#278

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Okay che era mancato da casa per due giorni, ma non pensava di trovare quello. Un enorme, un gigante, uno stratosferico disordine. 

Eppure Derek era sempre stato quello più ordinato, quello che rimproverava Stiles delle cose lasciate in giro, dei calzini tra i cuscini del divano, delle stoviglie da lavare nel lavandino. 

Ed è proprio quello a stupire Stiles più di tutto: la cucina che sembra un campo di battaglia. C'è una assurda pila di pentole e altre cose non meglio identificate nel lavello; i fornelli sono tutti sporchi e qualche schizzo è arrivato anche sul pavimento; il forno è per metà aperto e sembra ci sia qualcosa appiccicato dentro. 

Stiles lascia andare lo zaino su una delle sedie e si guarda intorno, decidendo da dove cominciare. Derek gli ha detto che non è in casa e ora comincia a capire perché. Sarà scappato per non ricevere una sfuriata. Anche se a Stiles tutto quello fa pure tenerezza. Di solito il suo ragazzo, quando lui è fuori per lavoro, si limita ad ordinare cinese o ad andare da Scott ed Allison. A quanto pare questa volta aveva deciso di sperimentare. 

Sta per afferrare una spugnetta, quando il cellulare squilla. 

"Ehi, Der, hai disertato e hai abbandonato la guerra che stavi combattendo in cucina contro i pomodori?" esordisce, ricevendo in risposta lo sbuffo di una risata. 

"Allora sei a casa."

"Sì, sono appena arrivato e sto cercando di capire da dove cominciare a pulire. Tu quando torni?" 

"Lascia perdere, domattina vengono a pulire. Esci in terrazza."

Stiles non fa in tempo a rispondere, che Derek mette giù. Lascia perdere la spugnetta ed obbedisce. Attraversa il salotto, poi apre la portafinestra e...

"Derek..."

Derek è lì, in piedi, in smoking, di fianco ad un tavolo apparecchiato alla perfezione. Gli si avvicina, porgendogli un flute di champagne. 

"Bentornato." 

Stiles afferra il bicchiere, ancora gli occhi spalancati. Derek ha anche appeso delle lucine. 

"Ho i jeans" è l'unica cosa che riesce a dire, facendo ridere Derek che gli si avvicina e gli cinge i fianchi. 

"Sei bellissimo così, ma, se vuoi, il tuo abito è in camera da letto. Vai, ti aspetto." 

Stiles lo guarda, chiedendosi come può un essere così meraviglioso essere reale. Si alza sulle punte, baciandogli leggero l'angolo della bocca, poi va in camera. 

Sul letto c'è uno smoking blu notte, le scarpe di fianco al comodino e un biglietto. 

Non farmi aspettare troppo, ragazzino. 

A stento trattiene le lacrime, ma si veste in fretta e cerca di mettere ordine ai capelli. Quando torna in terrazza, Derek è affacciato, di spalle. Stiles gli si affianca. 

"Hai preparato tutto da solo?" chiede, appoggiando la guancia alla sua spalla. Derek si volta a guardarlo con occhi così pieni d'amore che Stiles quasi si scioglie. 

Annuisce, poi si gira e lo abbraccia, baciandogli la testa. 

"Eri stressato, prima di partire. Questo lavoro ti sta facendo perdere la testa e volevo fare qualcosa di carino per te, per farti distrarre e farti passare una serata diversa." 

Stiles non sa cosa dire, come rispondere, quindi, semplicemente, lo bacia. Si baciano per minuti interi, ritrovandosi dopo due giorni che sono sembrati un'eternità. 

"Grazie" gli sussurra sulle labbra, quando si separano. 



La cena è grandiosa, anche se semplice. Derek si è impegnato e Stiles continua a sentirsi sempre più fortunato ad ogni secondo che passa. Si sente esplodere d'amore, di gratitudine, di qualsiasi cosa. Si sente esplodere di una totale felicità e serenità. 

Ora sono seduti ancora in terrazza, sul divanetto giallo che Stiles ha tanto voluto comprare l'anno prima. Le giacche sono state tolte, sono abbracciati e rilassati, mentre guardano il cielo sereno e pieno di stelle. 

"Der?" lo chiama. 

"Mh?" 

"Dopo questo lavoro, posso prendermi una lunga vacanza, almeno tre settimane. Andiamo in Italia?" 

"Andiamo dove vuoi." 

Stiles sorride, stringendosi ancora di più contro il suo fianco. 

"Der?" 

"Dimmi, ragazzino."

"PRima di andare in Italia...ci sposiamo?" 







La parola era "GIGANTE". 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now