Capitolo 14.

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P.O.V. SARA

La Sala Grande quella sera era immersa nel caos. Gli alunni facevano casino e i professori non riuscivano contenerli. Tutto perché avevano annullato una partita tra Serpeverde e Corvonero.
Io e i miei amici, nonostante tutto, cenammo tranquilli.
《 S-Sara...perché Malfoy ti sta fissando in quel modo?》chiese Harry stranito. Mi girai lentamente e guardai verso il tavolo delle serpi...cazzo! Il biondino mi stava fissando con uno sguardo...strano.
Aveva intenzione di farci scoprire? Non sia mai! Gli lanciai un'occhiata torva, costringendolo a spostare lo sguardo altrove. Voleva qualcosa...e di certo non erano i soliti compiti.
《 Non lo so Harry, si sarà incantato.》
Il bambino sopravvissuto mi rispose con un alzata di spalle e continuò a mangiare. Ginny ed Hermione si scambiarono delle occhiate preoccupate, io me ne accorsi ma, feci finta di nulla.
Finito di mangiare, e dopo aver constatato che c'era troppo casino per parlare, decidemmo di andare in Sala Comune.
Dopo aver attraversato il quadro della Signora Grassa, entrammo e ci accomodammo sulle poltrone. C'era qualche Grifondoro che studiava, per il resto erano rimasti quasi tutti in Sala Grande.
《 Ragazzi, secondo voi perché c'era tanto chiasso per una partita?》《 I Serpeverde hanno cominciato Mione.》rispose Ron.《 Si, hanno cominciato ad insultare i Corvi arrivando anche alle mani. Così, Silente ha deciso di annullare la partita.》spiegò Harry.《 Ovvio, e di chi poteva essere la colpa.》replicò Ginny.
《 Eh già, Malfoy deve sempre combinare qualche guaio, se no non è soddisfatto.》Ron aveva dannatamente ragione.《 Quanto mi piacerebbe trasfigurarlo in uno scarafaggio, almeno potrei schiacciarlo tante volte quante mi ha chiamata Mezzosangue.》
Ridemmo a quell'affermazione. Hermione aveva tanta fantasia e mi era di ispirazione. Appena avrei recuperato la bacchetta, sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto.
Parlammo tutta la sera, mi ci voleva proprio una bella chiacchierata con i miei amici. Era così tanto che non lo facevamo.
Guardai l'orologio appeso al muro e notai che erano le undici e tre quarti, mancava un quarto d'ora e sarei dovuta andare dal biondino.
L'ansia cominciava a salire, le mani mi sudavano ogni minuto di più, mi torturai una ciocca di capelli per il nervoso e pin piano, cominciai persino a tremare.
Avevo paura, non sapevo cosa avesse intenzione di "chiarire" e purtroppo, ero costretta ad andarci. Non potevo, non dovevo tirarmi indietro.
Salutai i miei amici e andai nel mio dormitorio, tolsi la divisa e indossai dei jeans chiari e una maglietta grigia.
Mi sedetti, poi, sul letto ad aspettare che il tempo passasse. Furono i quindici minuti più lunghi di tutta la mia vita.
A mezzanotte meno cinque sgattaiolai fuori dalla mia camera, mi assicurai che in Sala Comune non ci fosse anima viva e uscii dal covo dei Grifi.
Percorsi i corridoi della scuola guardandomi costantemente intorno, temevo che Gazza, qualche professore o qualche prefetto potesse scoprirmi.
Allora si che sarei stata davvero nei guai!
Per fortuna, arrivai nei sotterranei senza problemi e mi fermai di fronte al quadro di un uomo che, intuii essere Salazar Serpeverde. " Parola d'ordine?" chiese con la classica aria altezzosa ed elegante delle Serpi. " Aracnus Viniferus." risposi, più impaurita che mai.
Quando il quadro si spostò, sbirciai all'interno e poi, entrai lentamente.
La porta si richiuse di scatto alle mie spalle, facendomi sussultare. Ringraziai mentalmente Merlino quando vidi che la Sala Comune era vuota: era bellissima, anche se quei colori mi mettevano ansia.
Di fianco all'entrata, in un camino dagli intarsi elaborati, scoppiettava un fuoco, attorno al quale c'erano dei divani in pelle nera e un tavolino in legno contornato da sedie decorate.
Lampade rigorosamente verdi illuminavano il tutto e le finestre, enormi, si affacciavano sul Lago Nero.
Rimasi qualche minuto ad osservarla e poi, la superai andando dritto e trovandomi difronte ad uno stretto corridoio costellato da porte: i dormitori. Non avevo idea di quali fossero quelli maschili o femminili, così feci finta di trovarmi nella torre di Grifondoro e seguii l'istinto. Svoltai a sinistra e mi addentrai in un lungo corridoio buio, sul fondo si intravedeva una luce, proveniente da una camera in cui avevano lasciato la porta aperta.
Presi un lungo respiro e ancora una volta seguii l'istinto, mi avvicinai alla porta e sbirciai dentro. Non c'era nessuno. Mi appoggiai alla parete di fianco alla porta e tenta di stare calma. Se avevo sbagliato camera, ero fottuta.
Decisi di entrare, per vedere se riuscivo a scoprire chi alloggiava lì dentro. La camera era enorme, al centro aleggiava un bellissimo letto a baldacchino, sopra vi era una coperta verde-argento e le tende che lo accerchiavano erano completamente nere. C'era soltanto una piccola finestra poco distante dal letto, ospitava una scrivania color mogano, un armadio infinito dello stesso colore e proprio di fianco ad esso c'era una piccola porticina che, molto probabilmente, era il bagno.
