#321

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Derek non ne può più.
Davvero. Sta diventando esasperante. E ridicolo. Sta diventando ridicola la situazione, ma anche lui stesso.
Non riesce a credere di star vivendo una situazione simile. Un cliché di questo genere. È assurdo.

E si sta ripetendo queste cose come ogni santa mattina, mentre guarda fuori, in giardino.

"Fratellino, così lo consumi."

Derek quasi sobbalza quando Laura entra in cucina e gli passa una tazza d caffè, indicando l'esterno. "Perchè non vai a parlargli?"

Derek si gira a guardarla. "Sei impazzita?"

"E perchè?"

"Perché ha diciannove anni, va ancora al college e per pagarselo sta facendo il giardiniere a casa nostra, pagato da Peter ed è il figlio dello sceriffo?" Chiede retorico.

Laura alza gli occhi al cielo. "Avete solo otto anni di differenza, se va al college vuol dire che pensa al futuro e non farà il nostrogiardiniere a vita e lo sceriffo ti conosce da quando sei nato e ti vuole bene."

"Laura!" La riprende Derek.

"Cosa?"

"È...è Stiles! È un ragazzino."

Laura gli toglie la tazza vuota dalle mani e la appoggia bel lavandino,poi si riavvicina alla finestra, picchiettando sul vetro.

"Laura, cosa diavolo fa-" Derek non riesce a terminare la frase perchè Stiles si è girato verso di loro ed è arrostito di botto. Poi ha salutato timido con la mano.

Laura, di tutta risposta, apre la finestra e urla. "Stiles! Buongiorno!"

"Ciao Laura! Ci-ciao Derek..." risponde il ragazzo, abbassando poi lo sguardo. Derek vorrebbe andare lì e baciarlo. Ha questo desiderio impellente, inspiegabile, ma è un pensiero fisso, ormai.

"Stiles!" Urla ancora Laura. "Ip sto per uscire, ma Derek è in casa tutta la mattinata. Quando finisci, entra pure, che ti dà lui la paga della settimana!"

"Oh, sì! Va bene, grazie!"

Laura gli sorride, poi chiude la finestra.

"Fratellino, a quanto pare sei ricambiato. Ma ti consiglio di mettere una maglia addosso, che se entra e ti rivede così, potrebbe venirgli un infarto!"

Derek non fa in tempo a lanciarle uno strofinaccio, che lei sta già salendo al piano di sopra.




Stiles si pulisce gli scarponi sullo zerbino, poi entra dalla porta sul retro. Ha il cuore a mille. Sa di non avere la minima speranza, a anche il pensiero di essere solo con Derek lo agita.

"Derek?!" Lo chiama, per avvisare della sua presenza.

"Sono di sopra! Prima porta a sinistra!"

La voce di Derek gli arriva dalle scale, quindi segue le indicazioni e sale, nonostante il respiro corto. Dà un colpetto alla porta prima di entrare.

"Vieni, stavo dipingendo."

La stanza è grande e illuminata dal sole. Sulle pareti ci sono tantissimi dipinti, milioni di colori e forme. Stiles è così catturato da quelle forme, che nemmeno ha guardato Derek.

"Ti piacciono?" Chiede, attirando la sua attenzione.

Attirando decisamente la sua attenzione.

Derek è al centro della stanza, su quella che sembra una enorme tela, a piedi nudi. Sta indossando solo dei boxer ed è quasi interamente ricoperto di colore. Prevalentemente rosso, come quello che c'è sulla tela.

Stiles non riesce a distogliere lo sguardo dai suoi muscoli, dalla sua pelle colorata, dalle strisce rosse che gli scendono lungo le cosce. 

"Mi piace dipingere con tutto il corpo" dice Derek e Stiles torna a guardarlo in viso. È una visione. È bellissimo. E Stiles si ritrova forse pernla prima volta in vita sua senza parole.

"Vuoi provare?" Parla ancora Derek, andandoci di fronte, scendendo dalla tela. Stiles lo guarda.

"No-non credo di esserne capace. Io...io da piccolo non sapevo nemmeno stare nei bordi mentre coloravo, perchè mi veniva l'ansia" dice tutto di un fiato. Derek sorride.

"Qui non ci sono bordi. Dai, ti piacerà."

Stiles lo guarda. Poi guarda la tela. Poi di nuovo Derek che sorride.



Derek conti ua a sorridergli, sorprendendo anche se stesso. Non ha mai fatto una proposta del genere a nessuno. Nessuno ha mai toccato le sue tele e i suoi colori, ma gli è venuto naturale.

"Puoi togliere anche solo le scarpe" dice.

Stiles sbuffa un sorriso. "Se devo farlo, facciamolo bebe" dice, sfilando la maglia.

Derek non era pronto. Non era proprio pronto a quella vista. Stiles è... perfetto.

Ha la pelle bianca costellata da tanti piccoli nei. È magro, ma allenato. Gli fa venire voglia di ricoprirlo dei colori più belli.

"Bene" dice, mentre il ragazzo sia fila anche i jeans. "Ti piace il blu?"

Stiles annuisce.



Derek gli si avvicina reggendo un piccolo barattolo ricolmo di blu notte.

"Reggilo, io cambio la tela" dice.

Stiles lo vede sistemare una grande tela Immacolata sul pavimento, poi torna da lui e lo prende per mano, fino a trovarsi al centro del quadrato bianco. Prendeilbarattolo di blu e ci infila in dito dentro.

Stiles freme quando sente il dito di Derek lungo il collo, la vernice fresca. Derek gliela lascia scorrere dal collo fino alla spalla, poi passa all'altro lato.

"Girati" ordina e Stiles ubbidisce in silenzio, poi sente la vernice lungo la schiena e le mani di Derek che lo accarezzano.

"Penso sia abbastanza" dice, voltandolo di nuovo verso di sè.

Stiles sa di essere rosso in viso e di avere il respiro corto. "Tu che colore scegli?" Chiede e Derek gli passa un barattolo. Rosso.

"Posso?" Chiede Stiles e Derek annuisce.


Derek non sa cosa gli stia dando i brividi. Se la vernice fresca o le mani di Stiles che lo accarezzano leggete e tremolanti. Sente anche il respiro del ragazzo accelerato, che si infrange sulla pelle bagnata.

Stiles lo fa voltare e gli accarezza piano la schiena, lo ricopre di rosso fuoco e Derek quel fuoco lo sente quasi dentro.

"E ora?" Chiede Stiles, quando ha finito.

"E ora facciamo un'opera d'arte" risponde Derek e, appena vede Stiles sorridere, non resiste più.

Gli stringe il viso tra le mani sporche di blu e appoggia le labbra sulle sue.




Stiles sente una stretta allo stomaco mai sentita prima. Detek l'ha solo sfiorato, ma è così travolgente che quasi gli gira la testa e si ritrova a stringere le mani intorno alle spalle dell'altro.

Gli lascia due segni di vernice rosso fuoco, poi risponde al bacio che si fa sempre più profondo.


"E quindi tutti questi dipinti li hai fatti rotolando sulle tele con le tue conquiste?"

Derek scoppia a ridere, stringendo Stiles a Sè un po'di più.

Sono stesi sulla tela che ormai è dipinta di rosso e di blu. Schizzi di colore, impronte di mani, linee indistinte e schiene.

"Sei la prima persona che abbia mai messo piede qui dentro oltre la mia famiglia" risponde sincero.

Sente Stiles accoccolarsi un po'di più dopo quella risposta.

"Dici che abbiamo fatto davvero una di quelle opere d'arte che espongono nei musei?" Chiede il ragazzo.

"Spero sia una di quelle dal valore incommensurabile, che dura nella storia in eterno."








La parola era "GIARDINIERE".

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now