#319

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Stiles odia stare da solo a casa quando piove. E quella mattina sembra sembrava stesse per arrivare un supermega temporale (anche secondo il meteo). Quindi aveva chiamato Scott, poi Lydia e addirittura Liam per chiedere compagnia. Ma il primo stava probabilmente ancora dormendo, Lydia era dal parrucchiere e Liam aveva una gita fuori porta con suo zio. 

Quindi, niente, Stiles si era messo nella Jeep e si era diretto al loft di Derek. Sperando di non trovarci anche PEter, o il temporale sarebbe stato molto meglio. 

Aveva guidato tranquillo, sobbalzando solo per qualche tuono, ed era arrivato giusto in tempo, dato che aveva cominciato a piovere mentre era ancora sulle scale (niente ascensore, sarebbe potuta saltare la corrente e non voleva proprio rimanerci secco per un attacco di claustrofobia).

Era quindi entrato al loft, come sempre, senza nemmeno bussare. L'ambiente era super silenzioso, poco luminoso dati i nuvoloni neri e sembrava non esserci nessuno. 

Quindi ora Stiles si sta guardando intorno, ha lanciato lo zaino sul divano e sta per chiamare Derek a gran voce quando dalle scale vede proprio il padrone di casa. 

Derek sembra essersi appena svegliato, ha i capelli arruffati, si sta stropicciando un occhio col pugno della mano destra come fanno i bambini e sta sbadigliando. 

Stiles gli va in contro, quasi intenerito e, sì, quasi anche eccitato, perché Derek è anche senza maglietta e indosssa solo dei pantaloni grigi di una tuta. 

"Buongiorno, Sourwolf!" dice, sorridendo, mentre Derek gli passa di fianco e...

E gli stringe un fianco, stringendoselo addosso e baciandgli una tempia. 

Stiles sente il suo cuore fermarsi, poi riprendere a battere furiosamente. Quasi nemmeno riesce a sentire Derek che mormora un "Cosa ci fai qui, ragazzino?" contro la sua tempia. Quasi nemmeno riesce a sentire il proprio corpo. Quello di Derek però lo sente benissimo. Sente benissimo il braccio che gli stringe la vita. Sente benissimo le labbra contro la tempia e il suo respiro sulla pelle. 

Tutto questo è assurdo. 

"Non-non mi piacciono i temporali" riesce a dire, recuperando un po' di lucidità. 

Derek annuisce, poi lo lascia andare e si dirige verso la cucina. Stiles resta lì imbambolato per qualche istante, poi lo segue. 

Lo guarda preparare il caffè, versarselo in una tazza e non zuccherarlo. Lo guarda sedersi su uno sgabello, appoggiare i gomiti sul bancone e sorseggiare. Poi Derek alza lo sguardo, allunga una mano verso di lui, facendogli cenno di raggiungerlo. 

Stiles si sente un automa, mentre si avvicina e il cuore perde ancora un battito quando Derek lo fa posizionare in piedi tra le sue gambe e lo abbraccia forte. 

"nemmeno a me piacciono i temporali" dice il mannaro. "E stanotte ho sognato che il branco veniva attaccato da una strega e non riuscivo a salvarti. Quando ti ho visto qui poco fa, ho pensato fossi tipo un fantasma, ma poi ho sentito il tuo odore e mi sono calmato. Ma ormai il mio lupo aveva preso il sopravvento, approfittandosi del mio scarso controllo quando ho sonno."

Stiles ritrova il controllo del proprio corpo e muove le braccia, fino a stringerle intorno al collo di Derek. 

"Quindi, appena sveglio, non controlli gli istinti del lupo, mh?" chiede, con le labbra contro il suo collo. Sente Derek sbuffare una risata. 





La parola era "TEMPORALE". 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now