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Stare seduto in quella sala d'attesa ti sta logorando anima e corpo.
Sai che non puoi lamentarti, che non devi lamentarti, ma non puoi nemmeno fare a meno di pensare che stai soffrendo come mai prima d'ora.

Hai perso la tua famiglia, hai perso un branco, hai perso una tana e hai praticamente perso la tua vita più e più volte. Ma niente è paragonabile al dolore che stai provando in questo momento.

Ti ha chiamato Scott solo due ore prima e hai superato parecchi limiti di velocità per correre lì. Eri per strada, forse dovevi fare la spesa, ma nemmeno lo ricordi. Ricordi solo le sue parole.

Stiles è in ospedale, non sapevamo stesse così male, sorrideva e usciva e invece...Derek, corri qui.

E tu avevi capito.

Leggevi il suo blog ogni giorno, pubblicava un aforisma al giorno e, nell'ultimo mese era diventato cupo, chiuso e sembrava mancare la speranza che, invece, legevi jn quelle brevi frasi fino a poco prima.

Avevi cominciato a preoccuparti e a pensare di chiamarlo, o addirittura di farti trovare in camera sua come ai vecchi tempi, ma, da codardo, non lo avevi fatto.

Lo avevi abbandonato, due anni prima e lo avevi fatto ora pir notando il suo umore. Avevi avuto paura, ma Stiles, a quanto pare, ne aveva molta di più. Di qualcosa di molto buio.

Eri arrivato lì che era già in sala.

Gli devono fare un trapianto di fegato se si trova un donatore, ma per ora stanno cercando di tenerlo in vita.

Era stata Lydia a parlarti. Scott non ti aveva nemmeno guardato.

Quindi ora sei lì, il cuore che batte furioso e gli occhi sbarrati. Eppure pensavi di essere scappato per il suo bene. Eppure pensavi di aver preso la decisione giusta. Eppure gli avevi fatto troppo male...

Sei lì, vedi il medico uscire, vedi Scott piangere e lo sceriffo quasi perdere i sensi. Senti solo parti del discorso.

Terapia intensiva.
Coma farmacologico.
Stress.
Sostegno.
Urlava il nome di un certo Derek.

Ti si blocca il respiro. Sapevi, ma averne la prova ti distrugge.

Ma hai distrutto di più Stiles e non vuoi che succeda ancora. Non vuoi fare del male alla persona che più ami.

Esci di corsa dall'ospedale e ti trasformi poco dopo. Hai bisogno di correre, di essere un animale. Anche se ti sei già comportato da animale quando l'hai lasciato quella sera, dicendogli che per te non era niente.

Ma per te era tutto.

Corri, corri fino al sorgere del sole, poi, con i pensieri più in ordine, torni all'ospedale.

Scott e lo sceriffo sono addormentati sulle panche in sala d'attesa, in modo scomposto. Li guardi, sentendoti ancora più in colpa, ma passi oltre ed entri nella stanza di Stiles. Hai sentito il suo battito oltre la porta.

Lui è lì, magro, espressione corrucciata e fin troppi fili nelle braccia, tubi nel naso.

Ti avvicini, glissa costi una ciocca di capelli dalla fronte e lasci andare una lacrima, per la prima volta dopo anni.

Non hai fatto in tempo, forse, e sai che te ne pentirai per tutta la vita, ma devi provarci.

Prendi la sua mano e cominci a portargli via il dolore. Lo senti tutto, senti anche la puzza dei farmaci. Prendi tutto fino a quando non ti gira la testa e anche oltre. Fino a quando non vedi tutto nero.

Ehi, Sourwolf, sei davvero venuto a salvarmi? Vuoi davvero che io riprenda a vivere? So di stare messo peggio di te, ma vederti prendere il mio dolore mi distrugge. Smettila, Derek. Smettila subito. Non è colpa tua. Tu hai preso una decisione che ha avuto conseguenze su di me, ma non è colpa tua. Il dolore è mio, fammelo sentire. Fammi sentire vivo. E, se vuoi che io torni da te, non andare più via.

Ti svegli di colpo. Sei ancora lì, stretto alla mano di Stiles, il beep dei macchinari nelle orecchie.

La sua espressione sembra più serena, anche se è un po' sudato. Gli accarezzo piano la fronte.

"Sei il mio comoagno" dici. "Torna da me."





La parola era "TRAPIANTO".
scusate per la tristezza.

Ah, stamattina mi ha anche punta una vespa.

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