53. -parte 2-

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N/A: canzone del capitolo: ZAYN — Take It Off











Lily







L'amore è un sentimento prepotente, reclama il suo spazio e pervade anche quello di altre cose importanti. Vuole essere lui al centro dell'attenzione. Sempre.

Finalmente il palazzo di Zain fece capolino tra le altre case del quartiere. Zain entrò nel garage e parcheggiò.
"Tutto a posto?" Mi chiese mentre spegneva il motore.
"Sì, perché?"
Alzò le spalle: "Solo per sapere."

Salimmo le scale e lui insistette per portare il mio borsone.
"Zain, la tua spalla! Non voglio che ti sforzi!"
"L'altra spalla sta benissimo invece, quindi piantala di rompere e lasciami portare le tue borse!" Sebbene fosse una specie di ordine, il suo tono rimaneva dolce.
"Grazie..."
Entrammo in casa e un'ondata di freddo e buio ci accolse.
"Aspetta, vado ad accendere la stufa." Zain posò le mie borse vicino al divano, accese le luci della cucina e quella sopra il grande tavolo di legno, poi si affrettò a riscaldare l'ambiente.

Mi era mancato tutto questo. Mi erano mancate le sue cose, i profumi di tempera e vernice secca, i suoi libri sparsi qua e là, lasciati aperti insieme ai suoi appunti sul tavolino del soggiorno, perfino quell'inquietante statua di Iron Man a grandezza naturale vicino alla finestra. C'è molto più di Zain qui che non nella casa in cui è cresciuto.

Mi venne incontro sorridente mentre si toglieva il suo (nuovo) giubbotto di pelle e lo posava sul divano.
"Ora non avremo più freddo, vedrai."
Presto infatti la fiamma della stufa prese vita ed un piacevole tepore invase il loft. Ma i miei brividi furono provocati da qualcun altro: Zain sbottonò il mio cappotto e me lo sfilò aggiungendolo al suo giubbotto, poi le sue mani calde accarezzarono le mie braccia scoperte.
"Sei così silenziosa...a che pensi?" Mi chiese cauto.

A te.

I suoi occhi grandi e scuri cercarono di leggermi.
"Per caso...sei ancora arrabbiata con me?"
Feci di no con la testa.
"Allora che c'è?"
Non gli risposi, mi morsi il labbro e giocai coi bottoni della sua camicia, aprendogliela a poco a poco. Lui guardò le mie mani sorpreso.
"Oh, ho capito, vuoi riprendere da dove eravamo rimasti."
Arrossii, ma dissimulai e continuai ad aprirgli la camicia, con mio disappunto però sotto c'era ancora una t-shirt.
"Non fare quella faccia, fa freddo..." Disse poco prima di togliersi camicia e maglietta, con aria dolce e sexy.

Ci fissammo per un po' e alla fine l'impazienza s'impadronì di Zain: con una mano mi tirò a sé e con l'altra mi tenne ferma la testa mentre mi baciava. Erano baci profondi, ma lenti a causa del taglio al labbro.
Non mi dispiacevano affatto comunque.
Zain mi alzò di nuovo il vestito, come aveva fatto in camera sua, stringendo e accarezzando ogni parte esposta del mio corpo.
Quando all'improvviso mi dette una sberla sul sedere, mi spaventai un poco e mi lasciai sfuggire un leggero urlo, Zain sorrise sulle mie labbra.
"Sai, per quanto ami il tuo vestito, preferisco togliertelo." La sua voce profonda accompagnò le sue mani mentre tirava giù la mia zip e lentamente mi sfilò il vestito dalla testa, buttandolo sul divano.
Ridemmo entrambi perché non fu facile toglierlo, era dannatamente stretto.

Era ancora più bello fare l'amore divertendoci. Senza prenderci troppo sul serio.

Zain riprese a baciarmi e mi strinse le braccia intorno alla vita per farmi sdraiare sul divano.
Quasi subito però quella posizione gli provocò una fitta di dolore alla spalla.
"Ti ho fatto male?!" Chiesi allarmata.
"Mh-no, no, piccola. Va tutto bene, dovremo solo...cambiare qualcosa." Zain si mise a sedere e mi fece alzare in piedi davanti a lui. "Stanotte lascerò a te il controllo..." Disse sfilandomi i collant. Guardandomi dal basso verso l'alto.
"Il...controllo...?" Obnubilata dalle sue carezze e dai suoi baci lungo le gambe, cercai di capire cosa intendesse. Ma lo capii solo quando mi tirò a sé, facendomi sedere a cavalcioni su di lui.
Un'alzata di sopracciglia e a me non servirono spiegazioni.
"Ti va?" Mi chiese, in attesa anche solo di un minimo accenno da parte mia.

Non l'ho mai fatto così.

