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N/A: canzone del capitolo | ZAYN – Talk To Me












Lily










Rientrare nell'appartamento di Zain dopo tanto tempo mi fece uno strano effetto.
Mi tornarono in mente tutti i momenti belli e tristi vissuti lì, tutti importanti ed intensi: la prima volta con Zain; le notti passate a parlare fino a tardi delle cose più futili abbracciati sul divano; la prima lite, che ci ha allontani per più di una settimana ma che poi si è risolta non appena trovai lui ferito, riverso su quello stesso pavimento che stavo di nuovo calpestando; poi ancora San Valentino; la proposta di Zain di convivere; tutte le volte che mi aveva fatto sentire donna con una sola parola, un ritratto, un bacio, una carezza.

Era tutto rimasto come l'avevo lasciato, disordinato in maniera logica, quella di Zain; pieno di fogli, quaderni, libri, tele di dipinti incompiuti, ma tutto organizzato con il suo criterio personalissimo.

Eppure ogni cosa mi sembrava cambiata. Forse non era ciò che mi circondava ad essere cambiato, forse ero io, forse era il modo in cui percepivo la realtà ad essere cambiato.

"Va tutto bene?" Mi chiese Zain.
Sbattei le palpebre, accorgendomi di essere rimasta ferma in piedi a guardarmi intorno troppo a lungo.
Mi assicurai di rassicurarlo con un sorriso e gli dissi che avevo solo bisogno di una manciata di minuti per riabituarmi a... tutto.

"Questa è sempre casa tua, lo sai vero?"

Oh, Zain!

Annuii arrossendo e sentendo fin troppo chiaramente i battiti del cuore accelerare.

"Sei ancora dell'idea di... sai, vivere insieme?" Chiese cauto, con le mani affondate nelle tasche dei jeans.
Feci un passo per raggiungerlo e avvolsi le braccia intorno alla sua vita: "Assolutamente sì", dissi guardandolo dritto negli occhi.

Zain ricambiò lo sguardo e frenò un sorriso mordendosi le labbra.

"Sei strafelice di saperlo, ma stai anche cercando di mantenere un contegno, vero?" Giocai con lui.
Zain abbassò lo sguardo, lo spostò ovunque tranne che su di me. Io cercai di seguirlo per costringerlo a guardarmi di nuovo, poi lui rise senza più freni e mi abbracciò, baciandomi le labbra.

Come riesce a conservare ancora quel suo lato da timido ed imbranato che mi fa cadere ai suoi piedi?

"È bellissimo riaverti qui", mi sussurrò.
Mi sentii avvampare ed emozionata, lo baciai di nuovo.

Non ci volle molto prima che il nostro gioco d'amore si trasformasse in qualcosa di più intenso, le sue labbra viaggiarono verso sud, accompagnate dalla sua mano che iniziò a scoprirmi la spalla per non interrompere la sua sequenza di baci, ma all'improvviso il cellulare di Zain squillò.

A malincuore si allontanò da me, guardò lo schermo e sbuffando alzò gli occhi al cielo.
"È tuo padre?"
"Proprio per quello non voglio rispondere", disse riavvicinandosi alle mie labbra. Io però lo fermai.
"Potrebbe essere importante, Zain! Rispondi!"
Mi fulminò con gli occhi, ma raccolse il telefono dal tavolino del soggiorno. Per dimostrarmi che non aveva intenzione di prolungare la conversazione per tanto, mi tenne stretta a sé con un braccio intorno alla vita.

"Pronto? Papà... sì, sono a casa... no... no, per favore, ne abbiamo già parlato... non me ne sono andato senza motivo... avevamo finito il discorso..."

Provai a capire cosa dicesse Yaser, ma parlava troppo in fretta. In ogni caso non sembrava per niente contento e Zain serrava gli occhi cercando di controllare la sua imminente crisi di nervi.

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora