#226

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"Non riesco a decidere se voglio ucciderti o baciarti!" 

Glielo ringhi a pochi centimetri dalla faccia, guardandolo fisso negli occhi. In quei meravigliosamente grandi occhi color caramello che ti guardano, ti sfidano e ti amano già da un bel po'. 

E tu lo sai, certo che lo sai. Il cuore di Stiles batte più veloce appena ti vede, la sua temperatura aumenta e il suo umore migliora. Migliora per poi diventare un po' malinconico, come se si rendesse conte che, okay, sei lì, ma che non potrà mai averti come vuole. 

La prima volta che te ne sei realmente accorto è stata quando, dopo essertene andato per qualche mese da Beacon Hills dopo che proprio quel ragazzo era stato posseduto, lui ha spalancato gli occhi sorpreso e il suo cuore sembrava volesse uscirgli dal petto. Ti eri bloccato al centro della stanza guardando Stiles, poi rivolgendo un'occhiata interrogativa ad Isaac che aveva solo fatto spallucce come per dire "E tu solo ora te ne accorgi?". 

La volta in cui avevi capito che, però, non si trattava solo di attrazione, ma di qualcosa di più, era quando, pochi mesi prima, avevi rischiato la vita. Eri lì, in messico, senza i tuoi poteri mannari e volevi solo salvare il tuo branco. Avevi passato gli ultimi giorni con Stiles, cercando di capire cosa stesse succedendo e cosa fa, avevate parlato per intere notti, avevate mangiato cinese insieme sul pavimento del loft e su quello stesso pavimenti vi eravate più volte addormentati. Ti sei accorto che quello di Stiles era amore, quando un rivolo di sangue era uscito dalle tue labbra, mentre sentivi ormai il respiro mancare e pensavi che, ormai, tutto era perduto. Stiles si era fermato, aveva fermato la sua corsa verso Scott, verso suo fratello, per guardarti. Avevi sentito il tuo dolore fisico, ma anche il suo. Il suodolore era stato così forte, che ti aveva raggiunto come un'onda di disperazione. Stiles non aveva detto nulla, non aveva parlato, ma il suo corpo aveva detto tutto. Gli occhi sbarrati e lucidi, i pugni stretti, tutto il suo corpo proiettato verso di te, per tornare indietro e salvarti. Solo che sapevi non sarebbe servito e tutto quello che volevi era rispermiargli il dolore di vederti morire. Come era successo a te con Paige. PEr questo lo avevi esortato ad andare da Scott, per questo ti eri sforzato di parlare nonostante l'aria non arrivasse più ai polmoni. E lui si era girato, aveva obbedito alla tua richiesta, ma, mentre correva via, tu l'avevi sentito. 

"Ti amo" aveva detto e la tua trasformazione si era attivata. 

Eri andato via quel giorno stesso, per capire te stesso, come gestire la trasformazione e come gestire quei sentimenti che avevi scoperto di provare. 

E quindi, ora, sei lì, un anno dopo, nel tuo loft, insieme a tutto il branco e assieme a Stiles che ha iniziato ad urlarti addosso appena hai detto di aver sentito un pericolo poco lontano e che avresti fatto da esca. 

Ti ha detto che non ha aspettato un anno per vederti morire ancora, che non puoi ucciderti da solo perchè ormai spetta a lui l'onore di aprirti la gola e che, inoltre, seiuno stronzo, deficiente e impulsivo del cazzo. 

Per questo l'hai sbattuto contro il muro, davanti a tutti gli altri e ora gli stai praticamente ringhiando in faccia. No, in realtà non è per quello, ma perché avevi programmato di andare da lui, entrare dalla sua finestra e dirgli che eri tornato per lui, per darvi una possibilità e tante cose carine. Solo che quello è pur sempre Stiles e se non vi urlate addosso non sareste voi stessi. 

"Non riesco a decidere se voglio ucciderti o baciarti!" 

Gli hai quindi detto, sbalordendo lui, ma soprattutto te stesso, perché continui a perdere il controllo in sua presenza e ti maledici per aver detto quelle cose davanti a tutti gli altri. 

"Beh, dato che sei solito prendere decisioni del cazzo, lascia che questa volta decida io!" ti risponde Stiles a tono, per poi premere le labbra sulle tue. 

E tutto torna al suo posto: il cuore di Stiles che batte all'impazzata, il suo profumo, i tuoi artigli che rientrano e le tue mani che, finalmente, sfiorano il suo viso, accantonando tutta la furia che ti stava pervadendo dieci secondi prima. 



La parola era "MALINCONICO". 

365 Sterek (2)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant