<35> Nathan.

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Una mano trema e la stringo tra le dita dell'altra, conficco quasi le unghie nella pelle per tenermi con i piedi per terra.
Due sole parole: sono terrorizzato.
Non so cosa potrà accadere, non lo so mai.
È sempre una maledetta novità.
Mi troverò davanti a un sorriso di falsa accondiscendenza, o a una faccia colma d'ira?
Sospingo l'uscio e l'interno è buio, un debole fascio della luna filtra tra i tendaggi bianchi.
Ho detto a Daniel che sarei subito tornato nella mia stanza, ma non l'ho fatto.
Mi sono di nuovo rifugiato in cortile a ingoiare le mie lacrime, gocce crudeli e amare.

Un respiro pesante.

Sei nascosto nel buio, lo so, ti sento.
Non potevo scappare oltre, non potevo, sebbene il mio cuore me lo ordinasse.
Il cuore.
Non so ormai cosa sia dopo tutte le volte in cui sono stato costretto a rimetterlo in sesto, a incollarne i pezzi uno dopo l'altro.
Mi ordino di non farlo, lotto, però alla fine ricado tra le sue braccia e mi maledico. Maledico il mio non avere abbastanza fegato e la folle stupidità nel credere sempre nella speranza di ascoltare la verità, e non un'orribile menzogna.
Illuso.
Lui stesso si fa beffe di me, però, sono io quello che torna qui come un cane con il peggiore dei padroni.

«Sei rientrato tardi» sussurra a un passo di distanza e non so neppure come ci sia arrivato senza farsi sentire.
Chiudo le palpebre e ingoio aria vuota. «Sono andato a passeggiare» rispondo.
Non mento.
All'inizio lo facevo pur di non subire le conseguenze delle mie semplici azioni, ma, da quando ho provato sulla pelle quanto le cose possano peggiorare, ho imparato a non tirare la corda.

«Che c'è, il tuo amichetto ti ha stancato la lingua?» ride privo di ironia. Un semplice gesto intimidatorio; la prima avvisaglia di pericolo.
Pigia il gomito sulla porta accanto alla mia testa e mi tiene incollato lì, con il peso contro il mio e il suo alito che sa di nicotina a riempirmi le narici.

«Ci sono Dwight e Adrian che dormono» protesto basso coprendomi il petto con le braccia. Una difesa inutile, però mi fa stare bene: un futile barlume di protezione, come sollevare uno scudo di carta verso una colonna di fuoco.
E lui brucia quanto le fiamme dell'inferno.

«Sai quanto cazzo mi frega di loro? Potrei svegliare l'intero Hotel e non me ne sbatterebbe nulla» sibila a un soffio dal mio orecchio. Se avesse potuto, avrebbe battuto la mano sul legno a rafforzare la frase.
Per fortuna ha deciso di contenersi e non dare in pasto agli altri il peggio di sé.
Alzo lo sguardo su di lui e, anche se la camera è buia e so che non possiamo vederci, ricerco comunque i suoi tratti. Sento la sua pressione rovente su di me, i suoi bellissimi occhi scuri non mi lasciano.
Ti odio.
Ti odio così tanto.
Sei l'unico ad avermi fatto innamorare davvero, e sei anche il solo ad avermi ferito così tante volte da averne perso il conto.
Tuttavia, te l'ho permesso io; se avessi voluto, me ne sarei potuto andare, però da bravo stupido sono rimasto.

«Per quanto ancora vorrai punirmi?» sussurra sfiorandomi il collo con la punta del naso, le labbra subito dopo.
Rabbrividisco.
Per quanto, dice? Per sempre.
Ti ho dato tutto, ogni sentimento, ogni singola parte di me, e tu l'hai gettata al vento, l'hai calpestata come se fosse una foglia secca da schiacciare durante una giornata di pioggia.
Come mai, allora, resto comunque in attesa di una sua occhiata, di una rara parola dolce, di un suo tocco gentile?
Stupido. Sono proprio uno stupido.

«Lo sai che tengo a te. Non mi lasciare così. Non comportarti come il mondo fuori» continua a sussurrare mentre perde le dita tra i miei capelli, talvolta li strattona.
Vorrei impedire al mio corpo di tremare e ai miei occhi di riempirsi di lacrime in bilico sul bordo.

Non ci riesco.

Sei ingiusto.
Non puoi fare leva sul mio cuore fragile e rigirare il coltello dalla tua parte fino a impugnarne il manico, e pigiare il tasto dell'abbandono.
Sai che, alla fine, sarò io a cedere e mi inginocchierò fino a sbucciarmi la pelle, troppo intento a guardare il mio cuore sanguinare senza far nulla per asciugarlo.

DestinoWhere stories live. Discover now