#340

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Derek esce sul portico e sorride. Stiles è seduto sulla sua sedia a dondolo, mentre guarda i bambini correre nel loro angolo di riserva. 

Prende uno scialle che è appoggiato sul bracciolo di quella che invece è la sua poltrona e lo appoggia sulle spalle di suo marito. 

"Ragazzino, è autunno inoltrato, prendi freddo" gli dice e Stiles alza gli occhi nei suoi. 

"Ragazzone, ho settantaquattro anni, quando smetterai di chiamarmi ragazzino?" dice, stringendosi nella lana calda. 

"I miei cinque anni in più sono sempre gli stessi" risponde a tono, sedendosi. 

"E ti odio perché te li porti meglio di me. Tu e i tuoi poteri lupeschi! Sei bellissimo anche con quei capelli quasi tutti bianchi!" 

Derek sorride a quel complimento velato di Stiles, ma non è d'accordo. E' Stiles quello ad essere sempre meraviglioso: nonostante i segni evidenti degli anni, ha sempre lo sguardo vispo e di quel meraviglioso color caramello. Lo sguardo del ragazzino che ha incontrato quando aveva ventidue anni e Stiles diciassette. 

Qualcosa impatta contro le sue ginocchia e gli si arrampica addosso. 

"Nonno! Nonno! Quando torna papà?" 

"A momenti, cucciolo. Non vuoi stare più con i tuoi nonni?" chiede, sentendo la risata di Stiles. 

"Certo! Però ho dimenticato un gioco a casa e ci voglio giocare!" 

Jamie è il figlio di Robert, ha sette anni e tantissime parole da dire. Anne, la sua gemella, arriva poco dopo. Robert, invece, ha quarant'anni.

"Nonno Stiles, in braccio!" dice, e Stiles la tira su, mentre lei si aiuta con le gambe. 

Restano un po' lì in silenzio, poi qualcuno esce dalla porta di casa. 

"Nonni, ha chiamato mamma e ha detto che domani non lavora, quindi pranziamo qui. Torna tra un'ora. Ah, e domani c'è anche papà."

Derek annuisce verso Rebecca, diciassette anni e figlia di Claudia, la prima figlia sua e di Stiles. 

Lei è umana, mentre Robert è un mannaro, così come i due gemellini. 

Claudia è sposata da diciassette anni con Frank, Robert invece convive con la sua compagna, Vivenne, da otto anni. 

"Tesoro, ci racconti chi è quel ragazzino che ti ha accompagnata qui da scuola?" chiede Stiles a Rebecca che arrossisce. 

"L'avete visto?" 

"Certo che no, vi siete nascosti bene, ma tuo nonno è un lupo e vi ha sentiti lo stesso. Sei poco furba quanto tua mamma" le dice sorridendo. Rebecca arrossisce ancora di più. 

"Okay, è Tony, un mio compagno di classe. Cioè, di un'altra classe, è di un anno più grande." 

"E Tony lo sa che deve tenere le mani a posto?" chiede Derek, mentre Stiles gli dà una gomitata in un fianco. 

"Nonno!" protesta la ragazza, facendo scoppiare a ridere Stiles. 

"Ehi, bisogna mettere le cose in chiaro." 

"Der, ma se quando avevo diciotto anni mi invilavi le mani nelle mut-" 

"STILES! I BAMBINI!"

"Dove infilavi le mani, nonno?" chiede Anne. 

"Nella sua bocca per farlo tacere!" 

La bambina ride e con lei suo fratello. Stiles fa eco alle sue risate, mentre rebecca si siede ai loro piedi. 

Tutto è perfetto, la loro famiglia è felice e Derek non avrebbe mai pensato di vivere una vita così piena di emozioni. Emozioni belle e piene d'amore. 







La parola era "SCIALLE". 

Non avevo mai scritto di loro da grandi, molto grandi. Ammetto che mi sembra un po' strano, ma mi fa così tenerezza pensare a Derek che vede la sua vita felice, completa e piena d'amore. 

Blu. 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now