#212

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Derek lo ucciderà. Lo sa che prima o poi lo afferrerà per il collo e glielo trancerà con le zanne, è solo questione di tempo. 

Stiles sta facendo rimbalzare quella fottutissima pallina da almeno un'ora, e i colpetti si alternano agli sbuffi del ragazzo annoiato. Sì, lo ucciderà. 

"Stiles, porca puttana, basta!" gli urla contro, per l'ennesima volta, ma Stiles lo ignora. Ancora. 

Plonk. Plonk. Plonk. 

"Cazzo! Ehi, Sorwolf, palla! Lì, me la riporti, cucciolone?" 

Derek si alza, con una calma che non pensava di avere, si avvicina a Stiles seduto contro la vetrata, si abbassa sulle ginocchia e...gli ringhia in faccia. 

Stiles sembra inizialmente spaventato, poi si apre in un sorriso. I_n un ghigno, in realtà. 

"Da lupone nero e con quattro zampe, me l'avresti riportata sicuro!" 

Derek gli afferra il colletto della maglietta. "Non sono un fottuto cane!" urla, per poi lasciarlo andare a chiudersi in cucina. 

La voce di Stiles lo raggiunge lo stesso. "Te lo dimostrerò!" 

Due settimane dopo, Derek vuole ancora uccidere Stiles. Quel ragazzino bastardo l'ha portato nella riserva per dargli modo di dare libero sfogo al suo lupo, dato che quella luna piena stava prendendo male un po' tutti e, dopo che Derek si era trasformato, aveva tirato fuori di nuovo quella pallina. Derek aveva ringhiato, aveva acceso gli occhi di rosso, ma Stiles aveva solo affondando il naso nel suo pelo per annusarlo e lasciargli un bacio, poi aveva lanciato la pallina lontano. 

"Vai, Sourwolf!" aveva gridato e Derek era rimasto fermo. Molto fermo. Solo per cinque secondi. Poi aveva rincorso quello stupido oggetto e l'aveva afferrato, PEr poi riportarlo a Stiles, contento. Davvero contento. 

Ora è a letto, dando le spalle al suo compagno e sente, sente  davvero il suo sorrisino soddisfatto. 

"E dai, Der, sei davvero ancora arrabbiato?" 

Derek non risponde. 

"Te l'ho spiegato: l'hai rincorsa solo perché era ricoperta del mio odore e me l'hai riportata perchè te l'ho chiesto e sono il tuo compagno! Ti ho chiesto scusa!" 

Derek lo ignora ancora. Stiles gli stringe le braccia intorno e gli bacia una spalla nuda. 

"Dai, mio bellissimo amore, guardami."

E Derek cede, girandosi a guardare quei meravigliosi occhi. "Ti odio, ragazzino" gli dice, ma il tono gli esce fin troppo dolce per essere creduto. 

"No, mi ami e prima o poi ammetterai che sono stato geniale!" 

Derek si gira di nuovo di spalle. 



La parola era "PALLINA". 

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