Capitolo 101- Dov'é lui?

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Ci era voluto poco per far riprendere il biondo dallo stato iniziale in cui anche Nicholas era stato una volta fuori

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Ci era voluto poco per far riprendere il biondo dallo stato iniziale in cui anche Nicholas era stato una volta fuori.

Poco tempo, già, piú l'aiuto del secondo che lo faceva alzare e che gli chiedeva se voleva che lo prendesse in braccio con tono scherzoso - ma allo stesso tempo serio - con uno sbuffo imbarazzato e divertito dell'altro come risposta.

E non troppi minuti servirono per tornare dalla macchina bianca che avevo già visto.

Io, Nicholas e Philip ci avvicinammo alla macchina bianca, i due ragazzi che si appostavano ad un riquadro energetico strapieno di lucine, ben attaccato ad essa.

A loro volta, appena erano passati oltre la porta, semplicemente si erano ritrovati a guardare le varie fotografie appese a quella sottospecie di stendino enorme, ma poi si erano ripresi, lanciandosi un occhiata che valeva più di mille parole dette a voce alta .

Io subito, invece, riportai alla mente l'immagine che era stata presente nella chiavetta, cercando di non farmi sfuggire dettagli su di essa, dettagli che risuonavano tramite la voce di Lysander.

"L'accensione in una manopola... Che bisogna tenere ferma per evitare che non si spenga... Poi... Bisogna rendere visibile il portale di trasporto mettendovisi in mezzo, così da poter sia trasportare dentro, sia trasportare fuori..."

Per trovare la prima dell'elenco non ci volle troppo, anche perché essa risultava abbastanza evidente, posta proprio sul lato sinistro del quadrante: quasi completamente in metallo, con la parte da afferrare composta da plastica rossa, la forma simile al pomello di una porta.

Ma la cosa più importante era, soprattutto, riuscire a trovare il punto dove inserire il disco, che mi ricordavo abbastanza fosse segnato in verde nella rappresentazione.

Guardando lo strumento candido con estrema attenzione, dopo una serie di secondi, finalmente la notai : vi era un piccolo tasto, con quella che sembrava una striscia di colore grigio, una tonalità che comunque era così chiara che a prima occhiata non si vedeva affatto.

-Okay, uh... Chi di voi vuole tenere la monopola e chi entra in mezzo al portale? - domandai rapida nei confronti dei due, i quali si guardarono tra di loro con varie occhiate e borbottando cose che non compresi, siccome si avvicinarono abbastanza da far sembrare che fosse una conversazione privata, prima che entrambi tornassero ad osservare me, nella posizione avuta in precedenza .

-Io sto in mezzo al portale - fece Philip - Lui tiene la monopola -

-Okay, beh. Allora Nicholas, tirala giú-

Nicholas annuí, obbedendo immediatamente, portando la macchina bianca ad illuminarsi di luce propria, tanto che fui costretta a chiudere gli occhi per non rimanerne accecata, questo prima che essa si regolasse e mi permettesse una visuale naturale.

Passai dunque oltre, premendo quel piccolo tasto circolare, facendo così che la striscia saltasse letteralmente al di fuori, con il lettore CD ben pronto ad essere riempito dal disco che, senza che nessuno me lo richiedesse, posai lí, spingendo di nuovo il cilindro per farlo rientrare.

A tale gesto, lo strumento iniziò ad emettere un suono paragonabile a quello di una stampante in azione, poi, due porte bianche si scostarono da quello che doveva essere il centro della macchina, muovendosi con un che di estremamente curato e robotico, facendo comparire una pallina blu, pallina che Philip subito prese in mano.

Tale sfera, appena il contatto tra la pelle del biondo e ed essa avvenne, si espanse al punto tale da ricordarmi un ellittica, totalmente piatta e sempre blu, con l'energia che sembrava ribollire in essa.

Sentendo il battito cardiaco saltare dall'emozione, mi costrinsi ad ignorare le mie stesse gambe tremanti, camminando a passo rapido per oltrepassare il portale formatosi, con le scariche di eccitazione che mi giocherellavano sulla schiena, correndo a ritmo anormale.

La prima parte di me che superò il passaggio fu la testa, siccome decisamente  volevo visualizzare dove sarei andata a cacciarmi , non rischiando magari di cadere a terra come una pera matura per via di un gradino non visto : entrare con il botto non doveva essere letterale, assolutamente no.

Ne avrei fatto a meno, sul serio.

A seguire la testa, vi furono le spalle, poi tutto il resto in maniera graduale, le gambe che andavano a prendere lo slancio adatto e i miei polmoni che riprendevano a respirare, buttando fuori l'ossigeno, il quale era praticamente rimasto incastrato per la tensione.

Non mi ero neppure accorta di starlo trattenendo fino a che non avevo respirato di nuovo, ed era incredibile... Incredibile forte, siccome a malapena soffocato in quel momento .

*

Tutto é dentro.

La mia mente salta e sembra come strapparsi, come se la mia coscienza ed il mio corpo fossero sí unite, ma allo stesso tempo staccate, piú leggere.

Diverse.

Visualizzo dove sono, lasciando che il mio sguardo corra lungo vicoli su vicoli, posti chissà dove.

Faccio un passo in avanti e sento la mia gamba vibrare ripetutamente, fremendo in maniera strana, come se fosse stata addormentata, ma diversa allo stesso tempo.

" Che lo abbia provato anche lui, agli inizi?" mi chiedo, cercando di scuotere via la sensazione dalla testa e soprattutto sperando che l'istinto mi porti dal corvino.

Perché no, non ho davvero la più pallida idea di dove io sia in questo momento e purtroppo non é una buona cosa.

" Dannazione. Non poteva essere come la prima volta nella Route di Lysander che mi ha gettato direttamente da lui? Okay che era grazie a Klaus, però..."

Mi guardo alle spalle, vedendo il portale ben evidente.

Mi mordo il labbro, stringendo i denti.

"Forse... Forse per non perdermi e per ritrovare il punto di ritorno devo segnare le pareti. Faccio dei segni. Ma serve un sasso o qualcosa di adatto"

Guardo a terra: sul cemento grigio scuro non vi è neppure il più piccolo cenno di sasso o di oggetto.

Completamente pulito.

Completamente inutile.

Cerco dunque un punto di riferimento, qualcosa che mi aiuti, una volta trovato Lysander - il quale conosce i vicoli come le proprie tasche - a descrivere dove si trova il portale per tornarvi.

Visualizzo, grazie al cielo, un grosso foro nel muro, il quale é circondato da qualche tenda, con poco più avanti delle scale che salgono verso quella che, ai miei occhi, appare come il retro della chiesa che Nicholas mi ha fatto vedere.

"Okay. Ora so dove sono. La domanda è... Dov'é lui? Dov'é Lysander?"

 Dov'é lui? Dov'é Lysander?"

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Ventiquattr'oreWhere stories live. Discover now