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Stiles sposta per l'ennesima volta i piedi dal cruscotto, dopo l'ennesima occhiataccia di Derek e guarda fuori dal finestrino. 

Stanno tornando da un weekend fuori col branco, una delle trovate geniali di 
Lydia che, ogni volta che si trovano tutti liberi da impegni, li obbliga a fare le valigie e a partire per due giorni. Non che a qualcuno dispiaccia, ovviamente. 

Gli stanno passando davanti vari cartelli stradali, quando uno cattura la sua attenzione. 

"Uh, Der, da quella parte si va a Las Vegas, tra tipo sette chilometri!" dice, girandosi verso il suo ragazzo. Ragazzo che sta guidando concentrato, con i suoi bellissimi occhiali da sole che lo rendono ancora più bellissimo. 

"Sì, lo so." 

Stiles guarda un altro po' fuori, poi prende un respiro. "Der, e se prendessimo questa uscita e andassimo a sposarci?" 

Stiles si sarebbe aspettato tutte le risposte del mondo, ma non quella che, invece, il suo ragazzo gli dà. 

"Non essere idiota, Stiles."

Così, freddo, alzando gli occhi al cielo e senza dare minimamente peso alla cosa. Non essere idiota. 

Eppure Stiles pensava non ci fosse nulla di idiota nel voler sposare la persona con cui sta da cinque anni. Quella che l'ha scelto come suo compagno, con tutte cose sovrannaturali e lupesche. Non credeva che Derek avrebbe potuto rispondere così. 

Si chiude in un ostinato silenzio, cercando di non piangere, continuando a guardare fuori. Passa meno di un minuti, quando Derek si accosta alla strada, inchiodando e scendendo dall'auto. 

Stiles si guarda intorno stranito, facendo per scendere, ma Derek è già dal suo lato e ha aperto la portiera. 

"Der-" cerca di dire, ma Derek si abbassa alla sua altezza e gli prende le mani. 

"Stammi bene a sentire" comincia. "Non so questo tuo cervellino cosa diavolo stia elaborando, ma smettila. Puzzi di tristezza e non mi piace. Un matrimonio a Las Vegas, di corsa, senza i nostri amici e parenti è l'ultima cosa che voglio per te. Ecco perché ti ho dato dell'idiota."

Stiles guarda Derek che si è tolto gli occhiali da sole e lo guarda con quei bellissimi occhi verdi, sinceri. Tira su col naso, mentre una lacrima riesce a sfuggirgli. 

"PEnsavo non volessi sposarmi."

Derek sbuffa. "Non che la proposta sia stata delle migliori, ma non è assolutamente così. E ora ci rimettiamo in auto e torniamo a casa, okay?" 

Stiles annuisce.

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Due settimane dopo 

"Stiles! Giuro che se non esci entro tre secondi, ci vado da solo!" 

Stiles corre dalla camera da letto alla porta sul retro, dove Derek lo sta aspettando. Devono uscire da lì per andare da Scott, dato che la porta d'ingresso si è rotta quella mattina. 

Si sta sistemando la cravatta (sì, Scott ha dato una super cena formale per la laurea), andando in contro a Derek, quando si blocca appena uscito dalla porta. 

Nel giardino, appesa al tronco dell'enorme albero che sta sulla destra, c'è una scritta luminosa. 

Vuoi sposarmi? 

Stiles non riesce nemmeno a muoversi, guarda solo quella scritta con occhi sbarrati. Si ridesta solo quando Derek avvolge le braccia intorno a lui da dietro. 

"Questa è una proposta, ragazzino." 

Stiles scoppia a ridere. 


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Quattro mesi dopo 

"Siamo sposati. Lo siamo davvero!" 

Stiles abbraccia Derek, trascinandolo verso il piano di sopra, mentre in giardino ci sono ancora tutti gli invitati che ballano. 

"Ehi, ehi, ragazzino!" lo blocca Derek, suo marito, ridendo. 

"Sono felice, Der!" 

"Lo vedo, lo vedo. E lo sono anch'io."

Stiles sorride, lo abbraccia ancora, affondando il naso contro il suo collo. 

"E' stato tutto perfetto. La cerimonia, i fiori, la festa, tu!" 

Derek lo stringe. 

"Ti meritavi una festa così."

"E te la meritavi anche tu, lupone. Come voleva la tua mamma, no?" 

"Sicuramente anche la tua lo desiderava per te." 




La parola era "CRUSCOTTO". 

L'idea è di Pampu <3

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