#218

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Derek sta per mettersi a tavola, dopo una mattinata sfiancante, e mangiare, finalmente, quando suona il telefono. 

"Pronto?" risponde, senza nemmeno aver letto il nome. 

"Ehi Der!" urla Stiles. 

"Stiles non urlare." 

"Scusa" risponde l'altro. "Posso venire da te? Che stai facendo?"

"Non dovevi andare ad un appuntamento con quel tipo che avevi conosciuto online?" chiede, mettendo il vivavoce e cominciando ad affettare il pane. 

"Sì ed è già finito. Ho pure già mangiato, tu hai mangiato?" 

Derek guarda il piatto di pasta che si sta raffreddando. "No, lo stavo per fare ora."

"Ma sono le tre del pomeriggio!" urla ancora Stiles. "Allora? Posso venire?" 

Derek gli dice che sì, può andare a casa sua, ma che deve portare del gelato, poi mette giù. 

Stiles arriva mezz'ora dopo, dando a Derek anche il tempo di pranzare, con un barattolo di gelato affogato al cioccolato. 

Si siedono sul divano, cucchiai alla mano. 

"Allora, cosa aveva questo tizio che non andava?" chiede Derek. 

"Io non ho detto che non è andato bene."

Derek inarca un sopracciglio. "Non mi hai chiamato urlando e anche ora non lo stai facendo. Quindi, non ti piace." 

Stiles lo guarda indignato. "Non sono mica un dodicenne!" 

Derek nemmeno gli risponde, continuando a mangiare il gelato. Stiles, quando finisce, appoggia la testa sulla sua spalla. 

"So che non lo conosco e che forse è normale, ma non mi sentivo a mio agio. Forse non sono abituato ad uscire e conoscere gente. Credo di averlo fatto a quindici anni l'ultima volta."

Derek appoggia la testa alla sua, baciandogli i capelli. "O, semplicemente, non era quello giusto."

Stiles si stringe ancora un po' contro il fianco di Derek, avvolgendogli un braccio intoro alla vita. 

"Per tutto il tempo ho pensato: quando finisce questo appuntamento, poi passo da Der, prima di andare a casa." 

"Sei innamorato del mio abbonamento a Netflix, lo so!" lo prende in giro Derek, solleticandogli un fianco. Stiles si dimena, fino a quando l'altro non smette, stringendoselo contro, baciandogli una tempia. 

"Io credo di essere innamorato di te, Derek."

Derek sente che Stiles ha tipo sputato fuori quella frase, come se l'avesse trattenuta dentro per troppo tempo o se ne fosse reso conto solo ora. Non sa cosa rispondere, quindi resta in silenzio, ma senza sciogliere la presa. Stiles continua a parlare. 

"Adoro quando mi abbracci, quando mi dici cose belle. Sei il mio migliore amico, il mio lupo protettore e sei bello, gentile, buono. Sei burbero, ma solo in apparenza, perché in fondo sei sentimentale e romantico. E, poi, ho una costante voglia di baciarti già da molto tempo, qualcosa deve pur dire!" 

Derek sbuffa un sorriso, poi si gira, per mettere un dito sotto il mento di Stiles e spingerlo a guardarlo negli occhi. 

"Già, qualcosa deve pur voler dire" dice, per poi appoggiare le labbra su quelle di Stiles. 



La parola era "PANE". 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now