53. -parte 1-

1K 73 51
                                    

Lily

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.





Lily










Quando tornammo giù in sala da pranzo tutti gli occhi erano puntati su di noi ed io mi sentii come quando arrivi in una nuova classe o esci di casa con due scarpe diverse.
Sperai non si notasse il mio vestito lievemente sgualcito o la mia treccia più spettinata, ma mia zia sorrise ad occhi bassi, cercando di dissimulare quando in realtà ero sicura che sospettasse cosa fosse successo.

Se penso a cosa Zain stava per farmi in camera sua, divento rossa peggio di un pomodoro.

"Vado a lavarmi le mani e arrivo." Mi disse.
Rimasta in piedi, da sola di fronte alle nostre famiglie, mi schiarii la voce imbarazzata e accennai un sorriso di circostanza.
"Prego, Lily, siedi pure lì, ti ho messo vicina a Zain, spero non ti dispiaccia." Mi disse mamma Trisha tornando dalla cucina con un piatto da portata ricco di prelibatezze.
"Oh, grazie Trisha." Mi sedetti e rivolsi le mie attenzioni a mia zia e mia sorella, sedute di fronte a me. Lucy impaziente piluccava mollica di pane, mentre Sophie le sistemava il tovagliolo al collo.
Safaa era vicina a mia sorella e avevano già legato, mentre Waliya stava parlando ai genitori dei suoi prossimi impegni scolastici.

Trisha poi illustrò fiera gli antipasti che aveva appena servito, io distrattamente annuivo, non certo perché non avessi fame o lei fosse una cattiva cuoca, ma non riuscivo a sentirmi completamente a mio agio sotto lo sguardo indagatore di Yaser. Bevvi un sorso d'acqua per rilassarmi, ma servì a poco. Quando anche Zain venne a tavola divenni ancora più nervosa.
Non avevo quasi più acqua nel bicchiere quando il mio ragazzo iniziò ad accarezzarmi la gamba e il ginocchio, sotto la lunga tovaglia di seta.
"Rilassati..." Mimò Zain con le labbra. Mandai giù la mia ansia, senza capire da dove provenisse esattamente.
"Dammi il braccio..." Mi chiese poi sottovoce. Lo guardai confusa. "Dammi il tuo braccio, fidati!"
Feci come mi aveva detto e lui tenne il palmo della mia mano rivolto verso l'alto, poi con le dita sfiorò il mio avambraccio dal polso verso l'interno del gomito.

Cosa vuole fare? Il solletico non risolverà il problema del mio nervosismo.

"Ora non fiatare, chiaro?"

Che vuol dire?!

Ma mi risposi da sola nel momento in cui l'indice e il pollice di Zain premettero sulla mia pelle, in due punti ben precisi del mio braccio: ne scaturì una scossa immediata di piacere, che di riflesso mi fece stringere le gambe e arricciare le dita dei piedi.

Che diavolo è stato?!

Mi morsi il labbro e trattenni la mia voce, che tanto voleva uscire.

Ora capisco perché mi ha detto di non fiatare.

Lo guardai incredula, mentre lui mi sorrideva sfacciato: "Meglio ora?"
Sospirai sollevata ed annuii in maniera impercettibile, senza riuscire a smettere di fissare il suo viso e il mio braccio in preda alle sue mani.

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now