7.

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Zain














Non avevo idea di quanto tempo fosse trascorso, ma poco importava. Rischiavamo di finire nei guai, se Al si fosse accorto della nostra assenza; e anche se Lily si era calmata, non avevo nessuna voglia di sciogliere il nostro abbraccio. Tutto ciò che desideravo in quel momento era tenerla fra le mie braccia.

Non c'era bisogno di dire granché, avevo capito che piangeva a causa di quel ragazzo appena entrato: lo sguardo fisso su di lui e il viso sbiancato erano segnali abbastanza chiari.

Sì, lo ammetto la stavo osservando.

Inoltre, è stata lei stessa a confermarlo, quando mi ha chiesto di lasciarlo stare e di non volerlo vedere. Avevo una malsana voglia di tornare di là e cacciarlo fuori a calci nel sedere, ma lei non voleva.

'Non voglio che tu venga licenziato!' — Disse.

Quei suoi occhi pieni di lacrime, le labbra che tremavano... Mi addolorava vederla in quello stato. Avrei voluto sapere cosa le fosse successo. Forse quel bastardo era un suo ex. Sicuramente avevano un passato in comune. Volevo farlo sparire. Volevo farla sorridere di nuovo. Volevo riscaldarla. Volevo proteggerla. Volevo farla sentire...amata.

Quando ho cominciato a vedere Lily sotto una luce diversa?

Non sapevo darmi una risposta.

"Scusa, Zain...non devi farlo..." Disse staccandosi leggermente da me.
"Fare cosa?"
"Questo...non sei obbligato a consolarmi, non dovresti essere qui, non va bene..."
"Per me va benissimo invece..." Replicai guardandola dritta negli occhi.
"Zain..." Sospirò, scuotendo la testa. "Sei molto dolce, ma non voglio che ti licenzino per colpa mia."
Non la stavo neanche a sentire; volevo solamente asciugarle le lacrime che le rigavano le guance, ma lo fece lei impedendomelo e sciogliendo definitivamente il nostro abbraccio.
Perché mi teneva lontano?
"Lily..."
"Tu torna pure dentro, io arrivo tra un minuto, promesso." Disse con un debole sorriso.
"Fa un freddo cane, torna dentro con me."
I suoi grandi occhi si sgranarono su di me, come se avessi appena detto qualcosa che non doveva essere detto.
"Coraggio! Se quello è ancora là dentro mi assicurerò di essere io a servirlo."
Le porsi la mano e la invitai a seguirmi. Con riluttanza lei la prese e si lasciò condurre da me.
Aveva le mani gelate, per nessun motivo al mondo l'avrei lasciata fuori con almeno 3 ºC.
Non l'avrei lasciata comunque.

Come previsto il tizio misterioso era ancora seduto al tavolo ed era con quella che probabilmente era la sua ragazza, dato che non faceva altro che palparla in modo inappropriato.

Ew, ci sono pure dei bambini, un po' di ritegno, cavolo!

Se prima non lo sopportavo, ora era ufficialmente sulla mia lista nera.

Lily era tornata dal bagno e mi guardava in modo strano. Come se fosse consapevole di qualcosa che io ignoravo. Non so spiegarlo, ma era cambiata l'atmosfera tra noi.
Come promesso, andai a servire la coppia di simpaticoni.
"Allora, che vi porto?" Chiesi in tono piatto, consapevole di aver interrotto le loro effusioni.
Non gli avrei dato vita facile.
"Ehm..." Prese il menu solo in quel momento.

Oh, fa' pure, tanto non ho un'altra decina di clienti di nove anni da servire.

"Forse è meglio se torno dopo." Dissi, senza neanche aspettare che mi rispondessero.

Beccati questo, idiota!

Lily stava il più lontano possibile dal tavolo di quei due, si teneva occupata coi bambini, o forse dovrei dire che erano loro a trattenerla: insistevano perché facesse di nuovo le sue evoluzioni sui pattini o le chiedevano di mettere canzoni che non avevamo nel jukebox, ma lei era sempre disponibile, sempre sorridente, anche con gli occhi leggermente gonfi a causa del pianto di prima, anche con il suo ex a poca distanza da lei che si sbaciucchiava con la sua nuova ragazza.

"Zain, porta queste patatine al tavolo sei e per i bambini porta altri tovaglioli!" Mi comandò Al, che per fortuna non si era accorto minimamente della nostra precedente assenza.
Quando arrivai al tavolo dei bambini origliai involontariamente un pezzo della conversazione che era in corso tra Lily ed una bimba.
"Oh, no, non è il mio fidanzato, è il mio collega!" Chiarì lei, sorridendo.
"Perché non siete fidanzati? Uscite con altre persone?"

Bambini. Sempre troppo curiosi. In fondo però mi interessa questa domanda.

"Cosa?! No, è solo che non si esce con un collega di lavoro!" Disse divertita.

OUCH!

"La mia mamma e il mio papà si sono conosciuti sul lavoro." Disse la bimba facendo spallucce.
"E poi lui è bello!" Aggiunse un'altra bambina vicino a lei.

Cominciano a starmi simpatiche quelle due.

"Sì, lo so, ma qui la regola è così!" Oh, quindi anche lei mi trovava bello? "Ora scusate, vado a mettere un po' di musica!"
Quando si allontanò, ne approfittai per chiedere a quelle bambine di che cosa stavano parlando e di non riferire a Lily ciò che c'eravamo detti.
Secondo loro, Lily ed io sembravamo una coppia, perché ci avevano visti rientrare mano nella mano poco prima. Inoltre mi incuriosì ciò che una delle due aggiunse: disse che Lily non mi aveva tolto gli occhi di dosso da allora.
"Ma lei ti piace, non è così?" Chiese la bimba più intraprendente.
Mi guardai intorno e, abbassandomi su di loro, risposi: "Sì! Credo proprio che mi piaccia, ma voi non diteglielo, promesso?"
"Promesso!" Fecero in coro. Ridacchiando, eccitate per aver scoperto il mio segreto.

Non so quanto ci si possa fidare delle promesse dei bambini, io, del resto, a malapena riesco a mantenere le mie!











N/A: so che il capitolo è un po' più corto rispetto ai precedenti, ma non temete, aggiornerò nuovamente domani, quindi a prestissimo!

Fuoco & Ghiaccio [Z.M. UA] - I Romanzi del Filo RossoWhere stories live. Discover now