le anime a vicenda. Era sempre stato uno dei miei posti preferiti.

Nel groviglio di lenzuola, il mio angelo mi teneva abbracciata a sé come se avesse paura del buio. Riposava con la testa sul mio petto e la sua barba pungeva leggermente il mio seno. Con i polpastrelli sfiorai la sua spalla, scendendo giù lungo il bicipite. Adoravo i suoi tatuaggi e mi parve di intravederne un paio nuovi, proprio sul braccio.
I suoi capelli nerissimi come la notte erano sufficientemente lunghi per far scomparire le mie dita tra di essi.
Il mio dolce guerriero fece un respiro profondo e cominciò a muoversi. Alzò la testa e aprì a fessura gli occhi assonnati per guardarmi.

Sorrisi continuando ad accarezzargli i capelli: "Buongiorno" Gli dissi.

Lui richiuse gli occhi e fece il suo bellissimo sorriso sghembo, poi si lasciò ricadere sul mio petto: "Sei qui" Pronunciò con la sua voce profonda.

Sapevo cosa volesse far intendere con quella frase.

"Dove altro potrei essere?"

Lui si stiracchiò e alzò di nuovo il capo, stavolta posizionandosi in maniera tale da arrivare vicino al mio viso.
Non rispose alla mia domanda, ma nel suo sguardo balenò una scintilla di tristezza.
"Ti prego, non farlo."

Ero confusa: "Che cosa?"

Mi accarezzò distratto la tempia: "Se questo è un sogno, non svegliarmi, non ancora."

Gli sorrisi, più sollevata e scossi leggermente la testa: "Non è un sogno."

Lui rimase serio: "Lo dici ogni volta, poi io riapro gli occhi e tu non ci sei."

Lo fissai colpita da tutto ciò: "Tu... mi hai sognata?"

Zain si stropicciò gli occhi con la mano: "Ogni notte da quella mattina in cui te ne sei andata."

Sentii salire un nodo in gola. Mi faceva male sapere che era stato così segnato dalla mia assenza, ma allo stesso tempo mi resi conto di quanto non avesse mai smesso di aspettarmi. Delicata, gli accarezzai il viso, quasi timorosa.

"Dimmi cosa posso fare per farti capire che non è un sogno."

Lui si leccò le labbra, per poi riflettere tenendole imprigionate tra i denti.
Presi io l'iniziativa e ci ribaltai sul letto, lasciando Zain sotto di me ed io a cavalcioni su di lui.
La sua sorpresa si tramutò in desiderosa attesa.
Lo afferrai per i polsi ed accompagnai le sue mani lungo le mie curve. I suoi grandi occhi scuri erano fissi su di me.
Non disse una parola, ma io conoscevo quell'espressione: mi voleva come un assetato vuole l'acqua.
Quando i suoi palmi coprirono i miei seni, gli presi la mano sinistra e la portai sulla mia guancia, lasciando che mi sfiorasse le labbra col pollice.

"Pensi ancora che sia un sogno?" Gli chiesi guardandolo negli occhi.

Lui deglutì, schiuse la bocca e alzò un sopracciglio assottigliando lo sguardo. Era talmente sensuale mentre lo faceva che neppure se ne rendeva conto.

"Forse."

Sorrisi. Mi piegai in avanti e mi avvicinai: "Chiudi gli occhi" Gli ordinai dolcemente.

Lui sogghignò e scosse il capo: "Chi mi assicura che poi non scompari?"

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now