Capitolo 107- L'intruso e la cavia

98 15 24
                                    

-È tutto okay? - chiese all'improvviso Nicholas, interrompendo l'iniziale clima di silenzio tombale, inclinando leggermente il capo- Non ti sta dando fastidio l'esposizione, vero? -

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


-È tutto okay? - chiese all'improvviso Nicholas, interrompendo l'iniziale clima di silenzio tombale, inclinando leggermente il capo- Non ti sta dando fastidio l'esposizione, vero? -

Scossi rapidamente la testa come risposta, accennando un sorriso rassicurante, in cui cercai di mostrare tutta la mia tranquillità - Sto bene, non preoccuparti per me -

-Non sembra - insistette lui, aggrottando la fronte, con il suo sguardo che mi scrutava con particolare intensità, tale che sembrava volermi leggere perfino dentro - Sei molto pallido-

- Lo sono sempre - ridacchiai appena, cercando di smuovere almeno un poco la sua espressione estremamente seria e di rimuovere quelle sue attenzioni , sperando che passasse oltre ad un dettaglio stupido come quello, che si concentrasse sullo scopo.

Sì, ero un po' infastidito lí dove mi trovavo, anche perché sentivo la testa pulsarmi ripetitivamente ed un estremo calore che mi aleggiava un po' ovunque, ma potevo resistere, ne ero convinto.

Lysander e Natalie sarebbero arrivati a breve e sapevo che se mi spostavo anche solo di un centimetro, il portale si sarebbe chiuso, non permettendo piú a loro due di uscirne, quindi mi stava bene così.

Quando avevamo deciso le postazioni, lui aveva chiesto di poter stare attaccato alla monopola così per controllare se arrivava qualcuno o meno ed io avevo accettato senza troppi riguardi, pensando che probabilmente i raggi non mi avrebbero dato fastidio, ma a quanto sembrava non era esattamente corretto.

-Lo sei piú del solito - continuò lui, non rilassandosi come invece avrei sperato - Non é un buon segno, per me. Magari tu farai finta che sia tutto il contrario, ma io non sono cieco Phil ,  seppur porti gli occhiali -

Non riuscii a trattenermi dal sorridere a tale commento, stringendomi appena nelle spalle- Ancora con questa storia? Davvero? Non te la dimentichi proprio, eh? -

- Non puoi dirmi niente. Per colpa tua e di qualcun altro , da piccolo, avevo un trauma quando si parlava di occhiali-

- Beh, eri tenero e mi divertiva prenderti un po' in giro - una parte di me avrebbe voluto poter prendergli la mano o dargli un bacio a fior di labbra, ma ovviamente non potevo, non con la distanza e con la mia - e la sua - incapacità a spostarsi.

-Non ero tenero - ribatté, spostandosi le lenti leggermente - Ero terrorizzato. Tu, tua madre e la mia mi avevate fatto pensare che, dopo averli messi, senza non ci avrei proprio più visto e che pian piano essi si sarebbero incollati alla mia faccia. Credevo davvero che non si sarebbero più staccati! -

Scoppiai a ridere, cercando di non sentire gli occhi lacrimarmi a forza di farlo e soprattutto cercando di non farmi sentire per tutto l'edificio, sentendo il palese bisogno di evitare- Avevi un espressione buffissima! Sul serio. L'avrei fotografata, se avessi potuto... Cosí rosso, con quelle guance piene e gli occhioni lucidi-

Nicholas mise su un broncio da cane bastonato, espressione che serví solo ad aumentare la mia ilarità, per poi riprendersi di netto, dopo una certa serie di secondi - Oh, ehi! Lo vedo quello che stai facendo -

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora