#335

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Derek è stanco. Troppo stanco. 

Ha appena messo piede in camera da letto, quando qualcuno dà due colpi forti alla porta. 

"Avanti" dice, con tono scocciato. 

"Ehi, bel nipote!" 

Peter entra e, senza essere invitato, si siede su uno dei divanetti. Derek lo guarda, poi continua a spogliarsi. Odia dover portare tutti quegli abiti e l'armatura tutti i giorni, anche quando non ha incontri formali e nessuna visita fuori dalle mura del castello. 

Lascia cadere tutto sul pavimento, poi si gira verso suo zio che ancora lo guarda ghignando. 

"Cosa ti porta qui, Peter?" 

"Non posso solo voler salutare il mio re?" chiede l'altro. Derek nemmeno risponde. Si infila una tunica bianca, poi incrocia le braccia sul petto. 

"Oh, e va bene. Sono qui per farti un regalo."

Derek sente un brivido lungo la schiena. Peter non è mai una buona cosa, se poi è associato alla parola regalo, lo è ancora meno.

"Fai come se avessi accettato, Peter." 

"Oh, mi dispiace, è già fuori la porta." 

"Peter, se è una nuova spada o un forziere pieno di oro, sai già che non me ne faccio nulla. Soprattutto se rubati e poi devo avviare delle estenuanti guerre per pararti il culo."

Peter ride. "Nipote caro, è successa una sola volta e quel tesoro l'ho davvero trovato per caso. Questa volta, però, non è nulla di materiale." 

Derek ora comincia davvero a preoccuparsi. "Peter, nemmeno gli animali mi piacciono." 

"Sta' zitto e lascia fare a me. Ti ho preso uno schiavo." 

Se Derek potesse, farebbe fuoriuscire fuoco dal naso per ammazzarlo in quel preciso istante. Okay che Peter è sempre stato strano, al di fuori delle regole, ma non si è mai spinto fino a quello. Derek ha reso illegale la compravendita di persone da almeno due anni, come diavolo gli è saltato in mente? 

"Peter, te lo chiedo una volta sola. Stai scherzando, vero?" 

"Oh, no, anzi! Lui è proprio qui, fuori dalla tua camera, in attesa di essere ricevuto. Ovviamente sa fare tutto, ma io vorrei lo usassi, beh...che vi faceste compagnia a vicenda soprattutto a letto. Ultimamente sei molto nervoso e un po' di sesso potrebbe farti decisamente bene. Quant'è che non scopi? Due ann-"

"PETER!" 

Derek sbatte una mano sul tavolo in legno, la rabbia che gli monta dal petto. L'uomo si zittisce subito, probabilmente preso alla sprovvista. Derek cerca sempre di non arrabbiarsi e non urlare, ma quello è davvero inammissibile. 

"Tu ora esci di qui, liberi quel povero ragazzo, lo rimandi a casa sua o da qualsiasi posto venga e mi dici dove l'hai trovato, chi te l'ha venduto e poi me li porti qui il prima possibile. Sono stato chiaro?" 

Peter annuisce, poi fa un inchino sorridendo e se ne va. 

Derek si lascia cadere sul divano, le mani tra i capelli. Dovrebbe far punire anche suo zio, deve farlo per forza. Si toglie la tunica, cominciando a mettere ordine tra i vestiti lasciati sul pavimento poco prima e Sta pensando di chiamare i suoi consiglieri per un incontro straordinario, quando sente di nuovo un colpo alla porta e la rabbia ritorna. Sa che è Peter. Certo che lo sa. 

Non si preoccupa nemmeno di essere ancora in mutande e spalanca la porta. 

Solo che davanti a lui non c'è suo zio. E' una figura minuta, ma alta. Ha un mantello con il cappuccio calato sulla testa e la testa bassa. Derek non riesce a vederne il volto, ma subito capisce. Quello dev'essere il povero schiavo. 

365 Sterek (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora