Capitolo 96- L'evento

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Quattro ore

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Quattro ore.

Mancavano quattro ore e sentivo il nervosismo alle stelle, tanto che a momenti temevo di non riuscire più a contenerlo.

Sembravano poche, ma allo stesso tempo troppe.

Secondo la tabella di marcia di Alex, eravamo in anticipo di trenta minuti, quindi in teoria in tre ore e mezza saremmo stati lì, ma dubitavo alquanto della cosa, perciò continuavo a vederla diversamente.

E poi, anche se fossimo stati in anticipo sul serio, dovevo trovare la Coral Game Company ed entrarci nell'orario prestabilito, non troppo presto, non troppo tardi.

Avrei voluto velocizzare il tempo, ma sembrava che più sperassi di riuscirvi e più accadesse il contrario, rallentando a dismisura.

Avevo deciso, perciò, di pensare sulla situazione del cosiddetto effetto farfalla di cui Klaus mi aveva accennato.

Aveva detto che avevo svolto qualcosa di preciso che aveva messo da parte il mio egoismo... E che aveva fatto perdere il possesso del gioco su di me.

Rielaborando la situazione daccapo, potevo vedere le sequenze di eventi, partendo dalla Route di Max, passando man mano fino a quella di Lysander.

Max. Nicholas. Philip. Lysander.

Con il primo non mi sembrava di aver fatto nulla di che... Nel senso... Non avevo affatto messo da parte il mio egoismo... Semmai avevo dato giù di testa più del dovuto.

Non ero stata affatto calma, anzi, il semplice fatto che per me era stato la prima Route la diceva lunga sul mio comportamento.

E beh. Gli eventi con lui erano iniziati ancora prima di scegliere la Route, per certi versi.

La pioggia. Il fatto che mi avesse raccontato la sua infanzia. Lo scontro della mattina dopo. I bambini. I discorsi di cucina e tutto...

Con Nicholas...

Prima c'era stato il discorso al Bar, poi la pizzeria, la chiesa con i libri e alla fine quella fine tremenda con l'asta di metallo.

Mi fermai, aggrottando la fronte.

Mi ritrovai a catalizzare la mente, volente o nolente, nel preciso istante in cui mi ero ritrovata a voler andare da Max ma allo stesso tempo a non voler abbandonare Nicholas si faceva largo nel mio cervello, lasciandomi lì, confusa.

Era quello? Quello era l'evento?

Perchè avevo scelto di rimanere con Nicholas nella sua Route? Non era una cosa normale da fare?

Forse un senso c'era, ma non riuscivo a vederlo con chiarezza, anche perché più mi scannavo il cervello e più ero esaaperata.

Mi sentivo stupida, perché la soluzione pareva a portata di mano -e lo era- ma semplicemente sembrava che non volessi vederla.

Eppure era così ovvia, così palese, che quando essa iniziò ad accendersi nel mio cervello come una vera e propria possibilità, che il mio sguardo mi cadde sull'orario del telefono, sentendo vaga tensione ed un che di particolare che mi indusse a cercare altrove, solo per vedere se ci fossero altre possibilità di 'egoismo rigettato', valutando anche la Route di Philip.

Mi resi conto che lì, più che nel desiderio di affascinare il capitano, la mia mente si era incentrata solo sul rapporto tra lui e Nicholas. Non su altro.

Ma forse era solo perché avevo messo da parte ogni tipo di pretesa già in precedenza.

***

Dalle quattro ore, erano passate ad un ora e tre minuti di distanza.

Potevo vedere i cartelli stradali mostrare la scritta della città di Lysander, seguita dalla distanza di kilometri, cosa che mi faceva agitare sul sedile, non riuscendo più a stare ferma.

-Come immaginavo- fece Alex, battendo leggermente le dita sulla superficie del volante con un espressione totalmente soddisfatta -Siamo in anticipo di mezz'ora precisa. Quindi a breve saremo arrivati. Puoi ringraziarmi e ringraziare che in autostrada non c'era la coda, altrimenti col cavolo saremmo riusciti a mantenere quest'orario, Bat-

Guardai mio fratello, il quale aveva già preso a schiacciare l'acceleratore, passando nella parte più rapida e superando un camion dei tanti.

"Ti ringrazierò quando saremo di ritorno con Lysander vivo" pensai, senza esporre il pensiero, semplicemente stringendomi nelle spalle e lanciando un occhiata alla corvina.

Summer aveva cominciato a mettersi lo smalto -in auto. Aveva un bel coraggio, davvero. Io sarei riuscita a versarlo sui sedili in meno di tre minuti- dopo aver postato qualche foto su Instagram con espressioni che mi avevano fatto alzare gli occhi al cielo, ma non dicendo nulla, troppo desiderosa di vedere i minuti passare e l'auto addentrarsi nella città per voler mettere un commento acido o ironico sulla fissa delle persone di postare foto sui social come se fosse questione di vita o di morte.

Non potei fare a meno di torturare il telefono per tutto il tempo rimanente, accendendo e spegnendo lo schermo in ogni singolo istante in cui mi sembrava possibile che fosse passato abbastanza.

Abbastanza per poter tenere d'occhio la tempistica generale, abbastanza per ottenere la mia attenzione, abbastanza per avvicinarci alla destinazione più di quanto potevamo essere...

Ed il fatto era che lo torturavo ancora di più per vedere in che stato fosse la batteria ... Anche perché non facevo che leggerlo e dimenticarmelo, peggio che un pesce rosso.

Dovevo star dando sui nervi a mio fratello con questo riprendere di 'accendi-e-spegni' ma non potevo più farne a meno: il tempo era agli sgoccioli e la cosiddetta mezz'ora dedotta da lui stesso stava diventando un infernale countdown che riusciva a seppellirmi di preoccupazione.

Volevo sapere come stava Lysander.

Volevo vederlo, sapendolo vivo.

Volevo tirare fuori sia lui, sia Nicholas, sia Philip.

E probabilmente con gli ultimi due sarebbe stato più semplice...

Con Lys invece ne dubitavo alquanto: non era una cosa da prendere sottogamba... Però il mio istinto voleva riuscirci.

Il mio istinto lo voleva e la mia testardaggine non mi avrebbe permesso di fare altrimenti.

Non c'erano né se, né ma, né forse.

Lo avrei cacciato fuori da lì anche a costo di esserne ferita io, dopotutto non era un così grande dilemma in questo caso, non per me.

E per ottenere i giusti risultati, non rischiando magari che qualcosa andasse male, dovevo avere un piano ferrato, soprattutto nel caso in cui uno dei due creatori del videogioco si fosse fatto vivo prima del previsto.

"Sto arrivando. Per favore, aspettami"

 Per favore, aspettami"

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-4 ai 100

Ventiquattr'oreWhere stories live. Discover now