Annuii poco sicura, e ricominciai a baciare Zain, scoprendomi più libera nei movimenti e quasi non mi resi conto di muovere il bacino contro di lui. Il tessuto ruvido dei suoi jeans mi regalava un po' di sollievo, ma volevo sentire Zain sulla mia pelle, senza barriere.

Stringeva i miei fianchi mentre lasciavo baci e succhiotti sul suo collo e le sue spalle. Sussurrava 'Lily' mentre mi guardava togliergli la cintura e i jeans.

La sua espressione sognante mi dette maggior fiducia in me stessa ed osai.

Gli sfilai anche i boxer e Zain rimase sorpreso: "Woah...che cosa...?"
"N-non vuoi...?" L'imbarazzo fu inenarrabile.
"Oh, sì, eccome...cioè se lo vuoi anche tu." Ma lui si affrettò a rassicurarmi.
Fu ancora più sorpreso quando mi inginocchiai fra le sue gambe ed iniziai, un po' goffamente, ad accarezzare il suo membro, facendo scorrere lentamente le mani su e giù.
"Questo è-", alzai lo sguardo attendendo che finisse la frase, "non me l'aspettavo." La sua voce tremava, mentre io tremavo per il nervosismo.
"Sono un'imbranata..." Ridacchiai, continuando a frizionarlo.
Zain di tutta risposta infilò le dita fra i miei capelli, costringendomi a guardarlo negli occhi: "Per niente invece...ti prego, non smettere..." Supplicò appoggiando la fronte alla mia.

Diventai più sicura nei miei movimenti e vedere il piacere e il desiderio aumentare negli occhi del mio ragazzo mi fece eccitare sempre di più.

"Sciogliti i capelli..." Comandò impaziente.
Un po' a malincuore, sciolsi l'articolata treccia che avevo impiegato ore a fare, ma fui costretta a interrompere ciò che stavo facendo a Zain. A lui sembrò non importare molto, era ipnotizzato dai miei gesti mentre mi allargavo le ciocche di capelli, che di lì a poco furono imprigionate nel suo pugno per spingermi contro le sue labbra: febbricitanti, tremanti, impazienti.

Occupata a baciarlo, tentai di continuare il massaggio che avevo interrotto, ma lui mi tirò su e mi fece sedere di nuovo a cavalcioni su di lui.
"Bellissima..." Mi disse a fior di pelle. E già le sue dita stavano slacciando il mio reggiseno.
Adoravo la sensazione dei nostri petti a contatto.
Strinsi le cosce sui suoi fianchi, sentendo sempre più forte il desiderio di avere Zain dentro di me.
Lui capì e mi sorrise, poi allungò il braccio e prese un preservativo dal portafoglio nei suoi jeans.
Una volta indossato, giocò con l'elastico delle mie mutandine: "Potremmo anche lasciarle, non sarà un problema." Con un braccio intorno alla vita per tenermi ferma, scostò da una parte il pizzo, ultima barriera tra me e lui.
Il cuore mi batteva in gola, pensai di svenire da un momento all'altro quando mi abbassai e lo feci entrare dentro di me.
Non riuscii a trattenere un lamento, non faceva male, anzi, solo non ero abituata ad una penetrazione così profonda.
Zain mi spinse più attaccata a lui e cominciò ad accarezzarmi la schiena.
"Rilassati...va tutto bene." La voce calda di Zain unita ai suoi polpastrelli lungo la mia spina dorsale facevano magie.
Stringevo i suoi capelli mentre lui faceva scorrere la lingua sul mio collo...baciando, mordendo.

Mi ero appena abituata a quella posizione, quando repentino Zain volle cambiarla e ci fece sdraiare su un fianco. In quel modo non sentiva dolore alla spalla, ma io non avevo più il controllo.
"Scusa, piccola..." Sussurrò.

Il ritmo delle sue spinte dapprima fu così lento da farmi perdere la testa. Affondò di più, alzandomi la gamba e tenendola attaccata al suo fianco.
Poi accelerò sempre di più, toccando punti che mai erano stati toccati.
Avevo le lacrime agli occhi e lui non cessava un attimo di fissarmi. Mi sentivo letteralmente bruciare all'interno, non frenavo più la mia voce, c'era già lui che pensava a soffocarla con ogni bacio.

Non mi sono mai sentita più amata e desiderata in tutta la mia vita.

Gli tenevo il viso fra le mani, osservavo ogni piccolo dettaglio: il modo in cui aggrottava le sopracciglia, il livido sulla guancia, la linea della sua barba, la fronte sudata, come si leccava le labbra ferite.
Tutto di lui era importante.
C'era solo lui.
Ed io volevo proteggerlo, ad ogni costo.

Mi spaventò non poco quel pensiero. Per nessuno al mondo, a parte la mia famiglia, avrei dato la vita se avesse significato salvarli, ma per Zain lo avrei fatto.

E mentre ci tenevamo abbracciati, travolti da onde di piacere, quel pensiero tornava prepotente:

Farei qualsiasi cosa per proteggerti.

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo Rossoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن