#221

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Derek è partito da una settimana insieme a Scott, per scovare un covo di chissà quale bestia sovrannaturale e Stiles è già stanco morto. 

Freddie, anche se ha sei anni e ormai è un bambino abbastanza autonomo, è pure sempre un bambino e stare con lui ogni istante a volte è un po' pesante. In più, si aggiunge la preoccupazione per suo marito e il suo migliore amico, quindi la situazione non può che peggiorare. Sa che è una missione poco pericolosa, l'ha studiata con loro e hanno un ottimo piano, e sa che Derek e Scott sono addestrati e tutto. Solo che ha paura lo stesso, terribilmente. 

Ora, finalmente, sono le undici di sera e Freddie è crollato nel suo lettino, dopo aver quasi distrutto il salotto, spargendo giochi ovunque, e Stiles si è seduto sul divano, stanco morto. Dovrebbe rimettere in ordine, ma gli servono solo dieci minuti prima di ricominciare. 

Si è quasi appisolato quando sente il suono del campanello e salta in piedi per lo spavento. Strano che qualcuno vada lì così tardi, considerato che Scott non c'è e Lydia è in Europa. 

Guarda dallo spioncino e alza gli occhi al cielo mentre apre la porta. "Ti ha mandato lui?" chiede e l'uomo che ha davanti ghigna. 

"Potrei dirti di no, ma mentirei. Non sei felice di avere il mio aiuto, nipote?" 

Stiles si sposta per lasciarlo entrare. "Lo sai che mi inquieti quando mi chiami nipote, Peter."

L'uomo entra, passandogli di fianco e scompigliandogli i capelli, per poi fermarsi al centro della stanza. "Non ho nessuna intenzione di fare le faccende domestiche" dice. "Domani arriva una ditta specializzata. Io mi occuperò solo del mio nipotino portandolo al parco."

Stiles inarca un sopracciglio in perfetto stile Hale. 

"Intendo Freddie, non te" specifica l'uomo. "Anche perché noto che tu hai ben altro a cui pensare. Come mai non me l'avevate detto?" 

"Cosa non ti avremmo detto?" chiede Stiles. 

"Del secondo cucciolo in arrivo" dice, ovvio, l'uomo. 

Stiles si blocca, un giocattolo in mano e gli occhi sbarrati. "Il se-secondo cosa?" chiede. 

"Oddio, non lo sapevi ancora?" chiede Peter, mentre Stiles si porta di istinto le mani sul ventre. 

"No, Derek non mi ha detto nulla, avrebbe dovuto sentirlo come hai fatto tu, no?" 

Peter ghigna. "O lo avete concepito quando l'hai salutato una settimana fa. L'odore non è ancora forte." 

Stiles fa qualche passo e si siede sul divano. "Come faremo? Non so nemmeno tra quanto torna, se ne sarà felice! E con Freddie? Se non vuole un fratellino o una sorellina?" 

Peter gli si siede di fianco, avvolgendogli un braccio intorno alle spalle. "Dubito mio nipote non voglia un altro cucciolo con te, Stiles e lo sai bene. E ce la farete perché siete due bravi genitori e avete tante persone intorno. E Freddie vuole una sorellina, me l'ha detto qualche mese fa." 

Stiles si guarda intorno: la casa in disordine, la cucina sporca, i calzini di Freddie tra i cuscini del divano. E' un caos, ma è casa, è la loro tana e sapere che sta per arrivare un secondo cucciolo gli riempie gli occhi di lacrime. 

"Ecco la giusta reazione" dice PEter, sorridendo. "Sei un bravo papà e anche quel musone costipato lo è. Andrà bene" dice, alzandosi e afferrando i giochi dal pavimento. "Metto in ordine solo perché mi piace la ragazza che verrà domani e non voglio che veda una casa in queste condizioni. 

Stiles aiuta Peter, chiacchierano e poi beve anche la camomilla che l'uomo gli ha preparato. Quando è a letto, prende il cellulare e fa partire una chiamata. 

"Ehi, ragazzino, è arrivata la sorpresa?" 

Stiles ride. "Non definire mai più Peter una sorpresa, Der!" 

"Dai, è lì per aiutarti. Come stai?" 

"Bene, Freddie dorme già da un po'. Tu? Come procede?" 

"Direi che tra due settimane abbiamo finito, sta andando bene."

"Scottino?" 

"anche lui sta bene, ora è al telefono con Allison."

Stiles prende un respiro profondo. "Der, dovrei dirti una cosa e non voglio aspettare due settimane." 

"Cosa succede? State bene?" chiede Derek allarmato. 

Stiles alza gli occhi al cielo, è sempre così protettivo. "Sì, stiamo benone" dice, poi aggiunge. "Stiamo bene tutti e tre."

Derek, dall'altro lato del telefono, smette anche di respirare, Stiles lo sente nettamente. 

"Per tre, non intendi PEter, vero?" chiede, con un tono così speranzoso che a Stiles si scioglie il cuore. 

"No, lupone, non intendo Peter. Stiamo per diventare di nuovo papà." 

Stiles sente Derek tirare su col naso, stanno piangendo entrambi lacrime di gioia. 

"Ma quando me ne sono andato non avevi un odore diverso, come-"

"Beh, la sera prima ci siamo salutati per un bel po' di volte" dice Stiles, sorridendo e facendo sorridere suo marito. 

"E' grandioso, Stiles. Davvero, davvero grandioso!" 

Stiles ride. "Sì, lo è. Mi manchi tantissimo! Ora ancora di più!" 

"Anche tu! Anche voi! Non vedo l'ora di tornare e abbracciarvi e sentire il tuo bellissimo profumo."

Stiles si asciuga una lacrima. "Ti aspettiamo qui, a casa." 



La parola era "SECONDO". 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now