Mi avvicinai alla scrivania, con l'intenzione di trovare qualsiasi cosa che mi facesse capire di chi era quella stanza.
Cercai invano per dieci minuti, non sapevo più che fare.
《 Sei puntuale vedo.》
Quella voce sensuale e leggermente roca, mi fece voltare verso il mio interlocutore.
《 Ovviamente. Tu da dove spunti?》《 Ero da Blaise. Come hai fatto a trovare la mia camera?》《 Ho seguito l'istinto.》mi guardò alzando un sopracciglio.《 Ed era l'unica con la luce accesa e la porta aperta.》affermai.《 Bene, brava.》
Disse chiudendo la porta e avvicinandosi a me.
Potei sentire con chiarezza un pesante olezzo di alcol, tabacco e...menta. Aveva bevuto e non poco, ma non era del tutto ubriaco. Lo capii dal suo modo di parlare, di reggersi in piedi e dai suoi occhi.
《 Cosa devo fare?》chiesi tremante.《 Niente.》
Disse togliendosi la camicia e mosrrandomi il suo petto pallido, muscoloso, tonico, liscio e...perfetto.
Mi morsi un labbro violentemente, dovevo smetterla di fare certi pensieri.
Avvicinò il suo volto al mio orecchio e parlò, facendomi sentire il fiato caldo sul collo.
《 Devi solo...stare ferma.》disse molto maliziosamente.《 E se non lo facessi?》《 Sai già la risposta.》
Mi prese per la vita avvicinandomi ancora di più a lui, sentivo il mio petto toccare il suo, il calore emanato dalla sua pelle. Mi lasciò dei baci leggeri sul collo che mi fecero venire la pelle d'oca, passò molto delicatamente il pollice sulla mia giancia destra e intanto con l'altra mano mi toccava sessualmente la schiena.
Avevo capito. Sapevo cosa voleva fare, ne ero pienamente cosciente. Ma nonostante questo, non riuscivo a staccarmi da lui, ero impotente...quei tocchi e quei baci mi rendevano così dannatamente vulnerabile.
Era delicato, molto delicato, quasi avesse paura di farmi male. E anche se sembra una cosa da pazzi, era addirittura quasi...dolce.
《 Ti voglio.》disse con tono freddo e sensuale al tempo stesso.
Quelle due semplici parole, mi fecero risvegliare da quella specie di trance in cui ero caduta. Io no, io non lo volevo. Non avevo mai fatto certe cose e di sicuro, non mi andava proprio di sperimentarle con...con... questa specie di diavolo biondo.
Volevo farlo con una persona che mi amava, che ci teneva veramente e sapevo benissimo che a Malfoy, di me, non gliene fregava assolutamente niente. Se aveva intenzione di farmi diventare la sua puttana, si sbagliava si grosso. Ci stavano i compiti, gli scherzi, le prese in giro...ma questo era davvero troppo!
Cominciavo a sentirmi calda, le mani mi bruciavano e sapevo che da lì a poco, i miei occhi sarebbero diventati rossi.
Lui continuava a toccarmi e lasciarmi baci ovunque, mi alzò leggermente la maglietta e a quel punto non ci vidi più.
《 NO!》urlai, allontanandolo con uno spintone.《 Ma che...》《 Basta Malfoy, basta!!! Non ho intenzione di diventare il tuo giocattolino personale, hai capito? Sei in astinenza, puoi benissimo andare dalla tua amichetta Parkinson. Si dice in giro che sa soddisfatti per bene.》
《 Che c'è sei gelosa per caso? E poi, sai cosa succede se non fai quello che ti dico.》《 Sai invece cosa ti dico io? Mi sono rotta dei tuoi ricatti, non ce la faccio più. Dì pure a tutti il mio segreto, mostragli le foto se vuoi, non me ne frega più niente. Non sono più nelle tue mani serpe, non più.》
Dissi guardandolo con odio, odio puro e lasciandolo a bocca aperta a fissarmi come un cretino.
Ad un tratto, vidi la mia bacchetta appoggiata su di un comodino accanto al letto, la presi e andai via da quel covo di serpi velenose. Non badai a niente e a nessuno e corsi via.
Durante la corsa, piansi. Piansi come una bambina. La mattina seguente, tutti avrebbero saputo il mio segreto e Voldemort non avrebbe aspettato per venire a prendermi.
Arrivata davanti al quadro della Signora Grassa, stavo per dire la parola d'ordine quando...
《 Dove credi di andare?》Malfoy era dietro di me, aveva il fiato e i pugni stretti lungo i fianchi.《 Vattene.》《 No.》《 Lasciami stare!》《 Non parlarmi così.》《 Tu! Non devi permetterti mai più di darmi ordini. Non sei me, non mi conosci, non sai cosa vuol dire nascondere un segreto e ciò che comporta. Non sai quant'è difficile, non lo sai. Ora vattene!》
Urlai, rischiando di svegliare tutto il castello.
Lui si avvicinò, si mise davanti a me e mi fissò negli occhi. Li guardò così intensamente che, sembrava volesse entrarci dentro. Mi accarezzò una guancia, asciugandomi contemporaneamente le lacrime che scendevano sulla mia pelle. Presa dalla rabbia, gli tirai uno schiaffo talmente forte che il suono rimbombò per tutto il corridoio. Vidi la sua pelle di porcellana arrossarsi pian piano, si portò una mano alla guancia e se la massaggiò lentamente. Poi, mi prese per il polso e si avvicinò di poco...
《 Buonanotte, babbana.》
Disse spiazzandomi completamente.
Mi aspettavo di tutto: un insulto, un litigio, uno schiaffo di rimando...tranne che mi desse la buonanotte. In quel modo, in quel momento.
Non gli risposi, aspettai che si allontanasse e poi sussurrai la parola d'ordine.
Corsi nel mio dormitorio in preda ai singhiozzi. Mi gettai sul letto e piansi tutto quello che avevo passato in quei due mesi. Ero stanca, di tutto e tutti...

P.O.V. DRACO

Ma che diamine mi stava succedendo? Perché non ero andato subito al sodo?Perché l'avevo seguita fin lì? Ma che cazzo stavo facendo?!
Avevo perso il controllo, su tutto. Su di LEI. Si era pure ripresa la bacchetta, maledizione!
Sono un cazzo di Malfoy, le avrebbe dovuto farmi da schiava. Era solo una lurida babbana, era feccia e basta.
Eppure quella sera...avevo notato qualcosa di strano. Quando l'avevo guardata negli occhi, avevo visto delle sfumature rosse nelle sue iridi di cioccolato. Sapevo che nascondeva qualcos'altro e io avrei scoperto cosa.
Presto, molto presto.
Quella bugiarda non mi fotterà, cazzo.
Non glielo permetterò...però dannazione era così bella!
Quando la toccavo, nella mia stanza, credevo che il mio amico dei piani bassi sarebbe esploso da quanto ero eccitato. Mi morsi il labbro inferiore e feci dietro front, tornando in camera mia.
Appena entrato, misi il mio pigiama verde di seta e mi sdraiai sul letto.
Forse, adesso, se non fosse stato per quella stupida ragazzina, avrei messo fine alla mia astinenza.
Le immagini di lei, dei suoi occhi, del suo viso continuavano a passarmi davanti. Prima o poi sarei riuscito a portarmela a letto, parola di Draco Malfoy.

Ice & Fire ☞ {D.M.} Where stories live. Discover now