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Stiles si avvicina alle tabelle affisse al muro della scuola, mentre gli sudano le mani. Sa che è stato bravo, che avrà sicuramente voti alti, ma è in ansia lo stesso. Se non ha il massimo dei voti in tutte le materie scientifiche, poi scordarsi la borsa di studio e, di conseguenza, il potersi iscrivere ad astrofisica che è troppo cara. 

"Ehi, sfigato, cos'è questa agitazione? Paura di non aver preso tutti dieci?" 

Derek Hale, ultimo anno come lui, capitano della squadra di basket da cinque anni e spina nel fianco di Stiles da quando ne avevano dodici. 

"Hale, tu ripeterai anche quest'anno o hanno deciso di promuoverti per pietà?" 

Derek aveva ripetuto solo un anno, il quarto, perché aveva incontrato brutte compagnie e a scuola non ci andava quasi mai. Quando ci andava, era per prendere in giro Stiles. PEr prenderlo in giro e difenderlo dai bulli che non si limitavano agli sfottò. A Stiles tutto quello era sempre sembrato strano, ma si limitava a rispondere a tono, sempre, da anni. 

"No, quest'anno ho preso ripetizioni private e mi hanno addirittura messo nove in matematica."

Derek gli fa un occhiolino, poi se ne va, lasciando Stiles con un mezzo sorriso sulle labbra. 

Sorriso che sparisce man mano che si avvicina a quei grandi fogli affissi alle porte della scuola. 

Si trova lì, di fronte, deve solo cercare il suo nome in basso e poi scorrere la riga per leggere i voti di ogni materia. 

"Forza, Stiles!" si dice, puntando l'indice sul proprio nome e scorrendo. 

LEtteratura: 8. 

Lingue straniere: 8. 

Otto in tutte le altre materie umanistiche. 

Matematica: 10. 

Scienze: 10. 

Biologia e chimica: 10. 

Stiles chiude gli occhi. Sa che manca solo il voto di fisica, quello più importante e quello a chio tiene di più. 

Dieci. 

Ce l'ha fatta. Ce l'ha fatta davvero e può andare a NEw York! 

Quasi gli tremano le gambe quando, allontanandosi, scende i gradini della scuola e torna alla macchina. Durante il tragitto scrive a Scott e a Lydia, mentre a suo padre preferisce dirlo dal vivo a cena quella sera. 

Sta per aprire la portiera dell'auto, quando si sente afferrare il polso, impattare contro qualcuno e sollevare da terra. 

Derek lo stringe, facendolo ruotare, manco fosse una principessa Disney. 

"Sono così fiero di te, ragazzino!" gli dice, quando lo rimette con i piedi per terra. 

Stiles sorride, sorride come poche volte ha fatto nella sua vita, mentre ha ancora le braccia intorno al collo del suo ragazzo. 

"E io sono fiero di te, ragazzone! Sei un genio della matematica, ora!" 

Derek gli dà un morso giocoso ad una guancia. "Tutto merito tuo, no?" 

"Ovvio" ghigna Stiles. "Andiamo a festeggiare? Tanto papà torna direttamente per cena."

"Mi stai invitando a casa tua?" 

Stiles annuisce frenetico. "Certo che sì! Devi pur pagarmi per il voto che hai avuto grazie alle mie lezioni!" 

Derek sorride. "Mi pare che è dalla terza lezione che ho cominciato a pagarti, Stiles." 

Stiles scoppia a ridere, prendendo poi Derek per mano. 

"Salta su, dai!" 





La parola era "TABELLE". 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now