Capitolo 87- Dieci ore

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Il biondo, davanti ai miei occhi, aveva un espressione di distacco, così innaturale da farmi percepire come un formicolio sulle mani

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Il biondo, davanti ai miei occhi, aveva un espressione di distacco, così innaturale da farmi percepire come un formicolio sulle mani.

Era bellissimo, come sempre, con l'unica differenza che consisteva nel suo pallore innaturale, tale da farlo apparire di pietra.

Era sempre stato di carnagione chiara, ma così era un po' troppo, dannazione.

Avevo provato a sfiorarlo ben più di una volta: accarezzargli il volto, appoggiare la mano sulla sua e stringerla... Avrei voluto farlo, davvero... E con tutto me stesso, soprattutto nel momento in cui lo avevo visto.

Ma appena ci avevo provato, la mia mano aveva attraversato il biondo, proprio come se fosse un illusione, portandomi a stringere i denti dalla frustrazione.

Era il peggio del peggio.

Peggio persino più di qualsiasi maledizione, persino più di crederlo morto per quattro anni in un videogioco, forse perché per me era stato un continuo avanti, indietro, una settimana passava e si cancellava come un orma sulla sabbia sfiorata dal mare, peggio del caso più disperato.

Questo perché mi riempiva di speranze, ma poi me le strappava in contemporanea.

Vederlo così vicino, ma non poterlo sfiorare neppure con un dito... Osservarlo, ma sapere che era come se non lo stessi guardando sul serio.

Una tortura mentale e fisica.

Ogni parte di me semplicemente chiedeva di lui, come se fosse il mio ossigeno, ma ricevevo continue negazioni.

Era come se lui stesse correndo davanti a me, come se la sua schiena fosse a minima distanza dalla mia presa, ma continuasse a risultare fuori portata.

Come se... Non fossi degno o abbastanza capace di tenerlo stretto a me.

"Quando potrò averti di nuovo veramente, amore mio?"

La domanda restava un punto interrogativo che mi balenava nel cervello, senza risposta da potergli fornire in cambio.

-Ho finito- disse di colpo Klaus, interrompendo la coltre dei miei pensieri, portandomi ad osservare il cerchio quasi perfetto che era disegnato attorno al lettino su cui Philip era sdraiato.

-Quindi, ora ...-

Lui annuì rapidamente con un espressione che diceva chiaramente 'chiama Lysander' a cui semplicemente obbedii, afferrando la stoffa della mia maglia e strattonandola nel mentre che uscivo.

Quando misi piede fuori, un ondata di aria fredda quasi mi congelò il sangue, portandomi a guardare dritto davanti a me.

Il mare, le onde che, estremamente calme, portavano la nave a muoversi leggermente.

I cadaveri sdraiati sul pavimento, con enormi macchie di sangue al di sotto.

La pila di legno accatastata affianco al corvino che staccava un ennesimo pezzo di esso per poi girarsi, appoggiarlo ed alzare lo sguardo in mia direzione.

Ventiquattr'oreМесто, где живут истории. Откройте их для себя