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Derek, all'alba dei suoi 18 anni, vorrebbe solo urlare. Anche ridere. Ma più urlare. 

Ha aspettato diciotto anni per saperlo e ora vorrebbe solo sotterrarsi. 

Da quando è piccolo gli è stato detto "Derek, a diciotto anni ti sveglierai con una parte del corpo nera, come fosse un tatuaggio. Avrai l'impronta di una mano e quella sarà la mano della tua anima gemella. Quando la incontrerai, un giorno, sappi che ti toccherà proprio in quel posto e, appena vi toccherete per la prima volta, la tua parte nera e la sua, diventeranno del colore dell'arcobaleno. Poi spariranno." 

A Derek aveva sempre affascinato quella storia, quel loro modo di trovare l'amore, di capire chi è destinato ad essere il compagno della tua vita. 

Per tutta la vita, aveva visto tante persone andare in giro col palmo della mano destra annerito. Era il segno più comune, ovviamente. Tanti, quando si conoscono, si stringono la mano per presentarsi, no? 

C'era chi, invece, soffriva molto, perchè gli capitava di avere un gomito colorato, o solo le nocche della mano. In quel caso c'era il rischio che avrebbero potuto solo sfiorare la loro anima gemella, magari senza nemmeno accorgersene. 

Derek sperava vivamente di non far parte del secondo caso. Voleva svegliarsi con la mano destra nera, vivere tranquillo e aspettare l'arrivo della sua anima gemella. Non cercava ancora l'amore, non ne sentiva ancora il bisogno, ma desiderava comunque trovarla, un giorno. 

Solo che quella mattina si è svegliato, si è guardato le mani e niente, nessun segno. Nemmeno sulle nocche, per fortuna, o piccoli segni sulle braccia. Niente di niente. 

Quindi si era alzato, era andato di corsa in bagno e si era spogliato per mettersi davanti allo specchio. Niente, zero. Era il suo corpo di sempre. 

Stava per disperarsi, quando aveva alzato lo sguardo e aveva cominciato a disperarsi ancora di più. 

Ora è fisso davanti allo specchio da almeno dieci minuti e lì, in bella mostra sulla sua guancia sinistra c'è una piccola mano nera. Dita lunghe che gli avvolgono la guancia e la mandibola. 

Derek vuole urlare. 

E urla davvero. Lo fa da solo, poi con sua madre e le sue sorelle. Urla con chiunque gli rivolga la parola, fino a quando suo zio Peter non lo sbatte contro un muro, urlandogli addosso a volta.

 "FATTI CRESCERE LA BARBA E NON FARE LA REGINA DEL DRAMMA, DEREK!" 

Derek lo guarda, poi se lo scrolla di dosso. 

"Mi fa incazzare lo stesso!" 

"Ti fa incazzare solo perché qualcuno ti prenderà a schiaffi!" lo prende in giro lo zio. Derek va a chiudersi in camera. 

Segue il suo consiglio e non esce di casa per una settimana, fino a quando la sua barba non copre totalmente quel segno. Ha anche avuto modo di pensare: non deve per forza essere uno schiaffo, se fosse una carezza? O se si sporcasse la guancia e qualcuno volesse pulirlo? Ci sono tante alternative e poi chissà quando succederà. 

Quindi, di sabato, decide di uscire e lunedì tornerà anche a scuola. Esce di casa e si avvia verso la moto, con la voglia di andare veloce e verso il mare. Resta lì qualche ora, poi torna a casa più rilassato e chiede anche scusa alla sua famiglia per le crisi isteriche di quei giorni. Laura e sua mamma lo abbracciano, mentre Cora gli fa solo un occhiolino e gli dice "io credo che sarà una carezza". 

Passano i mesi e Derek supera anche le prese in giro dei suoi amici. Okay, sono durate solo due giorni, perché li ha terrorizzati minacciandoli di farli espellere dalla squadra, ma sono dettagli. 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now