Capitolo 62- Top secret

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Dopo la conclusione, é calato un silenzio parecchio pesante, silenzio in cui passo alla terza cartella

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Dopo la conclusione, é calato un silenzio parecchio pesante, silenzio in cui passo alla terza cartella.

In essa vi é un solo file con un piccolo appunto dentro.

-Nel caso in cui Klaus finisca in uno stato di coma o epilessia, inserire il soggetto in acqua?- leggo, alzando lo sguardo in direzione di Natalie che si é messa in piedi appena dopo che ho pronunciato tali parole.

-Faccio io- dice infatti, allontanandosi, portandomi ad annuire e ad uscire dalla terza cartella, cercando la quarta.

Anche in essa vi è un solo file con  sopra  una scritta enorme che dice "TOP SECRET".

La cosa mi lascia tra il sospirare e l'incuriosito, ma come con gli altri, mi limito ad aprirlo.

' A Lysander. Non far toccare questo documento da nessuno. Non farlo leggere alla Lei. Ciò che ti dirò dovrà rimanere tra me e te. Non tutto, ma l'ultima parte non devi esporla a nessuno. La prima è che per farti uscire da qui, devi utilizzare la copia originale. Una qualsiasi non servirebbe, ti ucciderebbe se tu ci provassi. L'originale invece ti tirerà fuori definitivamente, anche se l'influenza d'uscita potrebbe avere risvolti negativi sul tuo cervello per colpa dei raggi ad alta frequenza. La copia originale si trova nell'ufficio del capo, nella Coral Game Company. La Lei potrà accedervi seppur con difficoltà tra le sei e le sette, il periodo di assenza generale. Ma ora passiamo ai dettagli più importanti, quelli che non devi assolutamente rivelare a nessuno se non nel momento adatto...'

Continuo a leggere in silenzio, divorando ogni riga, per poi bloccarmi di scatto, quasi avessi preso una scossa direttamente dalla presa.

"Lui..."

Lancio uno sguardo all'indietro, sentendo un improvviso rumore di passi che si avvicinano, chiudendo così il file top secret ed eliminandolo di netto, uscendo dalla cartella come se niente fosse.

La rossa si sta avvicinando, ha gli abiti tutti bagnati e sta cercando di levarli, mostrando parte del reggiseno.

All'istante distolgo lo sguardo, arrossendo imbarazzato e cercando di contenermi a tutti i costi.

-Devi prendere qualcosa con cui cambiarti- mi limito a dire, cercando di distrarmi dalla stupida idea di voltarmi ancora.

"Non fare lo stupido. Non è il momento. Soprattutto dopo quello che hai letto. Sarebbe come approfittarsene e no. Non puoi. Smettila"

Agito la testa rapidamente mentre lei risponde con un semplice e balbettato -S-sí. Hai ragione-

Lei torna a sparire e ricompare dopo qualche minuto con una maglia che sfocia tra il rosso ed il nero, mettendosi al mio fianco.

-Qualche miglioramento quando lo hai immerso?-

-Sí. La sua aurea è sparita al solo sfiorarla con la schiena e... Ora... Semplicemente galleggia-

-Mh- lascio vagare lo sguardo davanti a me senza troppi indugi .

Torna il silenzio, il quale dura abbastanza a lungo.

-L'ultima cartella?- improvvisa lei, come risvegliandosi.

Trattengo il fiato all'istante, inghiottendo a vuoto, cercando di mascherare la sensazione di colpevolezza che prende ad annegarmi la gola.

-Diceva che bisogna prendere il videogioco originale per tirarmi fuori. Si trova nella mia azienda, nell'ufficio del mio capo. E che se si desiderano risultati, bisogna entrare tra le sei e le sette. Null'altro-

Lei mi guarda e io sfuggo da un contatto con il suo sguardo, fissando il vuoto ed inghiottendo ancora.

Mi concentro dunque il più possibile su ciò che ho preso.

Le due scatole mi intrigano e non ho la più pallida idea di cosa possa esservi dentro.

Cautamente ne apro una e questa subito sputa fuori un grosso teiser, uno spray al peperoncino, del cibo e una spilla con disegnata sopra un grosso asterisco.

La seconda scatola invece fa uscire una grossa amaca di un verde bottiglia.

-Come cavolo ha fatto a stare dentro alla scatola?- chiedo tra il confuso e l'ironico, mascherando il mio nervosismo.

-Ah, non so, magari è fatto apposta per restringersi in essa?- ipotizza lei.

- Beh, in ogni caso, mi sembra abbastanza utile. Tu vai a dormire su, io sto qui- asserisco, facendola annuire, seppur, cosa strana ma molto probabile, non apparendo completamente d'accordo.

So che non dormirò facilmente sull'amaca, ma al massimo finirò col farlo a terra e come idea non mi dispiace neanche tanto.

Vedo Natalie sospirare ed allontanarsi lentamente.

Appena lo fa, il nervosismo, invece di calare, aumenta a dismisura, ma decido di ignorarlo e dopo aver preso la chiavetta e aver spento il computer, di mettermi dunque sull'amaca nel frattempo.

Stringo il metallo e fisso il soffitto a vuoto, guardando poi perfino quella sorta di gigante vasca in cui galleggia Klaus.

E lascio che i miei pensieri si spengano uno dopo l'altro: contrariamente alle mie aspettative, la struttura su cui sono sdraiato mi fa addormentare immediatamente.

*
La prima sensazione che percepisco quando mi risveglio é quella di qualcosa di freddo e metallico che mi si appoggia sulla gola.

Apro gli occhi di netto, con i sensi che si svegliano tutti in un colpo e riesco ad afferrare un braccio prima che la situazione peggiori.

Ciò che immediatamente vedo é un rosso acceso che mi fa pensare a Natalie... Ma poi noto delle corna nere, simili a quelle di un ariete e due occhi oro che mi fissano, alquanto inquietanti.

Mi sta puntando una spada alla gola.

Non un coltello.

Non una pistola.

Una strafottuta spada.

Lo strattono con la forza, spingendolo via poi con un calcio netto, cadendo dall'amaca appena dopo aver svolto tale movimento, siccome ciò che mi sorregge si agita e si ribalta.

Facendomi cadere, vi spunta fuori sia un problema sia una cosa positiva.

La seconda è che riesco ad afferrare lo spray al peperoncino e a tirare fuori in contemporanea il coltello dallo stivale.

La prima è che le ferite mi urlano contro in mille modi, probabilmente anche riaprendosi.

Mi piazzo in piedi, cercando di riprendere a respirare e parando subito un assalto della sua spada con la lama del coltello, sentendo il peso della sua arma che incombe, aggressiva a dir poco.

Riesco ad intravedere la coda del nemico, la quale a sua volta sembra alquanto pericolosa, tanto che potrebbe strangolarmi se soltanto volesse.

-Alla fine... Ti sei fatto vedere, eh, Logan?- dico, osservando la mandibola affilata del demone che si stende in un ghigno.

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora