39.

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N/A: canzoni del capitolo: Beyoncé – 1 + 1 / Nick Jonas feat Tove Lo – Close









Lily








Credetti di aver sentito male. In fondo il cervello a volte mi andava in tilt quando ero insieme a Zain, non poteva averlo detto veramente.
Se ne stava lì, di fronte a me, abbracciato a me, coi suoi dolcissimi occhi nei miei e quel suo atteggiamento calmo e sicuro a chiedermi di fare l'amore con lui.

"Scusa... puoi... potresti ripetere, per favore?" Lo fissai sbattendo un paio di volte le palpebre per capire se dovevo ancora svegliarmi da un sogno oppure no.
Lui si morse il labbro guardando il mio e ripeté esattamente le stesse parole che aveva pronunciato pochi secondi prima, ma più lento e seducente.
"Fa'... l'amore... con me."

No, non avevo sentito male.

Onestamente non sapevo proprio che cosa rispondere. Continuavo a guardarlo incredula.
"Voglio fare l'amore con te Lily, mi hai sentito, vero?" Sorrise sfacciato.
Annuii: "Ti ho sentito..."
"E...?"
"E... beh... non so, tu... insomma vuoi dire adesso?"

Balbettavo. Io quando ero in forte imbarazzo cominciavo a balbettare. Maledizione!

Zain annuì semplicemente: "Proprio adesso. Se anche tu lo vuoi...? Non mi hai ancora detto di sì."

Come poteva dubitare del fatto che io lo volessi? Certo che lo volevo!

Improvvisamente il ricordo della sera prima si fece strada nella mia mente: l'idea di riavere le sue mani, il suo corpo, le sue labbra a contatto con la mia pelle m'incendiava i pensieri.
Mi guardò in attesa, col fiato fumante per il freddo e le stelle negli occhi.
"M-Ma dove...?"
Zain sorrise di più: "Pensavo nel mio appartamento ma si accettano suggerimenti."
Mi scappò una leggera risata, seguita dalla sua, quella sì adorabile.

Non posso credere che stia dicendo di sì!

"Mi sembra... una buona idea." Dissi, senza la forza di guardarlo negli occhi.
"Sì? Sei sicura?" Chiese ad un centimetro dalle mie labbra. Annuii ed un morbidissimo bacio sigillò il nostro accordo.

Non ricordo molto del viaggio, se non l'imbarazzo di entrambi e la radio accesa che veniva spenta poco dopo perché fuori luogo in quel momento e la mano di Zain sulla mia gamba a disegnare semicerchi.
Arrivammo davanti a casa sua, posteggiò l'auto nel suo garage privato e mi fece scendere, iniziando a baciarmi delicato ma impaziente. Cercai di tenere a freno il cuore, ma ad ogni scalino che salivamo mano nella mano per arrivare al suo piano il battito accelerava.

È giusto ciò che stiamo facendo? Stiamo forse correndo troppo?

Ci fermammo davanti alla sua porta, lui tirò fuori le chiavi ed aprì, ma prima di farci entrare si voltò verso di me, aveva gli occhi affamati di me, era difficile reggere quel suo sguardo e onestamente mai nessuno mi aveva guardata in quel modo.
Si portò la mia mano alle labbra e la baciò senza staccare gli occhi da me. Tutto per distrarmi mentre entravamo.
Quando si richiuse la porta alle spalle cominciai a sentirmi un po' nervosa.

Rilassati, Lilibeth! È di Zain che stiamo parlando! — Ripetevo a me stessa.

"Benvenuta nella mia umile dimora!" Disse a voce bassa.
Le sue mani sui miei fianchi e i suoi baci fra i miei capelli mi accompagnarono lungo il breve corridoio e nell'ampio spazio soggiorno/cucina illuminato dalla luce del pomeriggio, che entrava dalle grandi finestre. Era tutto ordinato, ma ricco di personalità. Mi saltò subito all'occhio la sua libreria, piena (oltre che di libri) anche di fumetti e action figure dei personaggi di cartoni o film o dei suoi supereroi preferiti.
In un angolo vicino alla cucina c'erano delle tele di quadri dipinte, ne ero certa, da lui stesso e sull'ampio tavolo da pranzo in legno c'erano ancora i suoi pennelli e i suoi colori, segni di chissà quale opera d'arte lasciata in sospeso.
"Ti piace?" Chiese, notando che mi ero persa a guardarmi in giro.
Gli sorrisi: "Molto... si capisce che è davvero... tua."
Lui sorrise di rimando e mi sembrò addirittura che fosse arrossito.
"Accomodati pure, fa' come se fossi a casa tua... qualcosa da bere?" Si allontanò per andare verso il frigo.
"No, ti ringrazio."
"Oh, andiamo non fare complimenti!"
"Non li sto facendo!" Risi. "Sto davvero benissimo, Zain."
Posai la borsa sul divano e mi tolsi il cappotto. "D'accordo, dammi, te l'appendo."
Mentre lui riponeva le nostre giacche, approfittai per curiosare tra i suoi appunti e libri lasciati sul tavolino del soggiorno: persino la sua scrittura aveva un che di artistico.
Poco dopo mi raggiunse e si sedette vicino a me sul divano: un braccio intorno alla vita ed un bacio sulla spalla mi misero molto più a mio agio.
"Ti confesso di essere un po' emozionato ad averti qui" Sussurrò.

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now