Capitolo 135- Come una sottospecie di ubriaca

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-Eccoci qui- fece Nat, accennando un sorriso ed aprendo la porta, mentre, con le stampelle, io la superavo, guardandomi attorno, sentendo alle mie spalle la figura del suo fratello maggiore - il quale mi osservava come se avessi la peste da

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-Eccoci qui- fece Nat, accennando un sorriso ed aprendo la porta, mentre, con le stampelle, io la superavo, guardandomi attorno, sentendo alle mie spalle la figura del suo fratello maggiore - il quale mi osservava come se avessi la peste da... Quanto? Tutto il viaggio e perfino prima? - e la giovane corvina che aveva costantemente un sorrisetto che non sapevo definire, la quale seguì il primo, continuando a mostrarsi sempre molto divertita, tanto che non capivo se accigliarmi per farmi un idea per il cavolo di motivo per cui si atteggiava così o, bhe, semplicemente cercare di ignorarla.

"Forse é meglio la seconda" mi dissi tra me e me, stringendomi nelle spalle e preferendo piuttosto dare attenzione a Natalie, la quale mi fece cenno con la testa per chiedermi di seguirla.

Ovviamente, lo feci, sempre litigando con le dannate, scomodissime stampelle che scivolavano ogni qual volta che cercavo di reggermi bene - non ero ancora abituato a quegli affari. No, per nulla. E non volevo abituarmi, in completa sincerità. Prima avrei ripreso a camminare e prima sarei stato meglio-

Erano passati due mesi e mezzo da quando ero uscito dal videogioco e finalmente mi era stato permesso di fare la stessa cosa perfino dall'ospedale.

La riabilitazione non stava andando affatto male, ma avevo ancora bisogno di tempo, soprattutto per via della gamba ingessata e, ancora di più, per la mancanza dell'occhio, che rendeva tutto estremamente strano e quasi scoordinato.

Quello nuovo che dovevano mettermi non era ancora arrivato, poiché il colore ed in generale vari dettagli - come ad esempio precedenti danneggiamenti nell'esportazione - avevano ritardato il processo , ma in generale mancava poco, meno di una settimana in pratica.

E perlopiù, il suddetto occhio non sarebbe arrivato all'ospedale di Bisbee, ma in quello di una città più vicina a quella di Nat, cosa che rendeva più facile il viaggio di andata.

Pensando a ciò, continuai a seguire la rossa, la quale si girava ogni tre per due, come per essere sicura che non avessi dolore o grossi problemi - escludendo appunto i due irritanti sostegni -.

Procedemmo nel percorso fino a che non si fermò, aprendo quella che doveva essere la stanza degli ospiti, sobria ed ordinata: pareti bianche, un quadro composto da puzzle, letto affianco al muro, armadio in legno dalla parte della parete opposta a quella del materasso, affiancato da una sedia con appoggiato allo schienale un cuscino che ricordava molto un girasole, parquet sempre chiaro, un po' come in generale era disposto su tutta la casa...

Insomma, non male - sicuramente era più ordinata della stanza in cui io e Harry eravamo stati, poiché, insomma, lui era davvero capace di mettere il mondo alla rinfusa e in passato mi ero scocciato di rimproverarlo come un genitore con un bambino per ogni singola volta che spostava le cose e si dimenticava oggetti in mezzo alla stanza -, come in generale non era nulla male in questa casa, mi appariva piuttosto accogliente.

Natalie appoggiò la mia roba al bordo del letto, poi mi invitò a mettermi seduto, una cosa che accettai volentieri - mi stavano morendo le gambe, a tratti. Ed era difficile da digerire contando quanto in genere avevo avuto resistenza in esse nel gioco, anche quando Logan mi aveva letteralmente infilato una spada in una delle due. Forse, appunto, era stato perché ero nel gioco. O forse perché avevo avuto un istinto di sopravvivenza abbastanza alto, nonostante tutto, nel mio stesso corpo. In ogni caso, abbastanza da farmi correre a destra e manca in un luogo simile -.

Avevo ricominciato ad abituarmi, almeno un po', alla struttura dei letti, forse per via dell'ospedale e del fatto che appunto ero rimasto sul morbido per mesi e mesi di fila, ma comunque una parte del mio cervello la attaccava, rimanendo quasi sorpreso di non sentire il freddo, le vie di fuga tra le mattonelle e tornando a tormentarmi con le solite cose, il mio istinto che si accendeva, tendendosi per prepararsi ad un attacco.

Era come un tic, un abitudine difficile da digerire che mi irrigidiva a dir poco... Ma che spariva ogni volta, perché era facile realizzare che non vi erano problemi se mi trovavo davanti Natalie.

Bastava il suo sguardo a farmi tranquillizzare, perché sembrava tutto più ottenibile, tutto più normale, quando lei mi osservava.

- Ecco... Se qualcosa non ti va bene, se hai qualsiasi problema, se... Non so, se quel rompiscatole di mio fratello ti disturba, basta che me lo dici, okay?- fece lei - E sentiti come a casa tua.-

Le accennai un sorriso, annuendo, questo prima di parlare - Oh, riguardo a tuo fratello, mi ci farò l'abitudine alle sue occhiate assassine. Non è che non ne abbia già ricevute, quindi posso ignorare facilmente . Più che altro, è difficile non farsi domande a riguardo della sua ragazza...? Era lei quella dall'atteggiamento strano -

Nat si sbattè una mano sulla faccia, imprecando, cosa che mi fece accigliare leggermente, per poi riscuotersi come se nulla fosse.

-È una un po' così - asserì, dando un colpo di tosse e sedendosi poi affianco a me - Ma una brava ragazza. Anche a lei puoi lasciarla perdere. Soprattutto quando fa o dice cose strane. Calcolala più come una sottospecie di ubriaca-

L'ultima frase, per motivi che non seppi nemmeno io - dettaglio preoccupante. Se non lo sapevo io, chi diamine doveva saperlo? - , mi fece quasi ridacchiare.

Forse era stato il tono con cui lo aveva detto, dedussi dopo tre secondi in croce.

Calò un certo silenzio, un attimo di plateale nulla in cui mi soffermai, tra una cosa e l'altra, nell'osservare una sua ciocca di capelli rossi, l'unica lasciata da una parte e che le correva lungo la guancia, mentre i restanti capelli erano legati in una treccia.

Quasi per istinto, finii con lo scostarla, cacciandola dietro il suo orecchio: fu una cosa talmente improvvisa che non la vidi neanche arrivare e che, dopo che accadde, mi imbarazzò da morire, soprattutto al vedere Nat fissarmi sorpresa, le labbra semi schiuse .

"Momento disagio, attivato. Grande Lysander" pensai, sarcastico, voltando di netto il volto per non far vedere il rossore che prese ad infiammare le mie guance, fingendo di prestare attenzione ad un punto imprecisato del muro.

-Uh. Ehm.- la voce della rossa salì su con un tono estremamente incerto - Credo che sia quasi orario di pranzo. Hai... Hai fame?-

-Un po' sì- mi ritrovai a dire, quasi meccanicamente.

-Panino?- domandò, speranzosa.

-Panino sia-

Ce la faranno questi due a non bloccarsi nelle parti più interessanti? LolMaybe yes, maybe not

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Ce la faranno questi due a non bloccarsi nelle parti più interessanti? Lol
Maybe yes, maybe not.
Magari non accadrà mai muahahahaha

OK, la smetto.

Parola di

@killian44peeta

P. S

MANCANO 9 CAPITOLI AHSHDHAIDJWJ

Ventiquattr'oreWhere stories live. Discover now