119.

305 24 23
                                    

N/A: canzone del capitolo | James Arthur – Falling Like The Stars















Lily










Fu come aver ritrovato la pace in mezzo alla guerra quotidiana, quella guerra tutta interiore che ognuno di noi si portava dentro. Lui era il solo a saperla placare nel mio animo. Non avrei potuto esprimere con una sola parola ciò che sentii quando Zain mi baciò di nuovo dopo così tanto tempo.

Fu come uno spartiacque, un altro, perché conoscevo già cosa volesse dire non averlo accanto, ma mentre prima di incontrarlo non avevo idea di quanto importante sarebbe stato per me, ora il mio cuore sperimentava la consapevolezza dell'assenza del suo amore. Ed era mille volte più insopportabile della mera solitudine di quando non ero innamorata.

Quel bacio fu come riprendere a respirare e soffocare allo stesso tempo. Fu una scossa che andò dritta all'anima. Fu perdere l'equilibrio, cadere nel vuoto e sapere che sarebbe stato un atterraggio sul morbido. Fu riprendersi ciò che avevo lasciato andar via, ma che in realtà non se n'era mai andato.

Zain mi tenne stretta a sé con la stessa intensità con cui io mi aggrappai a lui. C'era sincronia ed armonia nei nostri movimenti, ci riconoscevamo ad occhi chiusi.

Quando si staccò dalle mie labbra ed il suo abbraccio si allentò, mi ribellai.

"No, aspetta..." Lo supplicai riportando le sue braccia intorno alla mia vita e la sua bocca sulla mia.

Zain sorrise mentre ci baciammo di nuovo ed anch'io riuscii a contenere a malapena la felicità bruciante che m'invadeva.

Ci fermammo per guardarci qualche secondo e ritrovai il suo sorriso ancora più luminoso. Si spense dopo qualche secondo però, la sua espressione divenne talmente seria e piena di desiderio da farmi sentire avvolta dalle fiamme.

Oh, quanto mi è mancato quel fuoco!

"Com'è possibile?" Chiese lui, come se gli fosse scappato un pensiero a voce alta.

Lo guardai sempre più innamorata: "Cosa?"

"Che questo non sia un sogno crudele e bellissimo?"

Inclinai il capo curiosa: "Crudele?"

Lui aggrottò le sopracciglia, si morse le labbra e mi spiegò la scelta di quell'aggettivo: "Tu non sai quante volte ti ho vista svanire al mio risveglio, non sai quante volte il mio cervello mi ha fatto brutti scherzi e mi ha mostrato ciò che più desideravo la notte per poi togliermelo al mattino. Crudele."

Sgranai gli occhi commossa e pervasa da un senso di colpa.

"Non è stato facile... senza di te. Anzi, a dire il vero è stato un inferno, cazzo..."

Abbassai lo sguardo rattristata: "Credimi, so cosa intendi–"

"Sshh... ora sei qui, nient'altro ha più importanza" Mi sussurrò appoggiando la sua fronte alla mia.

Rimanemmo così per qualche secondo, senza parlare, godendoci semplicemente il momento.

Più passavano i minuti però e più cominciavo a preoccuparmi.

"Zain, dovresti andare, ti aspettano."

Lui rise e mi guardò come se fossi fuori di testa: "Io non vado da nessuna parte senza di te."

"Zain, è la tua mostra–"

Fui pervasa da un fremito quando m'interruppe, mi prese il viso tra le mani e mi sfiorò le labbra col pollice.

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora