Capitolo 95- Potrei anche decidere di abituarmici

119 21 13
                                    

-Quindi stai bene anche all'idea di aver ucciso Klaus?- chiesi a Lysander, assottigliando lo sguardo e scrutandolo, non potendo non alzare il sopracciglio al vedere come la sua faccia sembri  estremamente calma, ma il suo sguardo tremi di tutta ri...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-Quindi stai bene anche all'idea di aver ucciso Klaus?- chiesi a Lysander, assottigliando lo sguardo e scrutandolo, non potendo non alzare il sopracciglio al vedere come la sua faccia sembri  estremamente calma, ma il suo sguardo tremi di tutta risposta.

Lui non aprì bocca: non un suono gli uscí, cosa che mi fece ruotare gli occhi.

"Dannazione, è proprio orgoglioso, eh." Pensai, cercando di sbollire, prendendo un grande attimo di pausa per continuare a parlare.

- Odio le menzogne. E tu stai mentendo alla grande, Lysander- continuai, sperando di incalzarlo a ribattere almeno un po', con come unico risultato il fatto che mi ignoró in maniera plateale, spostandosi.

"Oh, dai, andiamo, testone" sbuffai, sentendo l'irritazione afferrarmi dalla testa ai piedi, portandomi a stringere i pugni, soprattutto al vederlo riprendere il cammino come se fosse tutto normale -cosa che invece resentava tutto il contrario-.

Quando lo vidi avanzare, una parte di me avrebbe voluto rimanere lì dov'ero, come per dirgli di arrangiarsi, anche perché non avevo assolutamente voglia di assistere al suo soffrire... Ma l'altra parte si rendeva conto che era meglio lasciare perdere, infatti semplicemente lo seguii.

Non provai neanche a ritentare a protestare, sapendo alla perfezione che non mi avrebbe neppure preso in considerazione per un istante, da quanto sembrava concentrato sull'andare contro ai nemici, neanche fosse stato un toro a cui veniva sventolata una bandiera rossa davanti.

E proprio nel momento in cui una parte di me tornò a dirmi di fare un azzardo, di provare a frenarlo ancora, mi bloccai, sussultando.

Mi si prosciugò la gola e mi paralizzai in ogni parte di me notando come Philip si fosse tirato su a sedere, guardandosi le braccia e muovendole solo per portarle alla testa e artigliare le dita attorno ai capelli biondi per scacciarli dagli occhi.

Lo guardai fisso, sentendo il petto che mi faceva scappare un battito, poi due, poi tre mentre mi ritrovavo a insultarmi mentalmente per riuscire a recuperare almeno un accenno di capacità di muovermi.

Dopo esser riuscito a risvegliarmi, provai dunque ad allungare la mano, seppur con tante tentennanze, quasi spaventato dall'idea che  con questo tentativo io finissi con l'attraversarlo o a farlo svanire nel nulla, neanche fosse stato una nuvola di fumo o un illusione giocata dal mio cervello.

Ma la mia pelle andò a percepire la sua camicia, morbida e liscia... e si appoggiò alle sue spalle, percependone il calore corporeo.

La cosa strappò al biondo un rapido scatto netto: fece un salto, probabilmente non essendo in sé in maniera totale, arrivando ad alzare la testa di colpo solo quando arrivai a stringere maggiormente le dita sulle sue spalle, facendole procedere appena appena verso il basso.

I suoi occhi, appena si scontrarono con i miei, si illuminarono, zittendo ogni più piccola parola o genere di domanda che avrei potuto porgergli, con il cuore che mi pompava il sangue e che sbatteva contro alla mia cassa toracica così tanto forte che pareva stesse per uscirne, neanche fossi stato incapace di contenerlo.

E fu come se stessi usando il potere Anti Gravity su me stesso, siccome non mi sembrava più di toccare terra, ma di volteggiare, immerso da una vasta scala emozionale che avrebbe scosso chiunque.

