29.

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N/A: mi manchi, Jacko.







Lily








"Vuoi dire che ci andrai davvero?!"
"Sì, zia, perché... non posso forse?"
"E chi ha detto questo? Ammettilo però! Tu + festa in maschera...insomma parli sul serio?!"
Alzai gli occhi al cielo e continuai a caricare la lavatrice.
"C'è festa in maschera e festa in maschera e poi...voglio solo divertirmi un po'...dite tutti che sto sempre chiusa in casa e lavoro troppo, quindi..."
"Sai che ti dico? Hai ragione. Da cosa vi travestirete?" Chiese Sofie maliziosa.
Arrossii: "Zain vuole che ci vestiamo come Michael Jackson e Ola Ray nel video di Thriller."
Ancora una volta era riuscito a mettermi colle spalle al muro. Non potevo rifiutare la sua proposta: primo perché MJ era il suo idolo, secondo perché effettivamente il mio costume non era niente male. Non troppo appariscente, ma sicuramente d'effetto. Inoltre avevo scoperto che sarebbe stata la sorella maggiore di Zain a confezionarci gli abiti e occuparsi del trucco. Quindi tutto gratis.
Non potevo dirgli di no!
"Caspita! Devo dire che quel ragazzo ha buon gusto! Un momento, lui sarà la versione zombie o lupo mannaro?"
"Ha detto che sarà una sorpresa."
"Ho una voglia matta di vedervi! Fate tante foto, per favore!"
"Faremo tutto il possibile." La rassicurai.
"È inutile che ti ricordi che è la prima volta che ti travesti, vero?"
"Non è vero!"
"Il costume da Casper che ti sei messa ad Halloween quando avevi dieci anni non conta."

Un flashback s'infilò a forza tra i miei pensieri: per quella sera la mamma mi aveva cucito personalmente il costume, io feci indigestione di dolcetti e lei si arrabbiò non poco. Per giunta papà tornò a casa dal lavoro col gelato e alla fine scoppiammo a ridere, perché quel gelato era off limit per me, dato che avevo la febbre ed il mal di pancia.
Sebbene fossi stata male, quello è l'unico Halloween che ricordo più volentieri: forse perché è stato l'ultimo a cui abbia voluto partecipare, forse perché fu uno dei momenti più affettuosi che condivisi coi miei genitori.

"Scusa, zucchero... non volevo rattristarti."
"Come?"
"Ti sei assentata per un momento. Stavi ripensando a mamma e papà?"
Mi ero davvero scollegata per un momento? Neppure me ne accorsi. Mi capitava spesso da quando erano morti, esattamente come i sogni ricorrenti. Avevo somatizzato talmente tanto la sofferenza provata per quel distacco, che ero riuscita a convincermi almeno ad apparire forte e non dare l'impressione di aver bisogno di compassione o consolazione. In fondo chi mi dava il diritto di soffrire con Lucy che aveva bisogno della mia forza?

Suppongo però che a volte sia inevitabile. Per quanto si provi a sotterrare il dolore, certe volte riaffiora e da qualche parte deve pur uscire.

"Sì, mi è tornato in mente un bel ricordo..."
Sofie annuì e mi venne vicina per farmi una carezza tra i capelli: "Vado a preparare un po' di caffè."
Improvvisamente però suonò il citofono e Lucy gridò dall'altra parte della casa: "C'è Zain! C'è Zain!"
Non appena arrivai ad aprire la trovai a saltellare dalla gioia in corridoio.
"Sei buffa, lo sai?" Risi, prendendola per mano e andando ad aprire la porta.
Ogni volta che Zain veniva a casa nostra portava un sacco di gioia...oppure, come in questo caso, un sacchetto gigante di orsetti gommosi che non avrebbero fatto bene ai denti.
"Quelle sono per me?" Chiese Lucy trepidante.
Zain fece finta di non sapere di cosa stesse parlando: "Cosa, cosa?"
"Le caramelle!" Disse lei ridendo.
"Caramelle?! Dove sono?! Non le vedo!" Si guardò attorno e si girò apposta per mostrare cosa stava nascondendo dietro la schiena. Lucy ovviamente ne approfittò per agguantare il pacco.
"Hey! Sei furbetta, eh?" La acciuffò e le fece il solletico, mentre lei cercava di divincolarsi e fuggire via.
"Come si dice in questi casi, Lucy?"
"Grazie, Zain." Disse lei timidamente.
Lui le dette un bacio sulla guancia: "Te le mangi tutte?"
Lucy ci pensò un po' su: "Te ne lascio qualcuna, che colore vuoi?"
"Tutti tranne il rosso. Quelli sono tutti tuoi."

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now