#264

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Stiles entra in classe, come sempre, continuando a chiacchierare con Scott, senza nemmeno guardarsi intorno. Arrivano ai banchi, continuano a discutere sul motivo per cui, secondo Scott, lui potrebbe alzare il martello di Thor e Stiles è così preso dalla conversazione che, quando sente un colpo fortissimo sbattuto sulla cattedra, quasi urla per lo spavento.

Si gira di colpo verso la fonte del rumore, che dovrebbe essere il professor Dawson, quello di storia, e quasi urla di nuovo.

Quello che ha sbattuto il registro contro la scrivania è Derek Hale. Il suo Detek Hale.

Cioè, non proprio suo, ma quello che conosce da qualche anno, a cui ha salvato qualche volta la vita e che gliel'ha salvata a sua volta. Lo stesso Derek Hale che Scott considera suo ero e fratello maggiore. Lo stesso Derek Hale che ha iniziato a parlare.

"Il vostro professore ha preso qualche settimana di malattia, quindi hanno chiamato me per sostituirlo. Sono Derek Hale, piacere di conoscervi."

Stiles sapeva che Derek fosse laureato in storia, ma non si sarebbe aspettato quello. Mai.

Tace e comincia a cercare di ascoltare la lezione, anche se guardare Derek parlare, con quella camicia addosso, non è per niente facile. Cioè, non è facile farlo senza pensare a fare del sesso selvaggio con lui.

Non che sia mai successo, ma Stiles fantastica spesso su ciò.

Prende una penna, ma, invece di scrivere, comincia a farla scattare insistentemente, fino a quando Danny, dietro di lui, non gli dà un calcio nello zaino.

"Stiles, se sei sessualmente frustrato, posso darti io una mano, non c'è bisogno di prendersela con una penna!" Dice bisbigliando.

Stiles si gira a guardarlo. "Non dirò che non è vero e non dirò che non abbia voglia di divertirmi con qualcuno. Ma mi dispiace, Danny Bello, non sei il mio tipo."

"Peccato, avrei saputo come farti divertire" e gli fa un occhiolino.

Stiles sta per rispondere, ma un urlo lo interrompe.

"STILINSKI!" tuona Derek e Stiles lo guarda.

"Sì?"

"Lei si ferma dopo la lezione, è in punizione!"

Stiles sente quelle parole diritte tra le gambe. Soprattutto l'ultima. Deglutisce. Annuisce. Non ci prova nemmeno più a seguire la lezione.

La sua testa comincia a fare tanti di quei film mentali, tutti porno, che quasi comincia a sudare.

Quando suona la campanella per la fine dell'ora, guarda solo Scott che, dopo aver alzato gli occhi al cielo e avergli detto di calmarsi, se ne va.

La parola era "MARTELLO".

E sì, giuro che domani la conrinuo, ma ora non ho proprio tempo.

Tutta per Panpu.

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