-Nic...- Philip fece per iniziare a pronunciare il mio nome, ma non gli permisi di concluderlo, andando a gettarmi con foga sulle sue labbra, dandogli a malapena il tempo di fare un verso distorto, paragonabile ad un gridolino - per me estremamente adorabile- di sorpresa.

Quell'istante in cui rimase immobile, più scioccato che altro, durò ben poco, anche perché potei sentire le sue braccia circondarmi la schiena e stringermi a sé nel mentre che il bacio continuava, andando ad inoltrare le sue falangi tra i miei capelli.

Potevo sentirlo aderire perfettamente al mio corpo, con il suo battito che avanzava allo stesso ritmo del mio, mentre una parte di me voleva poter solo continuare a baciarlo anche a costo di avere mancanza totale di fiato.

Baciarlo ovunque, sentirlo di nuovo mio, come probabilmente avrei sempre fatto nella mia vita, perché senza di lui, la rotella dei meccanismi che mi faceva vivere per davvero, sembrava bloccarsi e congelarsi.

Mi distaccai un secondo, un unico, in cui lui cercò nuovamente di dire il mio nome senza avere risultati, arrivando a malapena ad un -Nichol...- e non oltre, per via di un secondo bacio, stavolta non più così casto.

Mi erano mancate così tanto quelle labbra, quel suo calore, quel suo espandersi di rossore sulle gote, quegli occhi... E poterlo baciare di nuovo, stringendolo con tutto me stesso era così bello che avrei potuto piangere di gioia.

Gli mordicchiai le labbra, le leccai, mi gustai il loro sapore come se fosse la prima volta, percorrendo la sua schiena con i polpastrelli.

Ma poi mi costrinsi a staccarmi per prendere aria, rendendomi conto solo in seguito della totale inadeguatezza della situazione.

Per quanto avessi voluto poter divorarlo di baci, non solo non eravamo in compagnia, ma eravamo in un momento e posto alquanto scomodo per poterlo fare... Seppur io lo desideri ardentemente.

- Nicholas, mi lasci finire di parlare almeno?- fece il biondo, con un tono mezzo frustrato, mentre ansimava leggermente e allo stesso tempo ridacchiava, un insieme che mi strappò un sorriso divertito -Capisco che ti sono mancato, ma il non permettermi neppure di dire il tuo nome mi sembra un po' esagerato. A te no?-

Scossi il capo, andando a congiungere la mano con la sua e tracciandovi cerchi immaginari.

Non volevo smettere di toccarlo e non lo avrei fatto: dopo quattro anni di separazione, solo l'idea mi infastidiva.

-Okay, come vuoi- fece Philip, andando a piazzarsi affianco a me, così che io lasci andare totalmente il lettino, prima sollevato dalla gravità, appoggiando il mio braccio sulla sua spalla, sempre mantenendo la stretta dei nostri palmi, ma ravvicinandosi vistosamente, tanto da essere a distanza minima.

Lui sorrise, lasciandomi un delicato e delizioso bacio sul naso e in seguito a fior di labbra, contatto che mi fa desiderare solo altri scambi d'affetto, neanche fossero ciliegie e mi stessero portando la dipendenza.

-Se la vedi in questa maniera... Potrei anche decidere di abituarmici- sussurrò.

In tutto questo tempo, tempo a cui non avevo fatto particolarmente caso, se dovevo dirlo, Lysander era stato davanti a noi, a fissare un muro come se esso fosse stato la cosa più interessante in assoluto... E doveva essere alquanto imbarazzato dal suo essere il terzo incomodo della situazione, testimoniato dal colore delle sue orecchie.

 E doveva essere alquanto imbarazzato dal suo essere il terzo incomodo della situazione, testimoniato dal colore delle sue orecchie

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

*This was me*
*Sto pubblicando troppo velocemente*
*Ma non è colpa mia. Non vedevo l'ora di fare svegliare Philip xD*
*Poor boy.*
-5 ai 100!

Comunque, lettrici, vi sto amando xD. Grazie a tutte, really.
Mi riempite di gioia e risate ad ogni commento lol

Ventiquattr'oreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora