Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo Rosso

44.

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Lily

"Zain, aspetta-" Venni interrotta da un prepotente bacio. Ancora.
"Non abbiamo molto tempo..."
Quando all'inizio me l'aveva proposto non ero del tutto sicura che fosse una buona idea: fare l'amore in macchina era una cosa nuova, almeno per me, e si stava rivelando abbastanza scomodo oltre che rischioso.
"Qualcuno potrebbe vederci..."
Zain mi slacciò il reggiseno sotto la camicetta sbottonata e con lo sguardo ancora perso sul mio petto, liberò il suo labbro dal morso dei denti per rispondere: "Ti ho già detto che non devi preoccuparti, in questo parcheggio non viene mai nessuno."
Eravamo dietro alla palestra, dove veniva sempre ad allenarsi o 'sfogarsi', come diceva lui, prendendo a pugni il sacco.
"Quindi è vero che fai palestra..." Dissi; combattevo per rimanere concentrata, con le sue mani sotto al mio reggiseno e la sua lingua sulla mia pelle.
"Mh..."

Era un verso di affermazione quello?

"È qui che vieni quando sei nervoso?" Chiesi ancora.
"Qualche volta." Rispose lui poco prima di mordermi l'orecchio.
"Come ieri?" Incalzai.
Zain non rispose immediatamente, continuò a torturarmi il collo di baci, tenendomi ferma sulle sue gambe.
"Zain?"
"Cosa?"
"Ci sei venuto anche ieri?"
Lui si discostò da me, serrando gli occhi e sospirando frustrato.
"Dobbiamo parlarne proprio ora, Lily?"
"Ti ho solo chiesto se-"
"Sì, ci sono venuto anche ieri, ma adesso possiamo tornare a...quello che stavamo facendo per favore?" Mi fissò intensamente mentre con le dita mi sbottonava i jeans e tirava giù la zip.
"Quindi eri nervoso-" Le sue labbra mi zittirono di nuovo.
"Sshh...ti prego, basta parlare..."
Non poteva andare avanti così! Sapevo che c'era qualcosa che lo aveva turbato ma si ostinava a chiudermi fuori, esattamente come facevo io ogni volta che non volevo far pesare sugli altri i miei problemi.
"Io voglio solo...aiutarti." Avere un respiro regolare era difficile con lui che mi baciava e la sua mano che s'insinuava nelle mutandine.
"Mi stai già aiutando." Disse continuando a baciarmi la spalla.
Senza dubbio Zain stava cercando di distrarmi dal discorso che io volevo continuare, ma qualcosa mi disse che non si trattava solo di quello, quella passione che lo infiammava e che io sentivo attraverso le sue mani, che vedevo nei suoi occhi era come se volesse comunicarmi quanto mi desiderasse, aveva bisogno di sentirmi...ed io ne avevo di sentire lui.
Decisi di accantonare l'argomento, anche se solo temporaneamente, e di dedicargli tutte le mie attenzioni.
"Ah...ora sì che sei qui con me, piccola."
Focalizzai la mia mente sulle sensazioni incredibili che le dita di Zain mi stavano regalando muovendosi delicate fuori e dentro di me. I miei pugni strinsero la sua camicia di flanella; cercai di trattenere la mia voce, sicura che altrimenti sarebbe suonata come un lamento, tuttavia un lieve mugolio sfuggì al mio controllo.
"Dio, adoro quando cerchi di trattenerti!" La sua voce profonda mi fece venire i brividi.
Distolsi lo sguardo imbarazzata quando l'altra mano di Zain mi accarezzò il seno, il piacere divenne più intenso ed involontariamente i miei fianchi si mossero in favore delle sue dita, che accelerarono il ritmo, toccando il mio punto più sensibile.
"Sei mia...tutta mia..." Mi sussurrò all'orecchio. Poi mi afferrò per i capelli ed espose la parte del collo che si apprestava a succhiare.
Iniziai a tremare, percorsa da diverse onde di piacere, di diversa intensità e di cui neppure io sapevo stabilire la provenienza.
"Così, brava...lasciati andare."
A fatica riaprii gli occhi per perdermi nei suoi, così scuri eppure limpidi allo stesso tempo. Mi domandai se mai qualcuna prima di me lo avesse visto come lui si mostrava ai miei occhi: in preda al desiderio ma pieno di devozione. Zain osservava ogni mia minima reazione per essere sicuro di rendermi felice. Bastava un mio cenno, un cambiamento d'espressione e talvolta non c'era bisogno neppure di spiegargli cosa volessi, lui l'aveva già capito.
Gli sorrisi tenendogli il viso.
"Che c'è?" Mi chiese sorridendo di rimando.