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N/A: canzone del capitolo | ZAYN – All That













Lily












"Hai intenzione di andare a Londra, Zain?!" Ero sotto shock ma la stavo gestendo meglio di quanto credessi possibile.

Lui non rispose.

"Lo prendo come un sì."
"Non–"
"Quando?"
"Io..."
"Presto, non è vero? Quando pensavi di dirmelo? Il giorno prima di partire?"

Ero ironica ma con una vena di rabbia.

"Ehi, non mi stai facendo parlare, come faccio a tranquillizzarti se non mi lasci parlare?"
"Parla pure, io sono tranquillissima", dissi incrociando le braccia.
"Sì, certo e io sono un cantante famoso."

Lo guardai storto alzando un sopracciglio: "Non mi sorprenderebbe affatto", quello che voleva essere un commento sarcastico si trasformò in un complimento senza che io lo volessi.

Zain ridacchiò: "Lo so che ti piace la mia voce ma non sarei certo in grado di fare quel lavoro! Lo sai che non mi piace essere al centro dell'attenzione."
Roteai gli occhi e cercai con tutta me stessa di mantenermi seria.
"E poi io ho già il mio pubblico, sei tu", disse cantando.

Mi prese per la vita e cercò un bacio che io gli negai.

Lo guardai invece negli occhi, determinata nel voler sapere quali fossero le sue intenzioni.

"Stai andando via, Zain?"
Lui tornò serio: "No, non sto andando via!"
"Ma hai già deciso, non è così?"
Lui sbuffò frustrato: "Possiamo parlarne un'altra volta per favore? Abbiamo tempo! Ci sono più di sei mesi per pensarci."
"Sei mesi passano in fretta, Zain."

Zain si grattò la nuca freneticamente ed abbassò gli occhi. Si allontanò ed iniziò ad andare avanti e indietro. Faceva sempre così quando stava per arrabbiarsi o spazientirsi.

"Ti prego, ti ho già detto che non ho ancora deciso. Non fare anche tu come mio padre! Non mettermi colle spalle al muro!"

Rimasi immobile: "Scusa, non sapevo che parlare del tuo prossimo trasferimento dall'altro capo del mondo, di cui io non sapevo ancora nulla, significasse metterti con le spalle al muro. Devo esserti sembrata proprio insensibile e noiosa."

Zain mi guardò allarmato e provò a spiegare, ma io mi avviai verso la porta.

"Lily! Aspetta! Dove stai andando?!" Lo sentii seguirmi a passo ravvicinato.
"A quanto pare non sono gradita qui ora."
Presi la giacca e tentai di infilarmela, ma lui me lo impedì.
"Cosa stai dicendo? Non è affatto vero!"
Afferrai la maniglia della porta per aprirla e senza voltarmi dissi: "Abbiamo bisogno di sbollire, Zain. Tornerò a casa in autobus–" ma fui bruscamente interrotta dalle sue mani, che sbattendoci sopra richiusero la porta.

Sgomenta, rimasi imprigionata tra il suo corpo e l'unica via d'uscita che avevo.
Sentivo il suo respiro solleticarmi i capelli ed il collo. Fui percorsa da piacevoli brividi quando il suo naso e le sue labbra mi sfiorarono la nuca.

"Zain–"
"Ti prego, resta", sussurrò. "Scusami. Non volevo essere così brusco. Ti prego, rimani qui."

C'era vera e propria disperazione nella sua preghiera.

Notando che io non mi ribellavo, lui mi abbracciò da dietro e mi parlò all'orecchio: "Ti prometto che parleremo del nostro futuro, faremo schemi coi pro e contro come piace a te. Ora però viviamo questo momento insieme e non pensiamo ad altro che a noi e i mille modi in cui possiamo passare il resto della giornata. Perché è così che voglio fare: vivere giorno per giorno. Ci stai?"

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now