365 Sterek (2)

#322

Quella mattinata si sta rivelando sempre peggio. 

Sei uscito di casa e, nonostante i nuvoloni, hai dimenticato l'ombrello. Ovviamente si è scatenato un temporale subito dopo e sei arrivato a lavoro con i vestiti fradici. Per fortuna la tua divisa era nell'armadietto, quindi hai potuto fare il turno con abiti asciutti e in condizioni decenti. 

A fine turno, alle due del pomeriggio, hai deciso di non voler tornare a casa per cucinare, quindi ti sei fermato alla paninoteca vicino l'ospedale. Hai preso quello che prendi sempre, il tuo panino preferito, solo che questa volta faceva davvero schifo. Probabilmente al cuoco era caduto tutto il barattolo di peperoncino dentro, perché non eri riuscito a dare più di tre morsi. 

Eri quindi uscito da lì, con lo stomaco in fiamme, e ti eri diretto verso casa, deciso a startene a letto fino a domani, perché quella non sembrava essere proprio la tua giornata. 

Solo che ora, ora che sei a duecento metri dal portone del tuo palazzo, ti si è parato davanti un pazzo che ti sta guardando con occhi sbarrati e bocca aperta. 

Tu non sei scorbutico, soprattutto non lo sei con gli estranei o con chi, come questo ragazzo, è in difficoltà, ma vuoi davvero andare a casa. Quindi, gli sorridi e tenti di sorpassarlo. 

Solo che lui sembra non essere d'accordo e ti afferra un braccio. Un po' ti spaventi e cerchi di divincolarti, ma poi ti fermi, quando il ragazzo parla. 

"Sei Derek Hale, vero?" ti chiede, con gli occhi che luccicano e sorridendo. 

Tu lo guardi meglio. Ti fermi con lo sguardo nel suo, poi guardi il suo viso, il suo naso a punta. I suoi capelli castani. 

"Cazzo, sei Stiles?" gli dici e ora anche tu devi avere un'espressione da folle. 

- Quindici anni prima 

Sei lì, in spiaggia, con il corpo caldo di Stiles avvinghiato addosso. Il rumore del mare, la luna e un leggero venticello e i suoi baci sulla guancia. Volti la testa, per guardarlo e gli sorridi. 

"Stai davvero bene?" gli chiedi. 

E' stata la sua prima volta, ha quindici anni e tu ne hai diciotto. In realtà è stata anche la tua prima volta, con un ragazzo. Non volevi, non volevi farlo in spiaggia di notte e non volevi che Stiles perdesse la sua verginità in una avventura estiva, ma... ma era stato inevitabile. 

Vi siete conosciuti solo dieci giorni prima. Mentre giocavi a beachvolley con le tue sorelle lo avevi notato a bordocampo. Era ricoperto di crema solare e vi guardava quasi estasiato. Era stata Laura a chiedergli di giocare con voi. 

Era pessimo. Non aveva preso nemmeno una palla ed era caduto così tante volte che sembrava una cotoletta impanata. Avevi decretato la disfatta della sua squadra, poi eravate andati tutti a fare un bagno. 

Lì, in acqua, avevate chiacchierato, avevi saputo qualcosa di lui. Era lì in vacanza con suo padre, dopo tanto tempo che non ne facevano una. Andava ovviamente al liceo, era iperattivo e gli piaceva il blu. 

Lo avevi incontrato tutti gli altri giorni e Laura aveva cominciato anche a prenderti in giro. Diceva che eri cotto. E aveva ragione. 

Da lì a quel momento, in spiaggia, era sttao tutto frenetico. Vi eravate baciati la prima volta in acqua, mentre Stiles cercva di salirti sulle spalle per fare un tuffo e tu, invece, cercavi di farlo cadere. Ti si era avvinghiato addosso come un polipo e tu, avendolo così vicino, non avevi resistito e lo avevi baciato. 

Erano stati baci, tanti baci, abbracci, tramonti in spiaggia e passeggiate sul lungomare tra le bancarelle. 

Quella sera, la tua ultima sera lì, era stato lui a chiederti di passarla da soli in spiaggia e non avevi avuto niente da ridire. Così come avevi smesso di protestare dopo che aveva cominciato  abaciarti il ollo, a sfilarti la maglia e aprirti i jeans. 

Fare l'amore con Stiles, nonostante la sabbia, nonostante il vento, era stato bellissimo. Nulla a che vedere con Kate, la tua ex pazza. Nulla a che vedere con tutto il resto. Con Stiles era stato semplicemente perfetto e giusto e sicuramente indimenticabile. 

"Sto davvero, davvero bene, Der" ti risponde e ti allunghi a baciarlo a stampo. Ti guarda, ti sorride, il sorriso più bello che tu abbia mai visto. 

"Non voglio dimenticarmi di te" gli dici. 

"Io so che non mi dimenticherò mai di te, Derek Hale." 

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Stiles sorride. Anche se sono passati quindici anni e ora non è più un ragazzino, ha lo stesso meraviglioso sorriso. 

"Allora non ti sei dimenticato di me!" ti dice, puntandoti un dito contro il petto. Tu lo prendi con la tua mano, stringendolo. 

"Come avrei potuto? Laura ancora mi rinfaccia di averla abbandonata per l'intera vacanza" gli dici sorridendo. 

Lui ricambia, poi si fa serio e ti scruta. "Ho qualcosa in faccia?" gli chiedi. 

"Oh, no" dice. "Pensavo solo che sei diventato un gran bel pezzo di figo!" 

Scoppi a ridere. "Anche tu non sei niente male, ragazzino."

"Ehi, ho trent'anni ora, non più quindici!" 

"E quindi, da vero adulto" dici, prendendo coraggio. "Posso invitarti a cena? Una vera cena che non sia una bancarella sul lungomare?" 

"Der" dice e quel soprannome ti scioglie dentro. Nessuno ti ha mai chiamato così oltre lui. "Tu puoi portarmi dove cavolo ti pare." 

Scoppi a ridere, poi gli passi il tuo cellulare. "Scrivimi il tuo numero e il tuo indirizzo, ti passo a prendere alle otto." 

Stiles ti sorride ancora e ubbidisce, poi ti ripassa il telefono e leggi. 

"Stiles, da quanto abiti qui?" chiedi. 

"Oh, da due giorni, sono ancora pieno di scatoloni e dovrò scavare per trovare una camicia." 

Scuoti la testa incredulo. "A che piano stai?" chiedi. 

"Al tredicesimo, cioè il penultimo. Sopra c'è il super attico da ricconi" dice, facendo una vocina disgustata sull'ultima parola. 

Ora stai proprio ridendo, lui ti guarda interrogativo. 

"Stiles" gli dici. "Abito io nell'attico." 

La parola era "PAZZO". 

@giannina27 questa è per il tuo compleanno! Anche se nonho esaudito la tua richiesta sulle cose sconce, magari ci ho preso con la dolcezza! Ancora auguri! :) 

Per chi voleva vederlo, qui sotto il tatuaggio. Spero si veda.

Myosotis e Ànemos.