Capitolo 72- Pizzicore

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Vi era voluto un istante

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Vi era voluto un istante.

Nicholas non aveva smesso di correre fino a che non ci ebbe raggiunti, mentre di colpo la ragazza gatto, contro le fantasie che mi ero fatta con il cuore in gola, si era fermata.

La distanza era tipo sui tre, quattro metri, ma non abbastanza da evitare che io sentissi un brivido percorrermi la spina dorsale.

Ci fissava a tutti e tre e digrignava i denti, ma non pareva più intenzionata ad attaccare.

Nel momento esatto in cui un altra scossa agitò il terreno, difatti, tornò indietro come se niente fosse.

-Ma cosa...?- battei più volte le palpebre, sentendo il terreno tremare sotto i piedi prima del solito annullarsi e di qualche secondo che passò nel più totale dei silenzi.

E di colpo così mi girai in direzione di Nicholas, il quale respirava affannosamente, cercando di riprendere fiato.

Anche Lysander lo guardava, seppur tendendo sempre l'occhio in direzione della parte di vicolo da cui la donna gatto era sparita.

-Nicholas- esclamai tra il felice ed in contemporanea preoccupato una volta che l'ennesimo terremoto si concluse dal nulla, proprio come era iniziato, con mille domande che mi volavano per la testa.

Cosa ci faceva lui qui? Perché era stato inseguito da quella? Perché poi se n'era andata? E cosa cavolo significavano quegli stupidi tremori che agitavano il suolo?

- Natalie? Cosa ci fai con Lysander?- lo sguardo del viola si posò sul corvino -É nella tua Route?-

Un aria di grande confusione piegò sia la mia, sia l'espressione di Lysander, il quale si riscosse quasi subito.

-Sei lucido? Sei riuscito a scappare da lucido?-

Nicholas annuí, mentre io, se dovevo dirla tutta, ci capivo ben poco, o almeno così all'inizio, prima che mettessi a fuoco la cosa.

A quanto sembrava, di colpo, anche Nicholas pareva essere certo di essere un videogioco e con il fatto che conosceva il corvino, molto probabilmente era venuto a cercarlo.

Del perché, poi non ne avevo idea, ma era un dettaglio contando tutte le domande che continuavano ad agitarsi nella mia testa.

Quella che stava al primo posto era sicuramente basata sui fremiti del terreno .

-Come?-

-Ho cercato di comportarmi nella maniera più normale possibile. Poi però, come hai potuto vedere, sono stato beccato. Se non vi avessi incontrato, probabilmente avrei potuto cedere a breve. Non so per quanto ho corso.-

-Beh. Non so se sia veramente grazie a noi due.- Lysander si rabbuiò -Le strade sono deserte. E non queste piccole, che ci si potrebbe anche aspettare. Quelle grandi.

Il fatto che vi siano queste scosse e in contemporanea che in un modo o nell'altro quella tipa si sia allontanata con un altra di esse, non è affatto una cosa da non calcolare.

Non so cosa ci sia sotto.

Ma non è nulla di buono- il corvino andò, non seppi se per istinto o per altro, ad afferrare la mia mano, cosa che mi portò a guardarlo con curiosità, sentendo in contemporanea qualcosa di strano alla bocca dello stomaco, accompagnato da un calore nella mano, proprio dove era a contatto con la sua.

Era un calore piacevole, misto ad uno strano pizzicore che aumentava a dismisura, infiltrandosi silenzioso tra le mie sensazioni.

Inghiottii a vuoto, quasi fossi un pesce fuor d'acqua, o in ogni caso, quasi l'ossigeno che dovevo avere nei polmoni stesse svanendo, mentre mi scappava un battito così all'improvviso da sembrare molesto.

Presi rapidamente fiato, anche perché se continuava così, molto probabilmente avrei anche potuto morire soffocata, cercando di riprendermi e così di riscuotermi da quel miscuglio forse inappropriato che si era affacciato dal nulla : qualunque cosa fosse, non era il momento di pensarvi, per quanto fosse difficile ignorarlo.

Una volta fatto uscire Lysander da qui, magari, ci avrei indagato di più, sicuro.

-Sinceramente non so cosa porterà questa serie di terremoti, ma... Temo che tu abbia ragione- fece Nicholas, alzando il sopracciglio -E per questo non posso non pregare te e Natalie di aiutarmi- fece un lieve inchino, rapido, davanti a noi due, cosa che portò me e Lys a guardarci a vicenda rapidamente.

-Spiegati- feci io, inclinando leggermente la testa.

Nicholas stava per iniziare a parlare quando di colpo venne interrotto.

-Consiglio lo svolgimento di questa conversazione in un posto un po' meno in vista, siccome é stato l'ultimo in cui la macchina- robot vi ha lasciati- intervenne di colpo una voce, mentre una luce si accendeva proprio davanti a noi, simile ad un fuoco fatuo.

La riconobbi al volo: il tono distaccato era e non poteva non essere quello di Klaus.

Eppure non c'era il suo corpo per intero.

Vi era solo quella sorta di fiammella che svolazzava e che prese a girarci attorno silenziosamente, circondandoci.

-Scusatemi. Non posso ancora riassumere lo stato originale, siccome il mio corpo si é staccato dalla mia anima. Quindi sarò così per un po'. Ma in cambio in questa maniera posso trasportarvi più facilmente, ovunque vogliate andare-

-Lui?...- Nicholas assunse un aria turbata, andando a portare la mano tra i capelli e praticamente spostando all'indietro varie ciocche.

-Ah. Nicholas Meyer ... Io e voi non ci siamo presentati, ma non credo che sia importante chi io sia, in questo caso, però ve lo dirò comunque per educazione. Sono Klaus, un pg di questo gioco formattato e appositamente modificato. Non credo di aver nient'altro da dire-

-Perché a lui gli dai del voi?- chiese Lysander con tono tra il sarcasmo e lo stizzito, che sinceramente mi fece ridacchiare.

-Non lo so.- rispose Klaus - Forse perché non lo conosco abbastanza se non per ciò che hanno messo nei miei file. Ma comunque, sorvoliamo.- il fuoco fatuo bianco si riscosse su sé stesso -Tenetevi per i polsi tra di voi. Formate un triangolo, grazie-

Noi tre rapidamente obbedimmo, facendo ciò che ci aveva detto, con la luce che si metteva al centro, mentre di colpo quella luce andava ad avvolgerci, facendomi sentire nuovamente quella sensazione strana di venir schiacciato da una forte pressione che subito mi rimandò alla mente il momento in cui ero entrata nella Route di Lysander.

"Klaus mi ha aiutato ad andare da lui fin dall'inizio..." pensai, sentendo un lieve sorriso stendermisi sulle labbra.

Non potevo non essergliene grata, davvero.

Non potevo non essergliene grata, davvero

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