Capitolo 103- Non risponde

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È da troppo che cammino, cercando Lys

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È da troppo che cammino, cercando Lys.

È da troppo che procedo, sul serio, ed il fatto che più mi disturba è il silenzio che mi accompagna.

Non ci sono più le scosse che si susseguivano prima che uscissi dal videogioco.

Solo silenzio e solitudine, insieme ad un orribile sensazione che non so spiegarmi in altri modi se non con la preoccupazione.

Una preoccupazione tremenda.

Ho fatto davvero molta strada, accelerando e correndo, chiedendomi se provare o meno ad urlare il nome di Lysander a gran voce.

Potrebbe funzionare, ma chi mi dice che non attirerebbe anche personaggi sgraditi?

Beh, teoricamente le strade sono vuote, quindi potrei anche non preoccuparmi così tanto di tale dettaglio, ma qualcosa mi dice che il gioco ci sta osservando.

Sia a me, sia a lui.

È un idea disturbante, quasi rivoltante, perché significherebbe che sono pronti a qualsiasi mossa che compiamo, che proviamo ad escogitare, sapendo perfettamente come rispondere senza farsi troppi problemi.

La scuoto via dalla testa, stringendo i pugni e continuando ad andare avanti nel percorso, sperando che porti ad arrivare al corvino al più presto.

Voglio vederlo... e solo l'idea mi spinge quasi a correre per le strade, tanto che finisco per farlo davvero, a tutta birra perlopiù, sperando, pregando che il momento in cui accadrà sia vicino, non resistendo quasi al sorridere all'idea di trovarmelo difronte, con lo sguardo che si illumina, proprio come in quella foto che ho prelevato dalle tante appese.

Solo l'idea mi fa sentire bene, voglio che sia felice dopo tutto ciò che gli è successo.

Corro fino a che le gambe me lo permettono... E anche dopo... Poi riprendo un attimo fiato e ricomincio a camminare in accelerata, stando attenta nel mio guardarmi attorno e rendendomi conto che no, non posso più aspettare troppo né lasciare che l'idea che mi attacchino pieghi il fatto che prima lo trovo e meglio è , tanto che semplicemente inizio davvero ad urlare il suo nome, sperando di ricevere una risposta, ma ottenendo solo e soltanto il deludente silenzio.

Non mi arrendo, continuo ad urlare e riprendo nuovamente a correre, con il fiatone ed il battito cardiaco che impazzisce.

Cazzo, perché non mi risponde?

Non risponde!

Deve rispondermi, come dovrei trovarlo, altrimenti?

Che non mi senta, forse?

Che sia troppo lontano?

Che non possa parlare?

Ma perché non dovrebbe parlare? Perché non dovrebbe esserne capace?

I due non avevano accennato nulla a riguardo alla sua voce, prima... E se la avesse persa o cose del genere, sicuro me ne avrebbero informata.

"Che... Che gli sia successo qualcosa?"

Ventiquattr'oreWhere stories live. Discover now