20.

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N/A: ventesimo capitolo! Grazie a tutti coloro che leggono, votano, commentano! Non credevo che questa storia sarebbe piaciuta 🙈








Lily



"Lily, finalmente! Ero preoccupata!" Mia zia mi soffocò nel suo abbraccio non appena entrai in casa. "Tesoro, sono quasi le 11! Si può sapere cos'è successo?"

Quasi le 11?! Non è possibile!

"Scusa. Al ha avuto un'emergenza, ho dovuto chiudere il locale e... poi è saltata la luce, pioveva a dirotto..."
"Ti ha portato Zain?"

Eccoci qui.

"Sì..." Mi coprii il volto con le mani, imbarazzata.
"Credo di amare quel ragazzo!" Disse sollevata, mettendosi una mano sul petto.

Anch'io.

"Non avrei mai pensato di sentire una cosa del genere da te!" Mi scappò da ridere.
"Chiunque tenga al sicuro le mie principesse sarà amato da questa famiglia!"
Mentre mi toglievo il giubbotto, sorridevo, davvero felice di sentirglielo dire.
"Considerato il fatto che neanche lo conosci, è già un ottimo inizio!"
"Allora devo confidare nel fatto che me lo presenterai un giorno?" Chiese con le sopracciglia alzate.
"E dai, zia!" Andai verso la mia camera, seguita da Sophie.
"Sto solo dicendo che mi piacerebbe ringraziare di persona il ragazzo che sta rendendo felice la mia Lily!"
La guardai consapevole di essere già arrossita.
"Come sta Lucy piuttosto?" Andai subito verso la cameretta di mia sorella. La vidi dormire sotto strati multipli di coperte, con la stufetta elettrica accesa vicino al lettino ed un panno umido sulla fronte. Sembrava riposare serena, ma mia zia mi aveva detto per telefono che la febbre non accennava a scendere.
"Ha mangiato poco, ma si è riposata molto, le diamo la medicina se la febbre sale a 38.0."
Andai a sedermi accanto a lei e le cambiai il panno sulla fronte. Aveva le guance e le orecchie caldissime.
"La mia piccola..." Piano piano, aprì gli occhietti stanchi e all'istante mi sorrise, tirò fuori le braccia da sotto le coperte e le protese verso di me in cerca di un abbraccio. Non la feci aspettare un secondo.
"Ciao, sorellona!"
"Ciao, principessa! Come ti senti?"
"Ho tanto sonno e mi fa male la testa..."
"Aw, povera piccola! Ora ti lascio riposare, ma prima devi sforzarti di bere un po', così la febbre scende, ok?"
"Non voglio bere...mi fa male la gola..."

"Fatela bere molto, anche se non ne ha voglia!"

"Cerca di sforzarti, tesoro...bere tanta acqua ti farà guarire più in fretta, te lo prometto!"
"Okay..." Acconsentì mogia mogia.
"Brava la mia donnina!" Le schioccai un bacio sulla fronte, constatando ancora di più quanto fosse calda e poi andai a prendere una bottiglietta d'acqua.
"Ragazze, io devo proprio andare, ci vediamo domattina!"
Zia Sophie ci salutò con un bacio prima di andare in ospedale per il turno di notte e mi raccomandò di riposare oltre che accudire Lucy, dato che mi sarei dovuta svegliare molto presto.
"Tesoro, hai gli occhi rossi, sei sicura di star bene?" Chiese lei, prendendomi da parte.

No.

"Sì, non preoccuparti, zia! Sono solo un po' stanca, tutto qui."
"E che mi dici della felpa? Non mi sembra proprio della tua misura..."
Incrociai le braccia al petto, sentendomi improvvisamente esposta. Era una domanda retorica, non serviva che le rispondessi.
"Oh, mio Dio! È sua, non è vero? Aw! Allora è una cosa seria!"

"È tua."
"Dici sul serio?"
"Mai stato più serio."

"Me l'ha semplicemente prestata perché pioveva ed eravamo senza ombrello!"
"Ma lo sai cosa significa?"
Aggrottai le sopracciglia, preoccupata: "C-Cosa?"
"Beh, è un gesto molto premuroso e protettivo, vuol dire che lui vuole essere tuo!"
Rapita da quelle parole, strinsi la stoffa della felpa tra le mani.
"Tesoro, questo ragazzo stravede per te, dopo sole tre settimane indossi già qualcosa di suo!"
Anch'io ero allibita dalla velocità con cui le cose tra noi erano cambiate.
"Io...non lo so, zia."
"Tesoro, ma guardati! Erano cinque anni che non ti vedevo così sorridente! Si vede che lui ti piace!"
Sentivo la faccia in fiamme. Abbassai lo sguardo e annuii mordendomi il labbro.
Mia zia era la seconda persona, dopo la mia migliore amica, a dirmi che quando parlavo di lui mi illuminavo. Non sapevo se fosse a causa sua, ma l'altro giorno il mio sguardo cadde sulla mia immagine riflessa nello specchio del locale: i miei occhi brillavano più del solito, le guance erano sfumate di rosa e le labbra più rosse. Erano piccolissimi dettagli, che però prima non c'erano. Prima di lui.
Sophie aveva ragione. Certe volte esagerava con i gridolini e l'entusiasmo appena si parlava dell'argomento 'ragazzi', ma dimostrava di essere un'acuta osservatrice ed i suoi consigli nelle questioni di cuore si rivelavano spesso efficaci.
"Sento che sta accadendo tutto troppo in fretta." Dissi, lasciando parlare i pensieri.
"Perché?"
"Perché devo ancora capire cosa sta succedendo dentro di me e lui già mi regala le sue felpe!"
Zia Sophie mi sorrise con aria complice: "Pensavo te l'avesse prestata..."
"Non è questo il punto, zia!" Arrossii.
"Sì, lo so. Ti sembrerà strano, ma anch'io ho avuto la tua età, sai?"
"Allora cosa suggerisci? Come dovrei comportarmi? Da un lato mi sembra sbagliato ciò che provo e dall'altro..." Lasciai la frase in sospeso.
"Dall'altro?"
"Dall'altro comincio a non sopportare più la distanza."
Lei sospirò, con fare materno: "Tesoro, hai paura. È assolutamente normale. Io però non posso dirti cosa fare se non sii prudente, ma questo lo sai già. Fagli capire che hai bisogno del tuo tempo e se lui ti aspetterà..." All'improvviso sembrò andare da qualche altra parte con la mente. "Allora sarà quello giusto."
La guardai con profonda ammirazione: "Grazie!"
Il suo sorriso svanì non appena guardò l'orologio: "Oh Gesù! Farò tardi al lavoro!"

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora