#262

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Stiles pensava di farcela, davvero.
È arrivato a New York solo da due ora ed è già in crisi.
Il giorno prima si era scritto tutto: tutte le strade, tutti i mezzi, ogni singola svolta. Ma niente, si è perso lo stesso.

Ora è ad un incrocio enorme, i semafori si accendono e si spengono, fuori servizio, e le auto sfrecciano indisturbate.

C'è tantissima gente, nessuno che guardi gli altri, tutti di corsa e super indaffarati. Stiles continua a guardarsi intorno e a guardare il cellulare.

Il navigatore non dà segni di vita, perché il GPS ha probabilmente deciso di morire proprio in quel momento. Cerca di capire dov'è, leggendo le insegne dei negozi, per cercare un punto di riferimento, oppure di incrociare lo sguardo di qualcuno per poter chiedere come arrivare alla segreteria del college.

Sa che non è lontano, solo che non ha idea di quale delle quattro strade prendere e non ha abbastanza soldi per un taxi, dato che ha dimenticato di prendere i risparmi dalla valigia che ha lasciato nell'hotel in cui dormirà quella sera, in attesa che gli assegnino l'alloggio.

Sta quasi per avvicinarsi as una ragazza seduta su una panchina poco lontano, prima di scoppiare in lacrime, quando sussulta, sentendo qualcuno cingergli il busto.

Quasi urla, ma una voce lo blocca appena in tempo.

"Ci sono io, tranquillo."

Stiles si rilassa di colpo, ma, allo stesso tempo, il cuore comincia a battere furiosamente.

Si gira nell'abbraccio, incrociando lo sguardo con i bellissimi occhi verdi di Derek, che sta sorridendo. Allunga una mano, accarezzandogli la guancia ricoperta dalla barba, come se volesse accertarsi che è reale.

"Cosa...tu...come fai ad essere qui?"

"Sono atterrato mezz'ora dopo di te. Volevo farti una sorpresa."

Stiles sente le lacrime pizzicargli gli occhi.

"Ma non volevi venire più a New York. Potevo cavarmela da solo. Sarebbe stato meglio, così non avrei sentito la tua mancanza quando te ne saresti andato."

"Era tutta una bugia. Volevo farti una sorpresa. Voglio stare con te."

Stiles non riesce a crederci. Okay che stanno insieme da due anni, ma Derek non ha mai fatto un gesto simile.

"Ho preso una stanza singola" dice.

Derek sbuffa un sorriso.

"E io ho un appartamento qui vicino."

"E la stanza?"

Derek sorride ancora.

"Stiles, forse non sono stato chiaro. Sono qui per restare. Per stare qui con te."

Stiles sente il cuore perdere qualche battito, il respiro accelerare. Non riesce a crederci e non riesce a parlare.

Tutto ciò che riesce a fare è stringere le braccia intorno al collo dell'uomo che ama e sussurrare sulle sue labbra.

"Sei un essere straordinario, Derek Hale."



La parola era "SEMAFORI".

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