Capitolo 112- Mai una gioia

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Maximilian continua a sogghignare, non rispondendo minimamente alla mia domanda, cosa che mi frustra alquanto, per non dire che mi fa infuriare più di quanto già non sia in partenza

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Maximilian continua a sogghignare, non rispondendo minimamente alla mia domanda, cosa che mi frustra alquanto, per non dire che mi fa infuriare più di quanto già non sia in partenza .

-Allora? Ti ho chiesto che le hai fatto, bastardo- ripeto, appoggiando Nat delicatamente alla parete dietro di me e mettendomi a protezione davanti a lei, stringendo i pugni.

Ed il bastardo non risponde di nuovo, limitandosi a fare un passo verso il fratello, sollevando la gamba il più possibile e facendomi notare come queste, nello stesso modo del fratello, siano diventate da volpe.

Se per quello, sembra abbastanza ovvio che le parti del suo corpo che si tramutano in stato animale siano quelle mancanti dell'altro Grimm.

Non posso non chiedermi se finiranno con il fondersi, diventando la versione completa della volpe o se magari mi combatteranno due contro uno.

Che sia un opzione o l'altra, so di essere stramaledettamente in svantaggio.

Prendo un grosso respiro, cacciando via l'ira che mi infiamma il petto solo allo spostare lo sguardo alle mie spalle.

Se devo andare loro contro, devo essere lucido e focalizzare, prestare attenzione, per quanto sia difficile, soprattutto tra il sangue che mi scivola dal volto, la bolla d'aria sempre più agli sgoccioli ed ovviamente il fatto che lui le abbia fatto del male.

Solo l'idea mi fa incazzare a bestia: come si é permesso?

Mi metto in piedi in maniera definitiva, sperando di non barcollare o peggiorare la situazione.

Difficile aver risultati : l'adrenalina non c'è piú, mi gira la testa, mi fa male praticamente ogni singola parte del mio corpo, specialmente il volto e sento che potrei collassare.

Se fossi cattolico vorrei poter pregare e sentirmi rassicurato dalla possibilità che quel cosiddetto qualcuno tenga conto della mia preghiera, ma non lo sono particolarmente, quindi non ha senso chiedere a qualcuno aiuto se neppure credo che esista.

Il primo attacco giunge da entrambi i fratelli, in contemporanea: rispondo sia ad uno, sia all'altro.

Il secondo lo segue a ruota: il maggiore usa di nuovo gli artigli, Maximilian invece mi attacca con la mandibola, lunga, affilata.

I suoi denti si chiudono sul manico della falce, spezzandolo, lasciandone solo un minuscolo rimasuglio, difficile da tenere in mano ed usare.

I pezzi distrutti cadono a terra, provocando lievi tonfi.

Il primo dei Grimm mi attacca di nuovo, cercando di ficcarmi i suoi artigli nella spalla, ma fortunatamente lo fermo con la seconda arma, vedendo subito quell'altro cercare di attaccarmi alle spalle, rispondendo con una semplice mossa : spingo il fratello verso di lui tramite l'elsa, facendoli scontrare come un birillo ed una palla da bowling.

I due non cadono affatto.

Non provano neppure a fare finta di cadere

Non finiscono a terra perché i due, andando l'uno addosso all'altro, si passano attraverso, emettendo un sibilo, neanche non avessero piú consistenza.

Ventiquattr'oreWhere stories live. Discover now