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N/A: canzone del capitolo | Florence + The Machine – Never Let Me Go















Zain







Quella notte dormimmo abbracciati e sereni come non ci capitava da tantissimo tempo.

In mattinata mi ritrovai costretto ad alzarmi per andare in bagno e non immaginavo di certo che quella sciocchezza potesse scatenare una reazione così intensa da parte di Lily.

Tornato a letto la ritrovai ancora addormentata ma con le lacrime agli occhi. Purtroppo l'avevo vista piangere nel sonno svariate volte da quando la conoscevo, era sempre a causa del suo sogno ricorrente e lo shock per la perdita dei genitori in quel fatale incidente che la perseguitava.

Stavolta però non sembrava trattarsi di quello.

Lily piangeva sommessa, stringeva il lenzuolo dalla mia parte del letto e non faceva che ripetere una frase sottovoce. Cauto, cercai di avvicinarmi per sentirla meglio e capire cosa stesse dicendo.

"Non lasciarmi... Non andare..."

Non riuscii a credere alle mie orecchie: non è possibile che si stia riferendo a me.

"Non partire..." supplicò in un singulto.

Fu come ricevere un pugno all'altezza del cuore. Era davvero così triste e in ansia per la mia partenza? Le avevo detto che c'era tempo e che non ero ancora del tutto sicuro se accettare il lavoro a Londra oppure no. Non sarebbe neppure stato un vero e proprio lavoro, solo uno stage ed un'opportunità per raccogliere dati e fonti per scrivere la mia tesi di laurea. Poi, forse, mi avrebbero assunto.

Eppure eccola qui, a piangere ancora una volta a causa mia.

Nell'ultimo periodo mi ero reso conto di aver sottovalutato l'affetto che Lily nutriva nei miei confronti. Il fatto che lei faticasse ad aprirsi con me, la sua timidezza, il suo stoicismo potevano farla apparire fredda agli occhi di uno qualsiasi e ai miei era sempre sembrato che fra i due quello perdutamente coinvolto fossi io. Mi sbagliavo di brutto.

Aveva ragione quando disse che avremmo dovuto prenderci del tempo per conoscerci meglio. La sua espressione non era quella di una ragazza fredda e distaccata, le tremavano le labbra e aveva le sopracciglia perennemente corrugate, gli occhi e le guance umidi di lacrime che stavano bagnando anche il cuscino.
Era brutto anche solo pensarlo da parte mia, ma in parte mi ritrovai ad essere felice ed emozionato per quella sua reazione. Dall'altra mi sentii uno stronzo per averle causato una sofferenza in più.

Ero egoista, ma si trattava pur sempre del mio futuro e dei miei sogni!

Già, ma nel mio futuro e nei miei sogni ci sei anche tu – pensai guardandola in silenzio.

Provai a coricarmi di nuovo senza svegliarla, ma fu inutile, non appena le toccai la mano, che stringeva il lenzuolo, lei ebbe un leggero sussulto e spalancò gli occhi imbarazzata perché si accorse subito di avere le lacrime agli occhi.

"Ehi, piccola... va tutto bene, era solo un sogno", la rassicurai.
Stranamente lei mi guardò e pianse ancora di più affondando il viso nel cuscino.
Mi sdraiai, mi avvicinai, le accarezzai i capelli e la schiena, leggermente smarrito.
"No, no... non piangere... che c'è, amore?"
Lily mugugnò qualcosa di incomprensibile.
"Tesoro, non capisco che dici se parli nel cuscino", non riuscii a fare a meno di sorridere per la scena buffa.
Lei alzò la testa per ripetere la frase: "Sono patetica! Hai una fidanzata patetica!" Esclamò.
"Perché?! Non è vero!" Replicai io asciugandole le lacrime.
"Mi vergogno da morire a farmi vedere così da te! Ti prego non dirmi che ho parlato nel sonno!"
"Ehm..."
"Oh, no! Cos'ho detto?! Aspetta, non voglio saperlo! Anzi... no, dimmelo!"
Continuai ad accarezzarle la schiena e intanto le parlavo: "Hai detto 'non partire'... mi cercavi sul letto con la mano... stavi sognando me?"
Lily affondò nuovamente il viso nel cuscino sempre mugugnando: "Oh, no!"
"Lily, è okay–"
"No, non è okay!" Disse continuando a piangere. "Non posso fare così, ma mi vedi?! Non riesco a smettere di piangere perché..."
"Perché non vuoi che io parta", finii io la frase per lei.
Lei mi guardò con gli occhi rossi, rannicchiata a pancia sotto: "Scusami!"
"Non hai niente di cui scusarti, amore. Puoi dirlo, non c'è niente di male!"
"Non ho il diritto di farti sentire in colpa per ciò che vuoi fare, è il tuo futuro–"
"Lily, di' le parole che hai nel cuore, coraggio!" La incitai dolcemente.
Dopo qualche incertezza, lo confessò: "Io... non voglio che tu parta! Voglio che resti qui con me e che ci vediamo ogni giorno e non voglio vederti solo nei weekend e anche se non sarà per sempre non voglio che tu vada a Londra perché mi mancheresti da morire e non sarebbe più lo stesso!"

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now