#334

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"Ehi, Der!" 

Derek si gira verso Stiles che ha appena messo piede in camera sua, entrando senza nemmeno bussare. Inarca un sopracciglio e Stiles sbuffa. "Si, scusa, non ho bussato, ma tua mamma mi ha detto che stavi studiando. Devo chiederti una cosa." 

"Non dovevi andare al compleanno di Scott? Quanti anni fa? Dodici?" 

Derek ama, ama letteralmente prendere in giro Stiles, perché ci casca sempre e fa sempre quelle espressioni buffe. 

"Abbiamo diciassette anni Scott ed io, mio caro ventunenne!" dice, infatti. 

Derek nemmeno gli risponde. "Che cosa devi chiedermi?" 

Stiles si siede alla scrivania, poi si trascina con la sedia fino a lui, che è seduto sul letto, appoggiato contro la testiera. 

"Mi insegneresti a fare un pompino?" 

Stiles lo dice in una maniera così naturare e spontanea, che Derek per un attimo crede di aver capito male. Solo che sa che non è così. 

E lo sa perché sono tre settimane che va avanti quella storia e Derek, lentamente, ci sta cascando dentro con tutte le scarpe. 

Era tutto iniziato, appunto, tre settimane prima. Stiles era entrato nello stesso modo, con la stessa tranquillità e aveva detto "Der, mi dai un bacio a stampo? Ho diciassette anni e non so nemmeno cos'è. Dai, che ti costa!" 

Derek aveva rifiutato, ma Stiles aveva cominciato a straparlare come suo solito, quindi Derek aveva semplicemente premuto le labbra sulle sue, per pochi istanti, separandosi con uno schiocco. 

"Va bene?" aveva chiesto, guardando uno Stiles arrossito. Si era concentrato su Stiles, perché non aveva proprio intenzione di analizzare il motivo per il quale il suo cuore aveva cominciato a battere così veloce. 

Stiles aveva annuito veloce. "Sì, benissimo. Grazie!" aveva detto, per poi uscire così come era entrato. 

Derek pensava fosse finita lì, ma, ovviamente, si sbagliava. 

Era a casa di Stiles una sera, mentre lo sceriffo aveva il turno di notte. Stavano giocando ai videogiochi, quando Stiles aveva messo in pausa il gioco e lo aveva guardato. 

"Der, mi dai un bacio con la lingua?" 

Derek nemmeno gli aveva risposto e aveva fatto ripartire il gioco. Convinto che non avrebbe ceduto. Invano. 

"Der, sei uno dei miei migliori amici. Ci sonosciamo da dieci anni e mi fido di te e tu di me. Non ci mischieremo malattie e io voglio saper baciare quando succederà." 

"Stiles" aveva risposto calmo. "Si chiama primo bacio proprio perché è il primo. Nessuno fa le prove generali. Prova a baciarti il dorso della mano come fanno nei film." 

Stiles aveva di nuovo messo pausa, girandosi completamente verso di lui. 

"E se poi, che ne so, mi sbrodolo? Se non so quando aprire la bocca? ODDIO, DER, SE IL MIO SAPORE FA SCHIFO? Hai il dovere di dirmelo!" 

Derek aveva chiuso gli occhi, reclinando la testa contro il divano. "Sentirei anche da così vicino la puzza del tuo alito, Stiles!" 

"Anche così vicino non puzzo?" 

Derek aveva spalancato gli occhi, sentendo il fiato di Stiles contro le labbra. Era sicuramente a meno di un centimetro e a Derek si era bloccato il fiato. Quelle labbra rosa, i suoi occhioni grandi e brillanti. 

"No, non puzzi" era riuscito a dire. 

"Nemmeno tu puzzi" aveva risposto Stiles, annusando l'aria. Derek avrebbe riso, se non fosse stato più applicato a controllarsi. 

365 Sterek (2)Where stories live. Discover now